IL MAIS ILLEGALE BT10 DI SYNGENTA È GIA' NELLA CATENA ALIMENTARE.
Lo ammette l'azienda in una nota all'autorità britannica In un messaggio e-mail al dipartimento britannico per l'ambiente e gli affari rurali (Defra, Department for Environment Food and Rural Affairs), che il gruppo GM Free Cymru ha ottenuto grazie alla legge sulla trasparenza
amministrativa (the Freedom of Information Act), Syngenta ha ammesso che 5 linee di mais Bt10 erano di comune mais giallo, utilizzato in una vasta gamma di prodotti alimentari per l'alimentazione umana.
Il mais Bt10 contiene un fattore di resistenza all'antibiotico ampicillina, che potrebbero trasferire al consumatore (animale o umano), motivo per cui le autorità sanitarie internazionali (ivi compresa l'Autorità europea per la sicurezza alimentare) hanno espresso parere contrario alla sua autorizzazione.
Non è probabile che il mais sia stato utilizzato tal quale, fresco in pannocchie, surgelato o inscatolato come mais dolce, quanto piuttosto nel
baby food, sia stato trasformato in olio di semi, farina, amido, piatti pronti a base di mais, snack e tortillas (compresi tortilla chips e tacos).
Non si sa quanto i componenti OGM possano "degradarsi" nei processi di
trasformazione che hanno dato vita a questi prodotti.
L'ammissione contraddice esplicitamente le assicurazioni fornite dall'autorità per la sicurezza alimentare britannica (la Food Standards
Agency) e dalla Commissione europea, secondo le quali tutto il Bt10 illegale era finito nei mangimi zootecnici e, quindi, i rischi sarebbero stati relativi.
Traduzione di Bianca Crivello - Gmwatch, 8 giugno 2005
Green Planet
lunedì 4 luglio 2005
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