Pensioni in picchiata: potere d'aquisto -33%. Spi-Cgil:
"In Italia la patrimoniale c'e' ed e' quella che grava sui pensionati, che piu' di tutti stanno pagando il conto della crisi”. Così Carla Cantone, segretario dei pensionati della Cgil, che oggi ha denunciato il calo stratosferico del potere di acquisto delle pensioni: -33% in 15 anni. Una vera e propria tassa patrimoniale che ha ridotto milioni di pensionati in uno stato di povertà relativa. “Sarebbe bene che il prossimo governo – sottolinea - la facesse pagare ai ricchi, che invece poco o nulla stanno contribuendo alle sorti del paese". "Bisogna intervenire con urgenza- continua- per sostenere il potere d'acquisto delle pensioni, rimuovere l'odioso blocco della rivalutazione annuale, alleggerire il carico fiscale e rilanciare welfare e sanita'. I pensionati rappresentano il 25% degli elettori e a votare ci vanno eccome. La politica dovrebbe avercelo chiaro e agire di conseguenza".
Secondo lo Spi-Cgil, il potere d'acquisto delle pensioni, gia' falcidiato (-33% in 15 anni, dal 1996 al 2011), e' destinato a peggiorare ulteriormente per effetto del blocco della rivalutazione annuale introdotto dalla riforma Fornero per il 2012-2013 sulle pensioni superiori tre volte il minimo (circa 1.400 euro lordi al mese). Lo stop all'indicizzazione rispetto all'inflazione toglie mediamente 1.135 euro nel biennio in considerazione a 6 milioni di pensionati.
Se la perdita nel periodo 1996-2011 risulta gia' pesante, non e' in fase di arresto. Anzi, i dati sul potere d'acquisto delle pensioni sono infatti destinati a peggiorare. Cosi' un pensionato con un assegno di circa 1.200 euro netti ha perso 28 euro al mese nel 2012 e nel 2013 ne perdera' 60, mentre chi percepisce una pensione di circa 1.400 euro netti ha perso 37 euro al mese nel 2012 e ne perdera' 78 nel 2013. Come se non bastasse, continua lo Spi-Cgil, bisogna fare i conti con il peso delle tasse e delle tariffe: nel 2013 ''saranno alle stelle ed incideranno sui pensionati italiani per una spesa media totale di 2.064 euro pro-capite, ovvero il 20% in piu' rispetto al 2012''. Per le tasse tra addizionale regionale Irpef, addizionale comunale, Imu e Tares se ne andranno infatti mediamente 640 euro, il 12% in piu' rispetto al 2012. Per quanto riguarda invece le tariffe la spesa media - sempre secondo lo Spi - sara' di 1.424 euro tra telefonia fissa, acqua, luce, gas e riscaldamento. Pesano inoltre, conclude il sindacato, il canone Rai e l'aumento dal 22% al 23% dell'Iva che scattera' il prossimo luglio.
I dati Spi Cgil mostrano, secondo il segretario del Prc Paolo Ferrero, quanto il governo Monti, con il sostegno di Bersani, Casini e Berlusconi, "abbia aggredito i pensionati". "Contro questa aggressione noi di Rivoluzione civile vogliamo abolire la riforma Fornero selle pensioni - aggiunge - fare una tassa sulle grandi ricchezze e mettere un tetto alle pensioni d'oro e ai cumuli pensionistici. Per alzare le pensioni di tutti, occorre tagliare quelle da nababbi e tassare le grandi ricchezze, occorre redistribuire il reddito".
(Autore: fabrizio salvatori)
www.controlacrisi.org
sabato 16 febbraio 2013
|