Vertice FAO. Dentro il palazzo governanti distratti, fuori i contadini con le loro storie e le soluzioni alla fame nel mondo
Dentro il palazzo, i rappresentanti dei governi, che anche questa volta sembrano aver preso sottogamba il Vertice mondiale della FAO sulla sicurezza alimentare. Fuori centinaia di contadini, allevatori e pescatori da tutti i continenti, con le loro storie di quotidiana lotta per una vita dignitosa e per l'accesso al cibo.
Le due azioni simboliche realizzate questa mattina da Via Campesina e da tutto il Forum parallelo della Società civile "Sovranità alimentare dei popoli ora!", davanti al palazzo della FAO a Roma, in occasione dell'apertura dei lavori, sono servite a mettere al centro dell'attenzione dei media i problemi e le reali soluzioni dei contadini di tutto il mondo.
Alle 10, con una cerimonia mistica svolta dai contadini provenienti dal Sud America, dall'Asia e dall'Africa, la Via Campesina, di cui l'Associazione Italiana Agricoltura Biologica è membro europeo, ha attirato l'attenzione sul problema divenuto sempre più urgente: il "land grabbing", l'accaparramento delle terre dei contadini dei sud del mondo da parte delle multinazionali dei paesi ricchi.
Ralava Beboarimisa del Collectif pour la Defense des Terres Malgaches (TANY) del Madagascar, racconta: "Lo scorso anno, in Madagascar la multinazionale coreana Daewoo ha ottenuto dal governo la cessione in leasing per 99 anni di 1.3 milioni di ettari di terra, la metà della superficie agricola del paese. L'intenzione della compagnia era di impiantare monoculture di mais e alberi di palma per farne agrocombustibili e materie prime da importare in Corea.
Accanto ad ogni città in Madagascar ci sono delle aree con le sepolture dei nostri antenati, che per noi sono sacre, dove svolgiamo le cerimonie religiose. Molte di queste aree sono nei terreni che la compagnia coreana vuole acquistare. C'è poi un problema legato all'accaparramento della terra che riguarda direttamente l'agricoltura locale. L'80% degli abitanti del Madagascar, infatti, sono poveri e praticano agricoltura per il sostentamento familiare. Se la terra viene invasa dalla monocultura, il rischio è che non ci sia abbastanza cibo per sfamare la popolazione locale". Proprio per questo lo scorso marzo è scoppiata una sommossa che ha portato a un golpe nel paese. Il nuovo governo ha promesso che avrebbe cancellato l'accordo, ma recentemente ha scritto una lettera pubblica in cui spiegava che era meglio metterlo semplicemente in stand-by. "Noi abbiamo chiesto al governo di cancellare qualsiasi accordo del genere", dice Ralava.
Similmente, anche Herman Kumara, segretario generale del World Forum for Fisher People (Wffp, Forum mondiale dei pescatori), che viene dallo Sri Lanka, ha parlato dei problemi dei pescatori asiatici, aggravati sempre di più dai cambiamenti climatici in corso e dalle politiche nazionali e internazionali. Secondo Kumara: "Lo sviluppo della pesca artigianale è possibile se vengono rispettati i suoi Diritti, con la D maiuscola, per sommare ai diritti umani, quelli economici, sociali, culturali e ambientali. Così chiediamo ai governi riuniti in questi giorni nel palazzo della FAO di vietare la pesca industriale e la pesca a strascico sulle coste che hanno dato loro da mangiare. Vogliamo che venga regolamentata o frenata l'espansione dell'acquacoltura, del turismo e delle industrie conserviere, che monopolizzano i territori con accesso al mare".
La questione della sovranità alimentare dei popoli è stata portata all'attenzione dei media oggi con un'azione simbolica alle 12.30 davanti alla FAO, quando centinaia di contadini e rappresentanti delle Ong di tutto il mondo hanno rivendicato che i piccoli produttori, 1,5 miliardi di persone che rappresentano l'80% degli agricoltori e pescatori, sono la vera soluzione al problema della fame nel mondo"
Il Forum parallelo alla FAO si svolge fino a domani presso la Città dell'Altra Economia a Roma.
Per info sul programma del Forum della Società Civile per la Sovranità Alimentare dei Popoli: http://peoplesforum2009.foodsovereignty.org/
Ufficio stampa AIAB
lunedì 16 novembre 2009
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