CONFAGRICOLTURA PREOCCUPATA: AUMENTANO LE IMPORTAZIONI DI POLLAME EXTRA UE.
L'organizzazione propone un marchio comunitario per il prodotto fresco
Confagricoltura propone l'istituzione di un marchio comunitario per
contraddistinguere il "pollame fresco" e fornire ai consumatori un'ampia e
corretta informazione sulle caratteristiche del prodotto. In mancanza di una
chiara definizione e di un'etichettatura trasparente, il consumatore,
infatti, potrebbe essere fuorviato ed acquistare come fresco un prodotto che
tale non è.La preoccupazione di Confagricoltura nasce dall'incontrollato aumento nella
Ue delle importazioni di carne congelata o preparata da Paesi Terzi. Negli
ultimi due anni più del 30 per cento.
Per questo l'uso della dicitura "fresco" deve essere consentita solo per la
carne venduta entro i 15 giorni successivi alla macellazione e che non abbia
subito processi di manipolazione come il congelamento o la conservazione in
salamoia.
In Italia si producono ogni anno circa 1.200.000 tonnellate di carni
avicole. Il consumo pro capite è di circa 20 chilogrammi. Il nostro Paese è
quasi autosufficiente.
Si importano ogni anno circa 100.000 tonnellate.
In Europa, però, sono oltre 700.000 le tonnellate di carne avicola che
arrivano dai Paesi extra Ue."E' necessaria una maggiore difesa dalle
importazioni dal resto del mondo" - ha affermato il presidente della
Confagricoltura, che oggi ha partecipato al presidium del Copa.
L'Unione europea tende a riconoscere concessioni, sia nel quadro degli
accordi dell'Organizzazione mondiale del commercio, sia al di fuori.
Ad esempio, nel corso dei negoziati con il Mercosur ha offerto un accesso
supplementare al mercato di 275.000 tonnellate di carni di pollame.
"Non siamo contrari agli accordi commerciali - ha concluso Vecchioni - ma
l'Unione europea dovrebbe assicurare parità di condizioni in termini
benessere, sanità degli animali e salubrità delle produzioni. Altrimenti si
devono accentuare i controlli sanitari alle frontiere dell'Europa a 25, al
fine di garantire l'effettivo rispetto delle regole comunitarie ed evitare
una concorrenza sleale nei confronti dei nostri prodotti".
(Helpconsumatori, 18 aprile 2005)
Green Planet
lunedì 18 aprile 2005
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