Palermo, GdF scopre call center con 20 lavoratori in nero. Retribuzione: 250 euro al mese.
Erano venti, in modo probabile, alla prima esperienza di impiego perché in età tra i 20 e i 30 anni.
Tutti neodiplomati o neolaureati. Lavoravano a un call center di Palermo. La Guardia di Finanza ha scoperto che tutti erano in nero.
Il call center, dove è stato stabilito che il 100% della forza lavoro fosse in nero, è stato immediatamente segnalato alla Direzione territoriale del lavoro. E' necessario infatti l'avvio della procedura di sospensione dell'attività imprenditoriale.
Una retribuzione mensile di 250 euro, nessuna lettera di assunzione, né contratto di lavoro. L'unica firma messa è stata per quietanze di pagamento dove ogni mese è stato indicato l'importo netto dello"stipendio" relative alle ore trascorse davanti a un computer con cuffie collegate a una postazione telefonica.
Le tre ore il lavoro subordinato sono passte come rapporto di collaborazione occasionale. In che modo? Attraverso l'apertura di una propria partita Iva e dunque l'emissione di fatture riepilogative delle prestazioni di "teleselling", per la promozione di contratti di telefonia mobile e fissa che in realtà hanno mascherato un'attività lavorativa dipendente.
In questo modo l'azienda ha risparmiato migliaia di euro sui contributi previdenziali e assistenziali, ma anche sullo stipendio erogato, al di sotto dei contratti collettivi di settore e sarebbe riuscita inoltre a ottenere contratti importanti con aziende del settore delle telecomunicazioni.
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martedì 6 novembre 2012
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