Non c’è spazio per gli ogm.
Non c'è futuro agricolo con l'introduzione di colture ogm. Sulla base dell'esperienza spagnola, ambientalisti e agricoltori mettono in guardia la Ue. Il gruppo parlamentare dei Verdi, con in testa il vice presidente della commissione agricoltura al Parlamento europeo Josè Bovè, criticano il nuovo indirizzo in materia di coltivazioni transgeniche proposto dalla Commissione e presentano una relazione sullo stato dell'agricoltura spagnola.
"Il danno economico provocato dalla contaminazione da ogm in Spagna," spiega Bovè, è la "prova" dei rischi che si corrono coltivando mais biotech. Le associazioni agricole ed ambientaliste respingono la possibilità di coesistenza tra coltivazioni biologiche e ogm, denunciando il danno economico provocato dalla contaminazione sulle coltivazioni tradizionali.
Un danno molto grave che, secondo il responsabile per l'agricoltura e l'alimentazione dell'associazione spagnola Amigos de la Tierra, David Sánchez, potrebbe essere molto più esteso di quanto è dato sapere a causa della "mancanza di trasparenza e controllo" delle coltivazioni ogm in Spagna. Sanchez accusa le autorità di non aver spiegato adeguatamente l'impatto economico provocato dalle contaminazioni e cita i dati pubblici diffusi nel 2006 secondo cui " il 15% degli alimenti con la soia o di mais commercializzato in Spagna sono contaminati".
In Spagna, come denuncia invece Greenpeace non ci sono leggi che disciplinino la presenza di OGM nei campi annullando, di fatto, la possibilità di stabilire la responsabilità per i danni causati in altre produzioni.
La proposta della Commissione europea, ripetuta dal nuovo responsabile per l'Agricoltura Ciolos, secondo cui "la decisione di coltivare o meno ogm debba essere presa dai singoli Stati membri" non è una strada praticabile, ha spiegato Josè Bovè, perché non risolve il problema della libera circolazione di ogm all'interno della Comunità. Anche per questo ha chiesto all'Esecutivo di "non rinnovare" l'autorizzazione alla coltivazione del mais MON810.
Green Planet
venerdì 26 marzo 2010
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