Cerca Contatti Archivio
 
EGITTO: ALLARME PREZZI PER PANE, SI TEME CRISI COME NEL 2008.

È ancora allarme per i prezzi del pane in Egitto, dove i devastanti incendi di agosto in Russia, che hanno spinto Mosca ad annullare il previsto carico di 500 tonnellate di grano di settembre, stanno risuscitanto lo spettro della crisi del 2008, e delle proteste popolari che lasciarono sulla strada una dozzina di vittime. Anche se il ministro del Commercio Rashid Moahmmed ha assicurato che lo Stato ha ancora riserve di grano per quattro mesi, e che lo stop russo non influirà sulla produzione di pane convenzionato. Da metà agosto, anche a cause manovre speculative, il prezzo del grano è aumentato sui mercati mondiali passando - secondo il sito Econostrum - dai 200 ai 300 dollari a tonnellata. I prezzi di vari generi alimentari sono aumentati, anche causa le tendenze inflazionistiche sempre legate al Ramadan, fino al 30%.

E il pane continua ad essere al primo posto delle preoccupazioni delle famiglie povere anche per la dote delle figlie. Avere un proprio fornetto per garantirsi il pane è infatti diventato un fenomeno diffuso nella società egiziana. Parlando con la tv satellitare Al Arabya, Um Ahmad - che è laureata e vive in un villaggio alla periferia di Giza - ha detto di averne comprato uno per evitare al marito, insegnante, di fare una lunga fila ogni mattina per ottenere il pane sovvenzionato, talvolta di pessima qualità. Fino a poco tempo fa, ha aggiunto, le diplomate e laureate non si avvicinavano ai fornetti perchè ritenevano che fosse inadatto alle persone colte. Ma la situazione è cambiata drasticamente, tanto che le stesse persone di cultura sono diventate brave a farsi da sole il pane ed insegnano ad altri come farlo. Molte donne hanno inoltre trasformato questa difficoltà in una piccola iniziativa economica, facendo il pane a casa e vendondolo nelle città.

Vendite che possono andare molto bene, conferma un venditore. Il problema però, aggiunge, è che i fornetti, fabbricati in piccole officine senza nessun controllo di qualità possono fare vittime con l'esplosione delle bombole del gas che li alimenta. Il problema del pane ha dato origine nelle scorse settimane a nuove manifestazioni contro il governo: «loro mangiano piccioni e pollo mentre a noi è venuto il mal di testa per i fagioli», uno degli sglogan scanditi dai manifestanti. Per prevenire nuove manifestazioni il governo è corso ai ripari ordinando all'esercito di intervenire per risolvere il problema dell'approvigionamento del pane. Un ordine che, secondo Jamal Zahran, docente di scienze politiche all'Università di Suez, è un segnale «che annuncia una grave catastrofe». Tre mila egiziani della provincia di Al Fayyom, 100km dal Cairo, avevano manifestato qualche mese fa per protestare contro la sparizione di alcune quote della farina fornita dallo Stato ai fornai a prezzi ridotti. I manifestanti avevano distrutto il municipio di Sanhour ed interrotto la strada che collega Al Fayyoum con la capitale e il lago di Karoun, importante attrazione turistica. Uno scontro tra la gente davanti al fornaio di un quartiere povero del Cairo ha causato la morte di due persone.

Per evitare le code per il pane sovvenzionato, un uomo - racconta ancora Al Arabiya - si è travestito da donna con il niqab e si è messo nella fila delle donne, di solito più corta di quella degli uomini. Scoperto, è stato aggredito ed è intervenuta la polizia. L'uomo si e messo a piangere dicendo di non aver commesso alcun crimine, ma di volere soltanto il pane per i suoi figli. Tra i vari motivi della crisi del pane in Egitto, vi è la frammentazione delle proprietà agricole che non permette ai piccoli proprietari di coltivare il grano. Mentre un tempo era esportatore di grano, l'Egitto oggi nè è il più grande importatore al mondo. La bilancia commerciale del Paese risente fortemente della necessità di importare grano dall'estero per produrre pane sovvenzionato: per ogni 20 pezzi di questo pane, 12 sono infatti prodotti con grano importato. ((ANSAmed) - ROMA, 2 SET)
Controlacrisi.org

venerdì 3 settembre 2010


 
News

Nuova protesta degli agricoltori a Bruxelles, 250 trattori intorno alle sedi Ue. Roghi davanti all’Eurocamera: polizia usa idranti e lacrimogeni.
Circa 250 trattori hanno bloccano le strade principali del quartiere delle istituzioni Ue a Bruxelles chiamati a manifestare da Fugea, dalla Federazione dei Giovani Agricoltori (FJA), dalla Federazione Vallone dell’Agricoltura ( Fwa), dalla Rete di sostegno all’agricoltura contadina (RéSAP) e dal Coordinamento europeo. >>



Gates e Zuckerberg puntano sull'agricoltura: "Cibo vero solo per ricchi"
Altro che carne sintetica e dieta vegetale. I grandi imprenditori dei Big Data sembrano andare proprio nella direzione opposta. Mentre, infatti, la sostenibilità planetaria spinge le economie a orientarsi verso la produzione di cibo sintetico, loro investono su terreni agricoli e sulla produzione di carne tradizionale di altissima qualità. E naturalmente altissimi costi e ricavi. >>



FPP2 GRATIS, ANNUNCIO DI BIDEN, COSA ASPETTA DRAGHI?
Il presidente USA Biden, raccogliendo la richiesta che da tempo avanza Bernie Sanders, ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno mascherine ffp2 gratis ai cittadini. >>