CAROVITA: AVANTI GAP ALLA RISCOSSA!
A febbraio la forbice tra l'aumento delle retribuzioni contrattuali orarie (+1,4%) e il livello d'inflazione (+3,3%), su base annua, tocca una differenza di 1,9 punti percentuali, eguagliando la distanza già raggiunta a dicembre, che rappresenta il divario più alto dall'agosto del 1995. Lo rileva l'Istat. In 30 anni inoltre, in Italia i salari hanno perso nei confronti dei profitti e rendite 15 punti di PIL. A questi dati aggiungete l'imu, l'aumneto dell'irpef ed il fatto che molti lavoratori sono in CIG ed il pranzo è servito. Il carovita è quindi un tema di primaria grandezza che interviene nella vita di milioni di italiani. Molti dei quali non arrivando a fine mese devono modificare il proprio stile di vita, in peggio. Il primo punto su cui riflettere per il nostro partito è concentrarsi sulla lotta al carovita come elemento fondamentale della nostra attività.
Lotta al carovita che non vuol dire soltanto il cibo che uno mangia ma l'intera fascia del bisogno delle persone. Dopo tre anni di lavoro la rete dei Gruppi di Acquisto Popolare è oramai consolidata come struttura nazionale sull'intero territorio. Ad essa si collegano elementi come il dentista sociale ed altre pratiche neo mutualistiche. Stiamo coinvolgendo decine di migliaia di famiglie, e riusciamo in media a fornire prodotti di qualità a minor prezzo. Abbiamo inoltre iniziato un lavoro di scambio con realtà che lavorano sul terreno del lavoro senza sfruttamento in agricoltura. E' un percorso avvincente, di dura militanza, difficile e pieno di inciampi. Ma è un percorso da proseguire con tutta la nostra forza. Ora è arrivato il momento di fare un salto di qualità e di lavorare come modello di partito sociale in maniera complessiva, un modello di organizzazione che intreccia mutualismo e rivendicazione. Lo dobbiamo fare ora, senza rimandarlo.
Se è vero che molto è stato fatto, altrettanto vero è che questo non è successo ovunque. Si tratta quindi di compiere un salto di qualità per il nostro agire politico sul terreno quotidiano della crisi. Due mi sembrano gli obbiettivi sui quali concentrarsi. Il primo è quello organizzativo, ritengo che costruire un GAP per ogni federazione sia un obbiettivo raggiungibile nel giro di poco tempo cercando di coinvolgere l'intera FDS e chi ci sta. Il secondo è dato dal punto di vista politico e rivendicativo. Occorre presentare in ogni comune richieste per la costituzione di spacci popolari pubblici ( riprendendo i vecchi enti di consumo) come servizio sociale anticrisi. Occorre che i comuni intervengano quindi direttamente con azioni di calmieraggio dei prezzi favorendo il km zero ed i coltivatori locali.
Sono questi gli obbiettivi praticabli che possono transitare nel senso comune di una opinione pubblica che torna a dare ragione ai comunisti. Obbiettivi raggiungibili ed immediati, comprensibili dal nostro popolo. Certo, la battaglia per ridare potere di acquisto ai salari e alle pensioni non deve essere dismessa, occorre sempre nelle azioni che facciamo ricordarsi che esse hanno una funzione generale. Non solo quindi provare a difendere il nostro popolo dalla crisi sviluppando forme di solidarietà attiva, ma costruire con esso le premesse politiche per l'altenativa denunciando l'ingiustizia sociale che produce questo sistema. Diamoci da fare, compagni e compagne!
per info fpiobbichi@hotmail.com
* dipartimento organizzazione e pratiche sociali PRC
www.controlacrisi.org
venerdì 30 marzo 2012
|