Ridurre il consumo di antiparassitari in agricoltura è possibile.
Lo rivela uno studio condotto dall’Istituto nazionale di ricerca agronomica (INRA) che ha elaborato vari scenari di riduzione applicati alla campagna agraria 2006 in Francia. Una riduzione del 30 % sarebbe possibile senza profonde revisioni, eliminando i trattamenti inutili o utilizzando metodi alternativi (diserbo meccanico, lotta biologica contro i parassiti) o preventivi (densita' e date delle semine).
In questo caso, il ribasso delle rese sarebbe modesto. 6% in media. Per andare più lontano e raggiungere l’obiettivo del 50% di riduzione in dieci anni, secondo gli scenari dell'INRA, occorrerebbe "una combinazione" di diversi modi di produzione, il 13% circa delle superfici dovrebbe essere destinato all'agricoltura biologica, mentre una larga parte delle aziende dovrebbe passare "alla produzione integrata. La riduzione della produzione sar ebbe in questo caso piu' sensibile ( 12% ) e quindi secondo Jacquet dell'INRA, andrebbero attivati meccanismi di compensazione per gli agricoltori, sia con sovvenzioni, sia con una tassa sui prodotti fitosanitari che sarebbe ridistribuita ai piu' virtuosi".
In Francia, dovrebbe prossimamente nascere una rete di un migliaio di aziende agricole dimostrative di tecniche alternative agli antiparassitari. Questo lavoro di simulazione e' "un esercizio di scuola", afferma l'INRA. Non tutte le produzioni possono raggiungere con facilità l'obiettivo. Alcune, come la frutta, le verdure e la vite, sono molto dipendenti dai prodotti chimici e anche la colza ne e' un grande consumatore, cosa che pone un problema di compatibilita' con la produzione di agrocarburanti a partire da questa pianta. In Francia, dovrebbe prossimamente nascere una rete di aziende agricole dimostrative (circa mille) in cui si sperimenteranno tecniche alternative agli antiparassitari. (Le Monde)
Bioagricoltura Notizie
venerdì 12 febbraio 2010
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