FSM Dakar, Dichiarazione dell'assemblea dei movimenti sociali e impegni comuni - febbraio 2011
Da Via Campesina internazionale:
1) I movimenti sociali definiscono le date delle lotte del 2011
2) Dichiarazione dell'Assemblea dei movimenti sociali
1) I MOVIMENTI SOCIALI DEFINISCONO LE DATE DELLE LOTTE DEL 2011
11 FEBBRAIO 2011- Brasil de Fato
Da Dakar (Senegal)
Le organizzazioni popolari di tutto il mondo, riunite nell’Assemblea dei Movimenti
sociali, hanno definito due date comuni di lotta per il 2011. Il giorno 20 marzo è
prevista una mobilitazione globale in solidarietà alle ribellioni nel mondo arabo. Il 12
ottobre, giorno già legato alla resistenza indigena in America Latina, ci sarà la
giornata globale di lotta contro il capitalismo. “L’Assemblea dei Movimenti Sociali
convoca le forze e gli attori popolari di tutti i paese a realizzare due grandi
mobilitazioni coordinate a livello internazionale, a partecipare all’emancipazione e
all’autodeterminazione del popolo e a rafforzare la lotta contro il capitalismo”, dice un
brano della dichiarazione lanciata durante l’assemblea.
L’incontro è iniziato con parole e musiche di un gruppo di cinque cantanti senegalesi di
hip hop, che hanno denunciato i problemi del paese, il suo presidente e il capitalismo.
Un rappresentante dei movimenti sociali egiziani ha affermato che il popolo di quel
paese ha incrinato il sistema imperialista e ha dimostrato di essere coraggioso
abbastanza da pagare il prezzo della propria libertà. L’intellettuale egiziano Samir
Amin ha quindi affermato che la mobilitazione nel suo paese è una rivoluzione
democratica. “Il popolo ha il diritto di trasformare il sistema economico, politico e
sociale e esigere una politica estera indipendente, riferendosi all’allineamento di
Mubarak agli interessi USA.
2) ASSEMBLEA DEI MOVIMENTI SOCIALI – DICHIARAZIONE del 10 febbraio
2011
Da via campesina internazionale - FSM Dakar (Senegal)
Noi, riuniti e riunite in occasione dell’Assemblea dei Movimenti Sociali del Forum
Sociale Mondiale 2011 di Dakar, affermiamo il contributo fondamentale dell’Africa e
delle sue genti nella costruzione della civiltà umana. Uniti, i popoli di tutti i continenti
lottano per opporsi con la massima energia al dominio del capitale, che si nasconde
dietro la promessa di progresso economico del capitalismo e l’apparente stabilità
politica. La decolonizzazione dei popoli oppressi rappresenta per i movimenti sociali di
tutto il mondo una grande sfida.
Affermiamo il nostro sostegno e la nostra solidarietà attiva con i popoli di Tunisia,
Egitto e del mondo arabo che oggi si sollevano per rivendicare una democrazia vera e
costruire il potere popolare. Con le loro lotte, mostrano il cammino verso un altro
mondo, libero dall’oppressione e dallo sfruttamento.
Riaffermiamo con forza il nostro sostegno ai popoli della Costa d’Avorio, dell’Africa e
di tutto il mondo nella loro lotta per una democrazia sovrana e partecipativa.
Difendiamo il diritto all’autodeterminazione e il diritto collettivo di tutti i popoli del
mondo.
Nel quadro del FSM, l’Assemblea dei Movimenti Sociali è lo spazio in cui ci riuniamo,
con la nostra diversità, per costruire assieme gli ordini del giorno e le lotte comuni
contro il capitalismo, il patriarcato, il razzismo e ogni forma di discriminazione.
A Dakar celebriamo il X anniversario del primo FSM celebrato nel 2001 a Porto
Alegre in Brasile. Durante questo periodo abbiamo costruito una storia e un lavoro
comuni che ci hanno consentito alcuni progressi, in particolare in America Latina dove
siamo riusciti a frenare le alleanze neoliberali e a rendere concrete alcune alternative
per uno sviluppo socialmente giusto e rispettoso della Madre Terra.
Durante questi dieci anni abbiamo anche assistito all’esplosione di una crisi di sistema,
che si è espressa nella crisi alimentare, ambientale, finanziaria ed economica e che ha
comportato un aumento delle migrazioni, degli spostamenti forzati, dello
sfruttamento, dell’indebitamento e delle disuguaglianze sociali.
Denunciamo il ruolo degli attori del sistema (banche, transnazionali, conglomerati
mediatici, istituzioni internazionali ecc.) che, alla ricerca del massimo profitto,
continuano la loro politica interventista attraverso guerre, occupazioni militari,
presunte missioni umanitarie, la creazione di basi militari, il saccheggio delle risorse
naturali, lo sfruttamento dei popoli e la manipolazione ideologica. Denunciamo anche la
cooptazione esercitata da questi attori attraverso il finanziamento di settori sociali
di loro interesse e pratiche assistenzialiste che generano dipendenza.
Il capitalismo distrugge la vita quotidiana della gente. Tuttavia, ogni giorno, nascono
molteplici lotte per la giustizia sociale, per eliminare gli effetti lasciati dal
colonialismo e per fare in modo che tutti noi possiamo avere una qualità della vita
dignitosa. Affermiamo che i popoli non devono più continuare a pagare per questa crisi
di sistema e che non c’è uscita dalla crisi all’interno del sistema capitalista!
Noi, i movimenti sociali, ribadiamo la necessità di costruire una strategia comune di
lotta contro il capitalismo.
Lottiamo contro le transnazionali perché sostengono il sistema capitalistico,
privatizzano la vita, i servizi pubblici e i beni comuni come l’acqua, l’aria, la terra, le
sementi e le risorse minerarie. Le multinazionali promuovono le guerre attraverso la
produzione di armamenti e il coinvolgimento di imprese militari private e di mercenari,
utilizzano tecniche estrattive nocive per la vita, s’impossessano delle nostre terre e
sviluppano alimenti transgenici che tolgono ai popoli il diritto all’alimentazione ed
eliminano la biodiversità.
Esigiamo la sovranità dei popoli nella definizione del loro modo di vivere. Esigiamo
politiche che proteggano le produzioni locali, che nobilitino le pratiche agricole e
conservino i valori ancestrali della vita. Denunciamo i trattati neoliberisti sul libero
commercio ed esigiamo la libera circolazione degli esseri umani.
Continuiamo a mobilitarci per la cancellazione incondizionata del debito pubblico di
tutti i paesi del Sud. Denunciamo inoltre, nei paesi del Nord, l’utilizzo del debito
pubblico per imporre ai popoli politiche ingiuste e antisociali.
Mobilitiamoci in massa durante le riunioni del G8 e del G20 per dire no alle politiche
che ci trattano come merci!
Lottiamo per la giustizia climatica e la sovranità alimentare. Il surriscaldamento
globale è un prodotto del sistema capitalistico di produzione, distribuzione e consumo.
Le transnazionali, le istituzioni finanziarie internazionali e i governi al loro servizio non
vogliono ridurre le loro emissioni di gas serra. Denunciamo il “capitalismo verde” e
respingiamo le false soluzioni per risolvere la crisi climatica come gli agrocombustibili,
gli organismi geneticamente modificati e i meccanismi del mercato del carbonio, come
il REDD, che illudono le popolazioni impoverite con il progresso, mentre privatizzano e
mercificano i boschi e i terreni dove hanno vissuto per migliaia di anni.
Difendiamo la sovranità alimentare e l’accordo raggiunto con la Conferenza Mondiale
dei Popoli sul Cambiamento Climatico e i Diritti della Madre Terra tenutosi a
Cochabamba, durante il quale sono state costruite alternative vere alla crisi climatica
con l’aiuto di movimenti e organizzazioni sociali e popolari di tutto il mondo.
Mobilitiamoci tutti e tutte, specialmente nel continente africano, durante la COP 17
di Durban, in Sudafrica, e nel vertice di Rio +20 nel 2012, per riaffermare il diritti dei
popoli e della Madre Terra e fermare l’accordo illegittimo di Cancun.
Difendiamo l’agricoltura contadina poiché rappresenta una soluzione reale alla crisi
alimentare e climatica e significa accesso alla terra per le persone che vi vivono e la
lavorano. Per queste ragioni, invochiamo una grande mobilitazione per arrestare
l’accaparramento delle terre e sostenere le lotte contadine locali.
Lottiamo contro la violenza sulle donne esercitata con regolarità nei territori
occupati militarmente e nei confronti delle donne che vengono criminalizzate perché
partecipano attivamente alle lotte sociali. Lottiamo contro la violenza domestica e
sessuale perpetrata sulle donne perché considerate oggetti o merci o perché la
sovranità sui loro corpi e sulla loro spiritualità non viene loro riconosciuta. Lottiamo
contro il traffico di donne, bambine e bambini. Ci mobilitiamo tutti e tutte, uniti, in
qualsiasi parte del mondo contro la violenza sulla donna.
Difendiamo la diversità sessuale, il diritto all’autodeterminazione di genere e lottiamo
contro l’omofobia e la violenza sessista.
Lottiamo per la pace e contro la guerra, il colonialismo, le occupazioni e la
militarizzazione dei nostri territori. Le potenze imperialiste utilizzano le basi militari
per fomentare i conflitti, controllare e saccheggiare le risorse naturali e promuovere
iniziative antidemocratiche come accaduto con il colpo di stato in Honduras e con
l’occupazione militare di Haiti. Provocano guerre e conflitti come avviene in
Afganistan, in Iraq, nella Repubblica Democratica del Congo e in molti altri paesi.
Dobbiamo intensificare la lotta contro la repressione dei popoli e la criminalizzazione
della loro protesta e rinforzare i legami di solidarietà tra i popoli come il movimento
internazionale di boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni verso Israele. La nostra
lotta è rivolta contro la NATO ed è favore dell’eliminazione di tutte le armi nucleari.
Tutte queste lotte implicano una battaglia di idee, nella quale non potremo avanzare
senza democratizzare la comunicazione. Affermiamo che è possibile costruire
un’integrazione diversa, a partire dal popolo, per i popoli e con la partecipazione
fondamentale dei giovani, delle donne, dei contadini e dei popoli indigeni.
L’assemblea dei movimenti sociali invita le forze e gli attori popolari di tutti i paesi a
sviluppare due azioni di mobilitazione, coordinate a livello mondiale, per contribuire
all’emancipazione e all’autodeterminazione dei nostri popoli e per rafforzare la lotta
contro il capitalismo.
Ispirandoci alle lotte dei popoli di Tunisia ed Egitto, chiediamo che il 20 marzo sia un
giorno mondiale di solidarietà per la rivolta delle genti arabe e africane le cui
conquiste rafforzano le lotte di tutte le nazioni: la resistenza del popolo palestinese e
saharawi, le mobilitazioni europee, asiatiche e africane contro il debito e
l’aggiustamento strutturale e tutti i processi di cambiamento in corso in America
Latina.
Inoltre indiciamo per il 12 ottobre una giornata di azione globale contro il capitalismo
durante la quale, in tutti i modi possibili, esprimeremo il nostro rifiuto per questo
sistema che, col suo passaggio, sta distruggendo tutto.
Movimenti sociali di tutto il mondo, avanziamo verso l’unità mondiale per sconfiggere
il sistema capitalista!
Vinceremo!
(Traduzione di Sara Rosset)
www.comitatomst.it
venerdì 11 febbraio 2011
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