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Proposta legislativa per la PAC 2014-2020, per AIAB spiragli di luce ma ancora punti critici.

È stata presentata mercoledì scorso in tutta Europa la proposta di riforma della PAC per il periodo 2014-2020. Secondo AIAB si tratta di un testo legislativo che contiene spiragli di cambiamento, ma che nel complesso è ancora poco coraggioso. In particolare restano alcune gravi criticità, come l'assenza di una regolamentazione dei mercati alimentari e della produzione, e rispetto alla aspettative sono troppo esili i cambiamenti effettivamente presenti nel testo legislativo. Tuttavia l'AIAB intravede le condizioni per arrivare ad una PAC più legittima, con un tetto ai pagamenti diretti sulla singola azienda e criteri di distribuzione diversi in grado di garantire maggiore equità nell'assegnazione delle risorse.

Per ciò che riguarda le misure di greening dell'agricoltura, in linea di principio sono sulla strada di una PAC più verde. E il ruolo riconosciuto ai piccoli produttori nell'agricoltura europea è un riconoscimento che determina un cambiamento culturale storico, ma che purtroppo, ancora, si traduce in misure inutili e insufficienti. Proposte interessanti arrivano sui Piani di Sviluppo Rurali, ma le Regioni dovranno dimostrare la loro capacità di utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione dall'UE. Secondo il rpesidente dell'AIAB Andrea Ferrante, il testo di riforma si può definire come "un bicchiere mezzo pieno": da una parte la Commissione Europea fa capire che vi sono possibili aperture, dall'altra il mondo agricolo deve battere le forze contro-riformatrici, le potenti lobby agricole, radicate in un sistema destinato autodistruttivo.

Restano però misure urgenti e irrinunciabili da assumere, come la riforma delle regole di mercato. La stessa posizione viene rilanciata anche a livello comunitario dal Coordinamento Europeo di Via Campesina (ECVC) di cui AIAB fa parte. Se la proposta della Commissione, è senza sorprese, in particolare per quanto riguarda l'inalterato quadro neoliberista nel quale viene inserita la PAC - commenta ECVC -, preoccupa l'assenza di proposte strumentali che concretizzino quegli impegni annunciati rispetto ad una migliore distribuzione ed a un miglior utilizzo dei pagamenti diretti. Degli obiettivi lodevoli quali il tetto, il rinverdimento dell'agricoltura, il supporto alle piccole aziende e agli agricoltori attivi, di fatto, non è purtroppo rimasto molto. Si rimanda ora al 7 novembre prossimo, quando la Commisione accoglierà in audizione i ministri dell'agricoltura dei 27 Paesi dell'Unione Europea.


Bioagricoltura Notizie

venerdì 25 novembre 2011


 
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