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Bollette lievitate a dismisura e la Bulgaria scende in piazza contro il caro-elettricità.

Sono decine di migliaia i bulgari che oggi sono scesi in piazza per esprimere la loro rabbia contro l'ammontare eccessivo delle bollette elettriche e che hanno manifestto lungo le strade di Sofia ma anche di una ventina di altre città del Paese balcanico. Nella capitale sono quasi 5 mila le persone che hanno scandito slogan contro il governo e che hanno lanciato uova, frutta e bottiglie contro la polizia, che invece era schierata per proteggere l'edificio in cui ha sede la CEZ, la società ceca di distribuzione dell'energia elettrica, che controlla l'approvvigionamento elettrico in parte del territorio bulgaro. Anche altre due società, ovverosia la ceca Energo-Pro e l'austriaca EVN, monopolizzano la distribuzione dell'energia in due altre regioni del Paese balcanico.

La popolazione, stanca, si è rivolta contro questo sistema e sostiene che le bollette siano lievitate a dismisura per la presenza in esse costi di gestione troppo eccessivi, ma anche di tasse varie e imposizioni per il mantenimento gestionale delle tre compagnie che monopolizzano il mercato. I bulgari chiedono il ritorno alla nazionalizzazione del sistema di approvvigionamento energetico. "Mafia", "Vergogna", "Dimissioni" hanno gridato i dimostranti a Sofia davanti al parlamento e al Ministero dell'Economia e Energia. Non sono mancati momenti di tensione con la polizia: molti manifestanti sono stati impegnati a bruciare pubblicamente le bollette elettriche.

E poi non sono mancati blocchi stradali temporanei che hanno provocato disagi alla circolazione. Dimostrazioni con la partecipazione di migliaia di persone si sono svolte in giornata in numerose altre città grandi e piccole della Bulgaria, fra cui Plovdiv (sud), Varna (est), Blagoevgrad (est), Dupnitsa (sudovest).

Lo stipendio medio in Bulgaria si aggira intorno al corrispettivo di 400 euro, la pensione media è di circa 150 euro, e per molti pensionati le ultime bollette dell'elettricita' sono state addirittura superiori al loro assegno mensile. Per questo sono in tanti a definire la situazione insostenibile. "Protesteremo e scenderemo in piazza ogni giorno fino a quando non vinceremo", hanno gridato in molti nelle strade di Sofia. E il malcontento del popolo sta avendo ripercussioni sull'appoggio al governo del premier conservatore Boyko Borissov, proprio a cinque mesi dalle elezioni legislative di luglio. (Autore: gaia mollenbeck)
www.controlacrisi.org

martedì 19 febbraio 2013


 
News

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