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PER AIUTARE IL POPOLO LIBICO NON BOMBARDIAMOLO. BASTA GUERRE UMANITARIE.

Cari soci, la guerra è diventata il nostro orizzonte unico, i governi dei "volonterosi" del democratico e ricco occidente ci abituano a passare da un conflitto all'altro senza neanche più soluzione di continuità... Viviamo come comparse in un grande film senza renderci conto che ogni fotogramma, di ogni spezzone di pellicola girato in quel particolare e remoto paese (oggi tocca alla Libia), sempre in via di sviluppo ma con grandi risorse naturali che solleticano gli appetiti del nostro sistema industriale, fissa in modo indelebile la sofferenza, la morte di migliaia di inermi esseri umani e la distruzione di ogni ambiente addatto alla riproduzione della vita. E' certamente aderente al concetto imperante di modernità questa nostra bella maniera di soccorrere i popoli in difficoltà... Vi giriamo l'invito arrivatoci dalla Federazione della Sinistra di Padova per partecipare alla iniziativa promossa Martedi pomeriggio, alle ore 17:30 davanti alla Prefettura, per protestare contro l'ennesima guerra "umanitaria".

PER AIUTARE IL POPOLO LIBICO NON BOMBARDIAMOLO BASTA GUERRE UMANITARIE Resi arroganti dall’ipocrisia della missione umanitaria, FRANCIA, GRAN BRETAGNA, STATI UNITI e ITALIA, con il codazzo delle più violente autocrazie del Medio Oriente (dall’Arabia Saudita al Qatar) aprono un fronte di guerra in un’area strategica per la produzione di GAS, PETROLIO e URANIO, per il controllo del Mediterraneo e del cuore dell’Africa dove la Cina, (grande concorrente globale dei paesi occidentali) ha consolidato la sua presenza, minacciandone gli interessi. Gheddafi è stato fino a ieri un partner strategico per l’occidente nella guerra all’islamismo radicale e armato, ma soprattutto un feroce quanto prezioso cane da guardia dei flussi di migranti dall’Africa nera all’Europa. La risoluzione dell’ONU n.1973 autorizza l’instaurazione di una zona di non volo al fine di proteggere i civili libici. Ma è ormai evidente a tutti, a pochi giorni da quella decisione, che si bombarda la Libia per eliminare Gheddafi, il suo regime ed i suoi sostenitori. Ciò apre profonde contraddizioni all’interno della coalizione più larga che ha promosso l’intervento. Dev’essere ormai evidente a tutti che anche l’Italia è in guerra, in contrasto con l’art.11 della nostra Costituzione.

Ma ciò non conta nulla nelle certezze belligeranti del GOVERNO BERLUSCONI e dell’opposizione parlamentare italiana. quest’ultima cerca così di accreditarsi sul piano internazionale come guida del nostro paese in alternativa alla coalizione del Centrodestra, in crisi per la dissociazione della Lega e per le strette e imbarazzanti relazioni tra Gheddafi e Berlusconi. Mentre i sicofanti delle guerre umanitarie si eccitano e rinnovano nella guerra contro il regime libico gli entusiasmi già visti nella guerra contro la ex Yugoslavia, la coalizione dei democratici difensori degli insorti libici non si sogna nemmeno di portare un qualche aiuto o di alzare la voce in favore dei cittadini dei paesi del Golfo, massacrati dalle monarchie reazionarie, alleate strategiche degli Stati Uniti, o dei migranti che vengono uccisi in Kuwait perché manifestano contro le condizioni di schiavitù a cui sono sottoposti. La stessa micidiale ipocrisia che accompagna le imprese belliche dell’esercito israeliano quando bombarda con il fosforo la striscia di Gaza.

In questi giorni, voci importati come Gino Strada e Alex Zanotelli, da sempre punto di riferimento nelle mobilitazioni contro le guerre, sono intervenute contro questa ennesima avventura militare ai confini del nostro paese. Queste voci vanno sostenute e rafforzate! Il popolo della pace, i movimenti, le forze che in questi mesi hanno dato vita alle straordinarie mobilitazioni in difesa dei lavoratori, della scuola pubblica, dei beni comuni, dell’ambiente e del territorio devastati dalle fameliche falangi della rendita immobiliare e finanziaria, devono trovare la massima unità anche nella lotta a questa nuova avventura bellica. Questa ennesima guerra umanitaria mira a ridisegnare la gerarchia degli interessi internazionali in un’area sempre più strategica e tende, nel contempo, a chiudere qualsiasi sbocco, non dominato dagli interessi delle multinazionali e della finanza speculativa, al cumulo delle giuste lotte che ha investito il Sud dell’Europa e il Nord dell’Africa. L’alternativa alla guerra e al neoliberismo è possibile nell’incontro delle forze che sono state messe in moto dalla crisi capitalistica nelle due sponde del Mediterraneo. Esse possono trasformare il Mediterraneo in un luogo di contaminazione felice e di incontro fra le culture, di scambio fra pari in un mondo che ha bisogno della solidarietà vera tra i popoli, della libertà e dell’uguaglianza per garantire un futuro sostenibile. Il primo passo è la mobilitazione contro questa falsa guerra umanitaria, e per una vera democrazia nei paesi dell’Africa e del Medioriente martedì 22 alle ore 17.30 - Chiamiamo tutti a manifestare con le proprie bandiere. sit-in davanti alla Prefettura - Microfono aperto ai contributi di tutte/i. FEDERAZIONE DELLA SINISTRA - PADOVA
AltrAgricoltura Nordn Est

lunedì 21 marzo 2011


 
News

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