Entra in vigore il protocollo di Kyoto
Oggi 16 febbraio entra in vigore l'accordo internazionale stipulato nel 1997 conosciuto nel mondo come "il protocollo di Kyoto", che ha come
obbiettivo contrastare i gas serra responsabili dell'inquinamento e del cambiamento del clima del nostro pianeta .
Il cambiamento climatico rischia di provocare ripercussioni drammatiche per l'intera umanità, modificando e ridisegnando i processi produttivi, in particolare quelli agricoli, oltre alle condizioni di vita dell’intero pianeta.
Kyoto dopo la convenzione di Ginevra del 1918 e la carta dei diritti dell'uomo dell'ONU rappresenta un vero passaggio epocale nelle regole e nell'organizzazione sociale degli uomini e delle donne che per la prima volta si danno regole internazionali sui beni collettivi come l'aria e il clima, mettendo in mora le pratiche liberiste degli stati e dei potentati economici subordinando il loro agire all'interesse
collettivo. Non è un caso che il protocollo di Kyoto ha trovato negli USA paese campione del liberismo il suo più fermo avversario.
AltrAgricoltura del nord est, come tutte le associazioni ambientaliste e del settore agricolo, valuta positivamente questo evento: un passo in avanti verso un mondo più sostenibile , piu vivibile. Il riscaldamento del pianeta può avere, infatti, effetti devastanti anche sull'attività agricola, basti ricordare la terribile siccità del 2003 che ha devastato
i raccolti delle nostre campagne.
Kyoto oltre che un passaggio fondamentale per disegnare un altro mondo possibile è anche una grande e straordinaria opportunità per la nostra agricoltura, si crea infatti un nuovo settore per trarre reddito dalle produzioni di Biomasse finalizzate alla produzione di energia e calore puliti in alternativa alle attuali produzioni che si alimentano con i prodotti fossili o derivati dal petrolio.
L'obbiettivo assegnato al settore agricolo nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione
delle emissioni inquinanti in atmosfera, indicati, per l'Italia, al 6,5% rispetto alle
emissioni del 1990 è raggiungibile nella misura in cui il governo invece di fantasticare
sul nucleare dia indicazioni precise per premiare pratiche agricole capaci di produrre
energia pulita e ridurre gli inquinanti come l'anidride carbonica.
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mercoledì 16 febbraio 2005
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