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28 giugno presidio in prefettura in sostegno NO TAV

Dal Piemonte è giunto l'appello a mobilitarsi in tutta Italia a sostegno della resistenza contro la TAV, per questo invitiamo tutti ad essere con noi, martedì 28 giugno alle ore 16.00 davanti alla Prefettura Piazza Antenore, come primo momento di protesta e per organizzarci per continuare l'appoggio alla lotta contro la costruzione della TAV. Prime adesioni: Associazione Ya Basta, Circolo de Il Manifesto, Associazione per la Pace, Rifondazione Comunista - Federazione della Sinistra, Beati Costruttori di Pace, Associazione Difesa Lavoratori, Legambiente, Comitato Lasciateci Respirare

APPELLO DALLA VAL DI SUSA L'azione militare volta ad installare in valle il primo cantiere per il TAV Torino-Lione è iniziata alle 4 del mattino di questo lunedì 27 Giugno con la chiusura al traffico dell'autostrada A32, destinata a diventare uno dei teatri dell'intervento di forza contro i Valsusini. Un numero spropositato di agenti delle varie armi, una dotazione eccezionale di mezzi hanno aggredito il Presidio della Maddalena di Chiomonte da 3 lati. Nell'area era presente un migliaio di presidianti che si erano fermati per la notte dopo la grande fiaccolata popolare della domenica sera. In 5 ore una troncatrice cingolata protetta da getti di idranti ha potuto aprire, nella delimitazione laterale delle carreggiate, un varco che intendono usare per far scendere mezzi e materiali utili ad allestire in terreni sottostanti il viadotto Clarea un simulacro di recinzione di cantiere: tanto basterebbe ad una complice Unione Europea per confermare il contributo di 670 milioni (che i nostri "piquattristi" non vedono l'ora di spartirsi).

Con l'uso di molti lacrimogeni i presidianti sono stati sospinti nei boschi e lì inseguiti con lanci ulteriori. Intanto sulle statali della Valle di Susa si andavano radunando i manifestanti NO-TAV svegliati nelle loro case dai fuochi di artificio utilizzati per dare l'allarme. Un paio di concentramenti, per ora (Exilles, oltre Chiomonte e S. Ambrogio, in bassa valle), richiamano tutti ad iniziative di mobilitazione. Da Torino, dalla cintura, dalla Valsangone si sta convergendo in questi punti. DALLA VALLE DI SUSA LANCIAMO UN APPELLO NAZIONALE AD UNA MOBILITAZIONE PACIFICA A SOSTEGNO DELLA RESISTENZA CONTRO IL TAV, IN TUTTE LE LOCALITA' IN CUI QUESTA SIA POSSIBILE. Abbiamo bisogno del vostro aiuto: vi chiediamo per ora di manifestarci solidarietà ed appoggio dalle vostre realtà RESISTERE PER ESISTERE! Primi firmatari Associazione Ya Basta, Circolo de Il Manifesto, Associazione per la Pace, Legambiente, Rifondazione Comunista - Federazione della Sinistra, Beati Costruttori di Pace, Associazione Difesa Lavoratori.

TRATTO DA "Il Manifesto" - 27/06/2011 Cariche in Val Susa guerra annunciata Stamattina alle otto lo sfondamento della barriera innalzata dai manifestanti che da giorni presidiano la Maddalena per impedire l'apertura dei cantieri per la Tav. Poi i lacrimogeni. Gli agenti delle forze dell'ordine che scortano una ruspa. E i manifestanti che cercano di resistere, lanciando pietre. Poi la guerra. Inutile la mediazione di alcuni esponenti degli enti locali, che hanno cercato di evitare l'attacco. Si parla di tende andate al fuoco e di un lancio di lacrimogeni fittissimo nell'area del campo base dove ad un certo punto si sono concentarate le persone. "un lancio senza senso, solo per gasare la gente", ha denunciato il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, che proprio ieri sul manifesto aveva lanciato un appello affinché il presidio No Tav non fosse lasciato solo. I manifestanti hanno cominciato a scappare, per cercare di sfuggire alla polizia Ma i leader della rivolta hanno spiegato che non intendono arrendersi, e che non ci sarà alcun inizio dei lavori. «Abbiamo perso un round, non la guerra». Lo ha detto Alberto Perino subito dopo lo sgombero dell'accampamento dei No Tav a Chiomonte, del leader del movimento. «Oggi - dice - è andata come si pensava che andasse. Noi abbiamo resistito poi le forze dell'ordine hanno sparato migliaia di lacrimogeni. Adesso dobbiamo portare via tutti i materiali dalla Maddalena. Poi vedremo il da farsi, di certo non siamo sconfitti». Ma che ormai la decisione di proseguire con i lavori della Tav è presa, e che tutti i "poteri" si sono ricompattati intorno al progetto fortemente osteggiato dalla popolazione. Nonostante la motivazione che viene presentata per giustificare la repressione sia il "ripristino della legalità": "Un Paese civile e democratico come l'Italia non può permettersi la permanenza di un presidio come quello del 'villaggio Maddalena' al di fuori della legalità", ha detto la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. «La Tav è un'opera fondamentale - aggiunge Marcegaglia a margine dell'assemblea di Federchimica a Milano - per lo sviluppo dell'Europa e un'infrastruttura importante per mantenere i collegamenti italiani a livello internazionale. Per questo è fondamentale che i cantieri partano entro fine mese per non perdere la quota di finanziamento europeo», conclude il presidente di Confindustria. Il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, è tornato a ripetere che chi si oppone alla Tav è un soltanto una piccola percentuale della popolazione: «la Tav è un'opera assolutamente necessaria per il Piemonte e per l'intero sistema Paese. Non si può confondere - ha aggiunto - la posizione della Val di Susa con l'azione di violenti facinorosi. Le forze dell'ordine stanno facendo rispettare la legalità e - ha concluso Cota - a loro va il mio pieno sostengo e solidarietà». Eppure è certo che la protesta, la resistenza, le motivazioni che in tutti questi anni hanno opposto i militanti No Tav a chi ha sempre e solo ripetuto che quella dell'Alta velocità è una tratta "necessaria" raccoglie certamente simpatia e appoggio: non è un caso che, nonostante la crisi, stamattina molte fabbriche del piemontese siano entrate in sciopero di solidarietà. Mentre le donne di Chiomonte hanno appena occupato il Comune. A Roma si svolgerà oggi pomeriggio alle 16 a piazza Colonna un presidio di solidarietà. A Milano l'appuntamento è alle 18 a piazza San Babila. a Bari alle 18 a piazza della Prefettura. A Reggio Calabria davanti alla Prefettura in piazza Italia appuntamento alle ore 18. A Genova si sta già mobilitando: dalle ore 11 davanti alla Prefettura. A Bologna si dà appuntamento a piazza Nettuno alle 18. A Modena alle 18 davanti alla prefettura. A Rimini alle 18,30 in piazza Cavour. A Perugia alle 18,30 in Piazza Italia. A Torino alle 15,30 davant alla sede del Pd in via San Francesco d'Assisi. A Napoli alle 17 a piazza Plebiscito. A Pisa alle 17 Logge dei banchi A Trieste alle 16,30 piazza Ponte Rosso davanti alla statua di Joyce.
Ya Basta

lunedì 27 giugno 2011


 
News

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