Uccidere la terra in tribunale.
Negli ultimi anni il colosso dell’agrochimica Monsanto ha portato in tribunale centinaia di piccoli agricoltori statunitensi, accusandoli di aver violato i diritti di brevetto sulle sementi geneticamente modificate che ha messo sul mercato. A fare una panoramica sul tema è un rapporto dal titolo «Seed giants Vs US Farmers» (Giganti delle sementi contro agricoltori statunitensi) pubblicato dal Centro statunitense per la sicurezza alimentare (Cfs) e dagli attivisti riuniti nel gruppo Save Our Seeds. La notizia è riportata dal Guardian.
Nello studio il Cfs monitora diverse cause intentate dalla Monsanto contro le aziende agricole, riscontrando negli ultimi anni 142 processi per violazione di brevetti nei confronti di 410 agricoltori e 56 piccole imprese in più di 27 Stati. In totale il colosso industriale è riuscito a ottenere più di 23 milioni di dollari. Ma proprio questo mese è in programma alla Corte suprema un’udienza della causa fra la Monsanto e il coltivatore di soia Vernon Hugh Bowman. Se tale vertenza si concludesse a favore di Bowman, gli equilibri potrebbero spostarsi decisamente dal lato degli agricoltori.
Nel rapporto si fa luce anche sulla struttura oligopolistica del mercato delle sementi: il 53 per cento del settore a livello globale è controllato da tre colossi industriali (Monsanto, DuPont e Syngenta).
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martedì 12 marzo 2013
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