STATO INDIANO METTE AL BANDO MONSANTO.
I motivi risiedono nelle pessime rese sin qui verificate dalle coltivazioni e dal rifiuto di Monsanto di indennizzare le perdite di raccolto da parte degli agricoltori con 450 milioni, come ordinato dal ministero dell'agricoltura dello stato.
L'Andhra Pradesh contesta all'azienda:
-Rese inferiori: la produzione di cotone non Bt è circa il 30% più elevata di quello OGM Bt ed è anche del 10% meno costosa.
-Nessuna riduzione nell'uso di fitofarmaci, a dispetto delle promesse.
-Redditi più bassi per i produttori. La media di tre anni rivela che il guadagno per acro per gli agricoltori non Bt è sato superiore del 60% a
quello dei produttori OGM.
-Nessuna riduzione dei costi di produzione, al contrario. Le aziende non solo hanno dovuto spendere da tre a quattro volte di più per le sementi della Mahyco-Monsanto Bollgard, ma hanno dovuto sopportare il 12% di costi in più delle aziende non Bt.
-Impatto ambientale: le sementi Bt hanno diffuso un particolare tipo di marciume radicale che impedisce ai produttori di seminare altri prodotti
dopo il cotone, essendo il suolo infettato.
È probabilmente la prima volta che un'autorità statale vieta a una multinazionale di commercializzare i suoi prodotti.
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NUOVO STUDIO: IL COTONE Bt MONSANTO NON FUNZIONA
Due studi sulla coltivazione del cotone Bt Monsanto nell'altro stato indiano del Maharashtra condotte da ricercatori del Gokhale Institute of Politics and Economics (GIPE) dimostrano che i suoi costi sono significativamente più
elevai di quelli delle varietà tradizionali.
Gli studi riferiscono anche di numerose segnalazioni di infestazioni del cotone Bt dal lepidottero Helicoverpa armigera e la sensibilità ad altri parassiti e fitiopatie.
I ricercatori raccomandano al governo di investigare sulla questione e, qualora anche le sue verifiche confermassero gli attacchi dei parassiti, di disporre adeguati indennizzi ai produttori, ma anche di sanzionare le
aziende sementiere per pubblicità ingannevole sulle caratteristiche delle proprie varietà di semi.
traduzione di Bianca Crivello - GMwatch, 8 giugno 2005
Green Planet
mercoledì 6 luglio 2005
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