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TAVOLO VERDE

DOCUMENTO DI POSIZIONE DELLA REGIONE VENETO RIFORMA DI MEDIO TERMINE DELLA PAC (REGOLAMENTO (CE) N. 1782/2003)

1. Premessa Anche nel Veneto il dibattito sulla riforma della PAC e sulle varie opzioni che potranno essere adottate è stato molto approfondito e il confronto molto ampio e differenziato. Gli elementi di valutazione che sono stati tenuti in considerazione sono quelli relativi: o ai possibili impatti della riforma nella agricoltura del futuro, o alle risposte che il mondo agricolo potrà dare alla nuova impostazione, o alle politiche d’azione regionale in relazione alla applicazione della Revisione di Medio Termine della PAC (MTR) e dello sviluppo rurale, o ai costi amministrativi e alle impostazioni procedurali, o alla possibilità di operare una semplificazione delle procedure e rendere maggiormente efficiente la macchina amministrativa, o ai riflessi della MTR con quella delle altre OCM (tabacco, olio di oliva, zucchero). E’ evidente che la posizione del Veneto, che scaturisce da questo documento di sintesi, potrà essere riconsiderata alla luce dei nuovi regolamenti applicativi della Commissione Europea, in quanto gli stessi potrebbero modificare alcuni aspetti del quadro normativo di riferimento. 2. I dati del periodo di riferimento (2000-01-02) relativi al Veneto Per poter valutare gli effetti che la riforma potrà determinare nell’agricoltura veneta occorre innanzitutto focalizzare l’entità dei fattori messi in gioco dalla riforma stessa sia in termini finanziari che di numero di aziende coinvolte nonché di ettari di superficie e di capi di bestiame. Tabella 1 Settore Importo Superficie Capi pagati Aziende Seminativi 250.294.614 563.776 - 111.092 Bovini maschi + Estensivizzazione 26.547.538 - 133.621 6.386 Carne bianca 9.956.777 - 199.136 757 Vacche nutrici + Estensivizzazione 627.884 - 3.723 519 Macellazione + Envelop 60.318.064 - 1.225.627 13.635 Ovicaprini + Zona svantaggiata 670.167 - 42.294 426 348.415.042 Tabella 2 Produzione Numero ettari o numero capi Importi Cereali 69.374 32.549.868 GranoSup 2.444 437.788 Mais 322.004 159.846.388 Piante proteiche 371 149.890 Riso 4.482 2.761.529 Semi oleosi 85.328 41.665.643 SetAside 26.702 12.883.508 Totale Seminativi 250.294.614 VaccheNutrici 3.474 609.473 VNEstensivizzazione 249 18.411 BoviniMaschi 122.085 25.637.777 BMEstensivizzazione 11.536 909.761 Vitelloni 585.014 46.801.135 Envelop 640.613 13.516.928 CarneBianca 199.136 9.956.777 Capre 1.725 36.222 OviCapL 5.558 116.711 OviCapP 19.439 408.226 ZnSvan 15.573 109.008 Totale Zootecnia 98.120.428 Totale diritti 348.415.042 Tabella 3 Montagna Collina Pianura Totale Zootecnia 2.271.888 15.464.683 80.383.858 98.120.428 Seminativi 1.525.239 15.253.362 233.516.013 250.294.614 348.415.042 3. Considerazioni sul percorso decisionale La scaletta degli incontri prevista in sede Ministeriale ha trovato pieno accordo e condivisione di tutte le parti coinvolte nella attuazione e gestione della RMT della PAC e alla luce di quanto emerso nel corso dello svolgimento ha permesso l’approfondimento del quadro generale. In particolare: - Gli incontri tra il Ministero e le regioni ha permesso la stesura del documento che verrà sottoposto all’esame della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e l’individuazione delle singole posizioni tecniche regionali che vengono riassunte nell’allegato 1 della presente relazione; - L’incontro con gli organismi pagatori (nazionale e regionali) ha permesso la valutazione degli aspetti procedurali dell’impatto amministrativo nonché la definizione di alcune problematicità che hanno permesso di arricchire e completare il quadro di riferimento in cui si caleranno le scelte politiche; - Infine l’incontro con le Organizzazioni Sindacali Nazionali ha permesso la conoscenza delle posizioni ufficiali. Rispetto alla scaletta proposta dal Ministero non è stato possibile ad oggi un incontro di approfondimento relativamente ai regolamenti applicativi della Commissione in quanto non ancora approvati. Il presente documento sintetizza quindi l’attuale posizione della Regione del Veneto, frutto di una serie articolata di valutazioni, di confronti e di approfondimenti; opzioni e posizione che, si ribadisce, sia in sede tecnica, che politica potranno subire delle modificazioni in relazione a nuovi elementi di considerazione che tengono conto di taluni fattori rispetto ad altri e non ultimo degli orientamenti prevalenti delle altre regioni e di quello nazionale. Da ultimo si precisa che il Veneto si pone come obiettivo quello di ottimizzare gli effetti della MTR per l’agricoltura regionale, ma rimane aperto a soluzioni, valutazioni e opzioni che raccolgano il più ampio consenso, nell’interesse generale di una posizione comune, unitaria ed efficiente dell’Italia nel panorama europeo. 4. Data di applicazione della riforma Il Veneto ritiene sia opportuno e necessario fare il massimo sforzo perché l’impegno assunto dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni in accordo con il Ministro per le Politiche Agricole e Forestali del 15/01/04, sia rispettato, e la riforma possa trovare applicazione a partire dal 1 gennaio 2005. Si ritiene strategico l’allineamento agli altri Stati membri, anche se. ciò comporta tutta una serie di “accelerazioni operative” nella fase di definizione, individuazione ed assegnazione dei diritti per ciascuna azienda. Inoltre le discussioni e le proiezioni per questa riforma, nonché i possibili riflessi e primi effetti della MTR sono particolarmente sentiti dal mondo imprenditoriale, tali da ripercuotersi negativamente su una eventuale decisione di slittamento. A livello nazionale, nel corso della riunione di coordinamento Ministero Regioni, l’AGEA ha confermato di essere pronta a risolvere entro i tempi stabiliti dal regolamento le problematiche, anche complesse, che devono essere affrontate durante la prima fase di applicazione. 5. Riserva nazionale L’entità della riduzione lineare, per la costituzione della riserva, potrà essere fissata in conseguenza della conoscenza delle effettive necessità che la riserva dovrà soddisfare per le casistiche previste dall’articolo 42 anche in considerazione di quanto previsto dal regolamento applicativo. Il Veneto propone che la riserva, se possibile e nel rispetto della norma, sia costituita a livello regionale, provvedendo ad una riduzione lineare, uguale per tutte le regioni, degli importi di riferimento di ciascuna regione, e prevedendo una ridistribuzione a livello nazionale di quelle quote di riserva regionale non utilizzate. La riserva regionale verrà alimentata anche delle eventuali mancate utilizzazioni dei diritti propri delle aziende ricadenti nel territorio amministrativo della regione considerata (articolo 42 p. 8). Da tener presente il contributo del Veneto alla formazione della riserva è indicativamente di circa 10,5 milioni di euro che se impiegati completamente nel territorio veneto e distribuiti in base al premio medio delle zone omogenee permetterebbe di soddisfare la richiesta di diritti per una superficie indicativamente di 21.400 ha. Montagna Collina Pianura Totale Zootecnia 2.271.888 15.464.683 80.383.858 98.120.428 Seminativi 1.525.239 15.253.362 233.516.013 250.294.614 Totale 3.797.127 30.718.045 313.899.870 348.415.042 Importo della riserva (3%) 113.914 921.541 9.416.996 10.452.451 Valore medio diritto E/ha 402,42 426,58 495,62 Ettari relativi alla riserva 283 2.160 19.000 21.443 6. Opzioni di pagamento dei seminativi Per quanto riguarda il pagamento dei seminativi, il Veneto è concorde nella applicazione del disaccoppiamento totale degli aiuti per i seminativi, non ricorrendo quindi all’attivazione dell’articolo 66 del regolamento (CE) n. 1782/2003. Dagli studi e proiezioni fatte appare sostanzialmente ininfluente la scelta del Disaccoppiamento totale o del Disaccoppiamento parziale in termini di livelli di aiuti complessivi, mentre il Disaccoppiamento totale potrebbe determinare uno spostamento delle superfici da cerali a non coltura o a foraggere di circa il 4-7% della superficie regionale. Dalle stesse analisi emerge che l’adozione del disaccoppiamento parziale determinerebbe una riduzione dell’erosione dei cereali che risulterebbe maggiore nel caso di disaccoppiamento totale, inoltre si potrebbe accentuare il divario tra zone marginali (con rese medie inferiori) e zone di pianura (con rese medie maggiori), a favore di queste ultime, visto che il premio supplementare è determinato dalle rese medie. Le considerazioni che fanno propendere per la scelta del disaccoppiamento totale si possono così riassumere: Ø semplificazione amministrativa; Ø riconversione numericamente accettabile della superficie occupata da coltivazioni (cereali ed oleoproteaginose) verso colture foraggere o a non coltivazione (ma comunque nel rispetto della buona pratica agricola ); Ø difficoltà nel prevedere possibili splafonamenti delle superfici di riferimento qualora si optasse per l’accoppiamento parziale; Ø nel caso di accoppiamento parziale il mais ceroso pare non possa essere ammesso al premio supplementare (art. 66 punto a). 7. Opzioni di pagamento per carni ovine e caprine Anche se per il Veneto la produzione in causa non è sicuramente importante, l’opzione è per mantenere accoppiato il premio al 50% degli attuali pagamenti, dando attuazione quindi all’articolo 67 del regolamento. Infatti essendo tale produzione fortemente legata al territorio e concentrata nelle zone marginali, principalmente collinari e montane, il disaccoppiamento degli aiuti potrebbe favorire un processo di abbandono dell’allevamento con conseguente degrado di tali aree, a cui si aggiungerebbe il rischio di veder vanificato quanto fino ad oggi realizzato per la valorizzazione delle produzioni tipiche e a denominazione. Si ritiene comunque aperta la posizione del Veneto alle valutazioni che verranno fatte dalle regioni dove tale tipo di allevamento è prevalente e ad esse si ritiene poterla conformare. 8. Opzioni di pagamento delle sementi Per tale tipo di attività il Veneto esprime condivisione alla opzione di accoppiamento del premio per l’attività sementiera, così come consentito dall’articolo 70 del regolamento, attività che anche nel Veneto ha alcune realtà particolarmente significative, che meritano di essere tutelate e rafforzate. 9. Opzioni di pagamento per i prodotti lattiero-caseari Relativamente alla applicazione delle previsioni degli articoli 95 e 96 si concorda con quanto già proposto nelle sedi istituzionali (al tavolo tecnico della Conferenza Stato-Regioni) confermando che i contributi previsti da questi articoli siano almeno per questa prima campagna ripartiti in modo lineare sulla base della “quota latte” (QRI) disponibile. Per l’anno successivo, nel caso in cui non venisse applicata l’opzione prevista all’articolo 62 (anticipazione del disaccoppiamento al 2005), si potrebbe prevedere una diversa distribuzione del premio supplementare che dovrebbe comunque prevedere prioritariamente la perequazione dei quantitativi eventualmente scorporati dal premio di cui all’art. 95 e secondariamente la distribuzione della parte rimanente dell’importo di cui all’art 96 potrebbe essere attuata tenendo conto di alcune specificità, quali quella legata ai maggiori costi sostenuti nelle aziende montane. Si ritiene pertanto opportuno l’anticipo al 2005 del disaccoppiamento del premio dalla produzione, previsto dall’articolo 62 in quanto si ritiene che oramai il settore abbia già subito l’evoluzione che caratterizza i settori maturi identificabile con la fuoriuscita delle aziende marginali e la concentrazione della produzione in quelle specializzate. Il processo di riorganizzazione del settore (attivato dalle nuove regole sulla commercializzazione della quota anche fuori i confini amministrativi regionali) ha comportato una fuoriuscita di quota dal Veneto di circa 250.000 q.li nella campagna appena conclusa. Si ritiene che quanto verificatosi nella scorsa campagna possa ripetersi con maggiore intensità nelle prossime vista la maggior disponibilità delle regioni limitrofe all’acquisto di quota e che pertanto rinviare l’applicazione del disaccoppiamento al 2007 comporterà una riduzione complessiva del plafond dei premi per i prodotti lattiero caseari della Regione. 10. Opzioni di pagamento per le carni bovine Date le caratteristiche strutturali degli allevamenti veneti (alta concentrazione dei capi negli allevamenti, stalle di dimensioni medio-grandi, allevamenti senza terra) i premi per gli abbattimenti sono quelli quantitativamente più rilevanti (75% del totale), per cui il disaccoppiamento totale potrebbe avere effetti non trascurabili sull’assetto organizzativo e produttivo, nonché sulla filiera della trasformazione, che in Veneto è particolarmente attiva. Le diverse opzioni del disaccoppiamento parziale nel settore della carne bovina previste dal regolamento devono essere valutate in relazione alle specifiche realtà, anche se si ritiene che sia opportuno scegliere il disaccoppiamento parziale rispetto al totale in quanto rappresenta la soluzione mediata migliore, dati i vincoli dei massimali fisici relativi al numero di capi premiabili. Gli approfondimenti e le proiezioni operate dall’Università e dalle organizzazioni sindacali a supporto del lavoro tecnico della Regione portano, alla conclusione che il Veneto sia favorevole all’accoppiamento del 100% delle vacche nutrici e al 40% del premio all’abbattimento dei bovini. Questa opzione, evidentemente mediata tenendo conto anche degli orientamenti prevalenti delle altre regioni, consente: - con il mantenimento dell’allevamento di vacche nutrici la conservazione della mandria nazionale di capi da carne riproduttori, e quindi l’approvvigionamento interno di capi da ingrasso nonché il mantenimento di una tipologia produttiva particolarmente importante per la permanenza dell’attività agricola nelle zone marginali; - di non penalizzare eccessivamente le aziende che intendono riorientare la produzione, data la possibilità di percepire con il premio unico aziendale una parte significativa dei premi originariamente zootecnici; Per quanto riguarda la possibilità di mantenere accoppiato fino al 100% il massimale relativo alla macellazione dei vitelli, non è stata ancora presa una decisione anche se comunque si ritiene che l’opzione possa essere fatta per il totale disaccoppiamento, fermo restando che la specificità di tale allevamento potrà proseguire in relazione al costante interesse per il mercato. 11. Trattenuta facoltativa per produzioni di qualità Il Veneto considera l’opportunità offerta dall’articolo 69 del regolamento 1782/2003 una ottima occasione per valorizzare e qualificare le produzioni, ma l’opzione va valutata attentamente in quanto si tratta di un ulteriore riduzione, dopo quella necessaria per la costituzione riserva e quella relativa alla modulazione, per iniziative e azioni che devono essere mirate, efficaci e riconoscibili. Si ritiene che se la trattenuta deve essere fatta questa debba essere operata all’inizio dell’applicazione del nuovo regime in quanto pensare di intervenire su delle posizioni consolidate nel tempo appare decisamente “impopolare”, difficile e forse ingiusto. Inoltre il Veneto ritiene che vada attentamente valutata tale opzione, in quanto necessita conoscere esattamente “i tipi specifici di agricoltura ritenuti importanti per tutelare o valorizzare l’ambiente, ovvero per migliorare la qualità e la commercializzazione dei prodotti agricoli”. Si ritiene che le azioni da proporre debbano scaturire da un’analisi che preveda innanzitutto l’individuazione precisa dei tipi specifici di agricoltura, degli obiettivi, delle azioni, e degli ambiti territoriali finanziabili e della valutazione degli impatti che tali interventi hanno in termini di rispetto delle norme di concorrenza e di aiuti di stato. Un ultimo passo da compiere per definire il quadro entro cui procedere alla scelta sarà quello di verificare se gli obiettivi complessivi prefissati possano essere perseguiti con altre misure previste nel secondo pilastro dello sviluppo rurale, tra l’altro in esso meglio collocabili, e soprattutto maggiormente collegabili con le altre politiche di sviluppo rurale attuate dalla regione con il PSR e inserite in un contesto più “comprensibile” per gli agricoltori. Anche per l’opzione prevista all’articolo 69 nel confronto Ministero – Regioni si è verificata la difficoltà di individuare i settori produttivi , gli obbiettivi e le azioni comuni e riproducibili sull’intero territorio nazionale vista l’effettiva diversità delle “agricolture” presenti nel nostro Paese. Solo nel caso in cui l’opzione di cui trattasi possa avere una dimensione regionale (confini amministrativi), ipotesi che il Ministero intende verificare con la Commissione Europea, potrà essere valutata con la definizione di misure concrete. Seminativi ha Importi Riserva (3%) Qualità (10%) Rimanenza Cereali 69.374 32.549.868 976.496 3.157.337 28.416.035 Foraggere 53.066 - - - - GranoSup 2.444 437.788 13.134 42.465 382.189 Mais 322.008 159.846.388 4.795.392 15.505.100 139.545.896 Piante proteiche 371 149.890 4.497 14.539 130.854 Riso 4.482 2.761.529 82.846 267.868 2.410.815 Semi oleosi 85.328 41.665.643 1.249.969 4.041.567 36.374.107 SetAside 26.702 12.883.508 386.505 1.249.700 11.247.302 Totali 563.776 250.294.614 7.508.838 12. Regionalizzazione degli aiuti Il concetto di regionalizzazione può apparire, impropriamente, come una ripartizione nelle aree amministrative di competenza delle singole Regioni, ma lo spirito del regolamento è chiaramente indirizzato all’analisi di altri elementi di delimitazione territoriale che non riguardano la competenza amministrativa. Quindi considerando proprio questi altri elementi di valutazione, il Veneto ritiene che l’operazione potrebbe essere molto interessante e stimolante, ma lascia adito ad una serie di problematiche che fanno presagire la difficile applicazione di tale opzione, prevista dall’articolo 58 e 59 del regolamento 1782/2003. Distribuire il plafond degli importi di riferimento dei comparti coinvolti (seminativi, carne e latte), su superfici che possono comprendere tutte le colture annuali, più le formazioni erbose poliennali potrebbe, da un lato, dare impulso a talune coltivazioni, ma, dall’altro, ridurre l’interesse e la coltivazione delle colture cereali e proteico oleaginose (COP). Infatti anche se appare particolarmente interessante la possibilità di ammissione al premio di superfici destinate a colture tradizionalmente non ammesse al pagamento (articoli 60 e 61), si deve comunque considerare che: a) la Commissione Europea ha ribadito che deve trattarsi di una scelta ponderata e motivata da fattori e condizioni oggettive ed inequivocabili; b) la riduzione del premio praticato alle “superfici storiche” potrebbe essere particolarmente significativo; c) la difficoltà nella individuazione e nelle scelta delle superfici eleggibili che condiziona l’entità dell’effetto redistributivo; d) i costi amministrativi di tale soluzione potrebbero non essere giustificati alla reale portata del sistema di compensazione. Nel corso dei confronti l’opzione regionalizzazione è quella sulla quale è stato più difficile definire delle ipotesi a livello nazionale. Questo per la reale difficoltà da un lato di individuazione delle aree omogenee (non necessariamente coincidenti con confini amministrativi) e dall’altro di definire all’interno di dette aree omogenee casi concreti di applicazione della regionalizzazione stessa riferendosi con ciò alla difficoltà di individuare e definire l’ambito dell’estensione delle superfici eleggibili. Vista la complessità e numerosità delle variabili in gioco si ritiene siano necessarie ulteriori e più approfondite simulazioni. Resta da analizzare l’effetto complessivo della “regionalizzazione”, ossia se tale opzione possa effettivamente cogliere e quindi mitigare le obiettive difficoltà di un’area o di un sistema produttivo o se invece, per raggiungere tali obiettivi, possono essere previsti strumenti con un miglior rapporto costi-benefici e quindi con una maggiore efficienza della spesa pubblica. Per le considerazioni sopra esposte, pur essendo in linea generale favorevole alla presente opzione, si rimanda ad un ulteriore riflessione a livello regionale e nazionale per una eventuale definizione delle modalità attuative. L’effetto comunque della regionalizzazione può essere valutato in termini di ridistribuzione dei premi considerando tra le superfici eleggibili da sommare ai seminativi PAC la barbabietola le foraggere e le orticole (compresa la patata) utilizzando i dati dell’ultimo censimento Istat relativi a queste superfici. Colture Montagna Collina Pianura Totale Barababietola 0 730 35.415 36.145 Foraggere 92.897 37.446 55.970 186.313 OrticoleCampo 81 452 14.079 14.611 Patata 148 125 1.821 2.094 Seminativi 3.790 35.757 471.163 510.711 Montagna Collina Pianura Totali Importo PAC seminativi (E) 1.525.239 15.253.362 233.516.013 250.294.614 Sup. solo Seminativi (ha) 3.790 35.757 471.163 510.711 Importo medio Seminativi (E/ha) 402,42 426,58 495,62 Sup. Seminativi + Barbabietola (ha) 3.791 36.487 506.578 546.856 Importo medio Sem. + Barb. (E/ha) 402,38 418,05 460,97 Sup. Seminativi + Barbabietola + Foraggere (ha) 96.687 73.933 562.548 733.169 Importo medio Sem. + Barb. + Forag. (E/ha) 15,77 206,31 415,10 Sup. Seminativi + Orticole+Patata (ha) 4.018 36.334 487.063 527.415 Importo medio Sem. + Ort. + Patata (E/ha) 379,57 419,81 479,44 In relazione agli ulteriori approfondimenti e alle riunioni del gruppo di lavoro Stato-Regioni, la Regione del Veneto si riserva di fornire, in futuro, gli opportuni aggiornamenti del presente documento, tenuto conto della discussione in seno alla Conferenza Stato-Regioni che dovrà definire una posizione comune dell’Italia che consenta di coniugare la redditività delle imprese, la politica agricola nazionale e regionale e la convenienza amministrativa. Nota relativa alla determinazione degli importi delle superfici medie e del numero medio di capi. I dati utilizzati per le elaborazioni del presente documento sono stati forniti da AGEA ed elaborati tenendo conto delle indicazioni fornite dalla stessa Agenzia. Più precisamente i valori medi del periodo di riferimento 2000-2002 riferiti agli importi alle superfici ed ai capi sono stati ottenuti applicando, ai dati delle singole aziende, i seguenti divisori: Anni 2000 2001 2002 Divisore Presenza negli anni Si No No 3 No Si Si 2 No Si No 3 No No Si 1 Si Si Si 3



martedì 20 aprile 2004


 
News

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