Cina, nella "fabbrica dei suicidi" peggiorano le condizioni dei lavoratori.
Ancora violazioni nelle fabbriche della Foxconn e di altre nove fabbriche cinesi che producono pezzi per la Apple. A rivelarlo è una inchiesta del China Labor Watch, una Ong americana che si batte per i diritti dei lavoratori in Cina.
Secondo le ultime risultanze, non soltanto la Foxconn, la cosidetta fabbrica 'dei suicidi', ma anche quella dei fornitori della casa di Cupertino è interessata da violazioni e mancanza di regole per i lavoratori. Secondo lo studio, nella maggior parte delle fabbriche la media per gli straordinari mensili è tra 100 e 130 ore nei giorni normali e tra 150 e 180 ore nei momenti di forte produzione, dati che
superano i limiti previsti dalle leggi cinesi.
Non solo: nella maggior parte degli impianti industriali, si lavora per 11 ore al giorno anche nei fine settimana e nelle feste durante i periodi forte produzione, con un solo giorno libero al mese durante l'anno mentre durante i periodi maggiormente produttivi senza soste.
Mancanza di assistenza, cibo insalubre, esposizione a sostanze tossiche e salari molto bassi completano il quadro.
La peggiore fabbrica della catena della Apple è stata dichiarata la Riteng di Shanghai, dove i dipendenti lavorano 12 ore al giorno contro i 10 della Foxconn.
Alla Riteng, gli operai riposano un solo giorno al mese, con stipendi orari di 8,2 yuan di media, poco meno di un euro, contro i 10,2 yuan della media degli operai Foxconn. I risultati dell'inchiesta sono stati girati alla Apple affinché prenda provvedimenti come previsto dal codice interno.
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venerdì 29 giugno 2012
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