Braccio di ferro che dura da anni.
Ormai arrivati al capolinea della pazienza, ieri mattina 14 produttori di latte hanno organizzato un blitz occupando la sede dell’Agenzia per i pagamenti in agricoltura di via Tommaseo. Uno dei dissidenti è addirittura salito sul tetto al terzo piano. Gli allevatori del Cospa hanno lanciato l’ultimatum ad Avepa: «Vogliamo i contributi europei che ci spettano e pretendiamo di essere tolti dalle liste dei creditori per multe che non hanno ragione di esistere». Immediato l’intervento della Digos che ha mediato tra i protestanti e dirigenti Avepa.
Il picchetto ha affrontato il direttore Fausto Luciani a muso duro: «Abbiamo dalla nostra parte una sentenza del tribunale di Vicenza che libera i pagamenti. Invece su 14 pagamenti ne ho ricevuti solo due e un terzo risulta pagato ma non ho visto un centesimo», ha raccontato un allevatore vicentino. Ma soprattutto c’è una relazione dei carabinieri che mette finalmente in dubbio l’attendibilità dei dati utilizzati per il calcolo dello splafonamento e del conteggio delle quote, in particolare sul criterio che misura il contenuto di materia grassa del latte.
Secondo quanto emerge dalle indagini, il calcolo del prelievo supplementare sul latte sarebbe stato sempre sbagliato, comportando multe onerose che hanno compromesso la sopravvivenza degli allevatori, bloccando i fondi europei. L’avvertimento: se entro la fine di giugno non verranno pagati, torneranno «automaticamente a Bruxelles». (e.sci.)
Il Mattino di Padova
sabato 8 maggio 2010
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