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Acqua: no al metodo proposto dall’autorità dell’energia e del gas.

Lo stop al metodo tariffario arriva dal Consiglio locale di Reggio Emilia. Votato all’unanimità un ordine del giorno che critica la scelta del Governo: l’acqua non deve sottostare a regole di mercato Il Consiglio Locale di Reggio Emilia, composto dalla Provincia e dai Sindaci del territorio reggiano, ha chiesto all'agenzia regionale per il servizio idrico ed i rifiuti di non approvare la tariffa per il servizio idrico proposta dall'autorità dell'energia elettrica e del gas.

L'ordine del giorno, approvato all'unanimità, critica la scelta del Governo di aver affidato a un'autorità competente in materia di energia anche la regolazione delle tariffe dell'acqua, settore che non dovrebbe essere sottoposto alle stesse regole di mercato. Si chiede quindi a Bologna di attendere l'espressione del nuovo Parlamento. Gli amministratori reggiani avanzano anche delle proposte su come comporre la tariffa. Innanzitutto la partecipazione e l'attivazione di un "patto" per il rispetto del referendum con tutti coloro che si sono mobilitati nella campagna referendaria. Approvare un metodo non condiviso sta già portando a nuovi ricorsi legali e al rischio di riaprire una fase di vuoto normativo, con tutti i conseguenti rischi nella capacità di realizzare gli investimenti. Il nuovo metodo tariffario dovrà partire da nuove regole per rendere trasparenti, e costantemente accessibili, i dati relativi agli investimenti realizzati. Solo in questo modo sarà possibile - in tutta Italia - evitare che nei costi di investimento si possano celare componenti del profitto.

Gli esiti del referendum ed i pronunciamenti del Consiglio di Stato e della giurisprudenza escluderebbero qualsiasi tentativo, seppur applicato ex-post sulle tariffe, di indicizzare e normalizzare la remunerazione del capitale, continuando ad eludere il tema della trasparenza di costi riversati in tariffa.

L'Assessore provinciale all'Ambiente Mirko Tutino, come Coordinatore del Consiglio locale dichiara: "Dopo aver scelto un modello pubblico per la gestione dell'acqua, gli amministratori reggiani hanno proposto una piena applicazione del referendum anche in materia di tariffe. L'autorità dell'energia e del gas non può fare il lavoro del Parlamento e, in attesa di una norma-quadro sul servizio idrico, abbiamo chiesto all'agenzia regionale per il sevizio idrico e rifiuti di non applicare il metodo proposto dall'autorità".
Comitato Provinciale 2SI Acqua Bene Comune Padova

giovedì 18 aprile 2013


 
News

FPP2 GRATIS, ANNUNCIO DI BIDEN, COSA ASPETTA DRAGHI?
Il presidente USA Biden, raccogliendo la richiesta che da tempo avanza Bernie Sanders, ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno mascherine ffp2 gratis ai cittadini. >>



Pesticidi in Unione europea.
La European Food Safety Authority (EFSA) ha pubblicato un report sugli ortaggi e frutta più contaminati da pesticidi... studio pubblicato nel mese di febbraio 2021 che discute i dati del 2019. In tutta Europa, nell’anno 2019, sono stati analizzati 96.302 campioni e la frequenza media si attesta su 19 analisi per 100mila abitanti. I paesi più virtuosi sono la Lituania (125 analisi su 100mila abitanti), la Bulgaria (104 analisi) e il Lussemburgo (81 analisi). I meno virtuosi sono la Gran Bretagna (1,5 analisi), la Spagna (5 analisi) e la Polonia (7 analisi). L’Italia e la Francia si attestano sulla media europea di 19 analisi per 100mila abitanti, la Germania appena un po’ in più con 25 analisi. >>



Sesto Rapporto IPCC - Working Group I su nuove conoscenze e cambiamenti climatici.
In occasione della presentazione del rapporto del Working Group I dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) che delinea le nuove conoscenze scientifiche in merito ai cambiamenti climatici, ai loro effetti e agli scenari futuri, di seguito sono proposti i dati del VI rapporto Ipcc riassunti e forniti dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) di Bologna. Sesto Rapporto IPCC – Working Group I Annalisa Cherchi, Susanna Corti, Sandro Fuzzi Lead Authors IPCC WG I Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima Consiglio Nazionale delle Ricerche Bologna INTRODUZIONE SU IPCC Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), creato dalle Agenzie delle Nazioni Unite UNEP (UN Environmental Program e WMO (World Meteorological Organisation) nel 1988, ha il compito di redigere a scadenza regolare rapporti di valutazione sulle conoscenze scientifiche relative al cambiamento climatico, ai suoi impatti, ai rischi connessi, e alle opzioni per la mitigazione e l’adattamento. È attualmente in corso di finalizzazione il 6° Rapporto IPCC (AR6). Ogni Rapporto IPCC si compone di tre parti, ognuna redatta a cura di un apposito Working Group (WG). Working Group I: valuta le nuove conoscenze scientifiche emerse rispetto al rapporto precedente. Working Group II: valuta gli impatti del cambiamento climatico sull’ambiente e la società e le azioni di adattamento necessarie. Working Group III: valuta le azioni di mitigazione del cambiamento climatico. Ogni WG redige un rapporto mediamente dell’ordine di 2-3000 pagine, accompagnato da un Riassunto tecnico che mette in evidenza i punti salienti del rapporto e un breve Summary for Policy Makers ad uso dei responsabili politici dei paesi associati all’ONU, nei quali sono condensate per punti essenziali tutte le informazioni analizzate nel dettaglio nei singoli rapporti. Ogni WG si compone mediamente di 200-250 scienziati (Lead Authors) scelti su proposta dei singoli governi dal Bureau IPCC. La partecipazione dei singoli scienziati è volontaria e non retribuita. È bene ricordare che i risultati dei Rapporti IPCC sono basati esclusivamente sull’esame critico di diverse migliaia di lavori scientifici pubblicati (14.000 solo per quanto riguarda il WG I). I Rapporti IPCC, la cui stesura impegna gli scienziati per circa tre anni, sono soggetti prima della stesura finale a due fasi di revisione da parte di diverse centinaia di altri scienziati esperti del settore e da parte di esperti dei singoli governi. Il giorno 9 agosto 2021 verrà presentato ufficialmente il Rapporto del Working Group I dedicato allo stato dell’arte delle basi scientifiche del cambiamento climatico e degli avanzamenti rispetto all’ultimo rapporto AR5. Gli altri due Rapporti di cui si compone AR6 sono tuttora in corso di elaborazione e verranno presentati nei primi mesi del 2022. Per quanto riguarda il Working Group I, sui 234 Lead Authors provenienti da 66 Paesi, tre sono gli scienziati appartenenti a un’istituzione di ricerca italiana, tutti ricercatori dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche. >>