CONFAGRICOLTURA: SIAMO INVASI DA LATTE E DERIVATI ESTERI
Le importazioni lattiero-caseari aumentano a ritmo vertiginoso, il 20% del consumo è coperto da prodotto straniero.
I risultati per il 2004 sono allarmanti. Le importazioni di latte alimentare in confezioni pronte al consumo, nel 2004 sono aumentate del 27%, raggiungendo la soglia dei 4,7 milioni di quintali, che rappresentano ormai il 20% del consumo nazionale complessivo.
L'import di burro è cresciuto del 6% - fa notare l'Organizzazione degli imprenditori agricoli. -
Fanno segnare sensibili incrementi gli acquisti all'estero di formaggi, la cui crescita è del 13%; ci stiamo avvicinando al record dei 3,5 milioni di quintali di prodotto importato.
I dati, ad avviso di Confagricoltura, parlano da soli. Il nostro mercato di latte e derivati è invaso da prodotti provenienti da altri Paesi dell'Unione europea e del resto del mondo.
Gli spazi di mercato disponibili per le nostre produzioni si vanno sempre più restringendo.
Anche per questo motivo, da qualche tempo a questa parte, procede a ritmo serrato la chiusura degli allevamenti in difficoltà, con conseguenze importanti sull'economia, sull'occupazione e sul presidio del territorio.
Oggi sono meno di 50 mila le stalle che producono latte bovino; dieci anni fa erano più del doppio (110 mila).
La dismissione delle aziende zootecniche - fa presente Confagricoltura - si registra in tutte le aree geografiche, e si rivela preoccupante nelle zone svantaggiate con poche alternative produttive e colturali.
Le difficoltà non risparmiano l'industria di trasformazione.
I casi di crisi aziendale registrati di recente (da Parmalat, a Yomo) dimostrano una sostanziale fragilità del sistema. Per Confagricoltura è necessario un piano di rilancio della filiera del latte in Italia con interventi finalizzati a favorire la competitività delle imprese, a valorizzare le specialità casearie, a promuovere l'attività di internazionalizzazione in Europa e nel mondo.
Helpconsumatori, 25 marzo 2005
Green Planet
venerdì 25 marzo 2005
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