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NO AGLI OGM, SI AL GRANO DURO ITALIANO
Le richiamate Associazioni Sindacali dei Sementieri Italiani riuniti in
Assemblea a Rende (CS) i propri soci il giorno30 ottobre 2004,
CONSIDERATO
che il Governo (tramite il MIPAF) ha voluto applicare immediatamente, ossia
dal 1° gennaio 2005 e non dal 1°gennaio 2007 (come previsto dalla precedente
PAC 2000), la riforma della nuova PAC anche al settore del seme di grano
duro, senza prevedere periodi transitori di attuazione;
che il settore sementiero è vincolato a periodi produttivi non inferiori ai
3 anni per preparare seme certificato di grano duro dall’ENSE, di 1ª o 2ª
riproduzione, necessario agli agricoltori per ottenere il grano duro e ai
pastai per fabbricare la pasta;
che questo periodo transitorio è stato, al contrario, previsto per il
settore lattiero-caseario dall’art. 1 del decreto, del MiPAF, del 5 agosto
2004 (di attuazione della nuova PAC) e per il settore del tabacco;
che contro tale decreto del 5.8.04, del MiPAF, è stato presentato ricorso al
TAR Lazio (dalle richiamate Associazioni e da 50 imprese sementiere
associate), per chiederne la sospensione e l’annullamento;
che tale applicazione immediata della nuova PAC, togliendo, di fatto, ogni
incentivo ai coltivatori per produrre grano duro, ha di colpo privato le
imprese sementiere della possibilità di vendere, nell’imminente campagna di
semina 2004, la gran parte del seme certificato, prodotto in quantità non
inferiore ai 4,5/ 4,8 milioni di quintali;
che tale applicazione immediata della nuova PAC ha reso, altresì, inutili le
attività e gli investimenti effettuati dall’imprese sementiere per preparare
il seme necessario nelle campagne di semina 2005 e 2006;
che tali effetti e conseguenze hanno messo in crisi le imprese sementiere
del centro-sud che producono principalmente seme di grano duro;
che molte di tale imprese rischiano la chiusura se il Governo non interverrà
tempestivamente per scongiurarla;
che la chiusura di tali imprese e la crisi del settore del grano duro
renderebbe l’Italia totalmente dipendente dall’estero per l’
approvvigionamento sia del seme che del grano duro stesso;
che tale chiusura (e tale dipendenza dall’estero) non garantirebbe né la
qualità del seme né quella del grano duro da macina;
che conseguentemente, non si potrebbe, per la vigente legislazione sull’
etichettatura, definire “pasta italiana” la pasta prodotta in Italia con
grano duro estero;
che il grano duro estero non è esente da rischi di inquinamento da OGM;
che perde di significato il Piano Sementiero Nazionale predisposto dal MiPAF
per favorire il settore e i sementieri italiani;
che tale Piano, alla luce dei fatti descritti, assume la veste della beffa;
che molte zone del sud, ora coltivate a grano duro, senza incentivi
sufficienti al settore, rischiano l’abbandono e la desertificazione;
che la crisi attuale del ramo rende evidente il mancato rispetto, da parte
del Governo, dell’art. 33 del Trattato CE, che impone la gradualità nell’
attuare le nuove riforme comunitarie;
che tale imprevedibile, inopinato e inaccettabile operare del Governo nel
settore pone in crisi la fiducia dei cittadini nello stesso Governo circa la
sua capacità di operare scelte ponderate, tanto più se si considera l’
intenzione del medesimo, più volte esternata in questi ultimi giorni, di
voler introdurre in Italia con decreto legge, la coltivazione degli OGM in
coesistenza con quella senza OGM, con ciò inquinando irreversibilmente il
territorio nazionale ad esclusivo vantaggio delle multinazionali estere che
da sempre questo inquinamento hanno sponsorizzato;
che tale inquinamento irreversibile del territorio renderebbe impossibile il
persistere di qualsivoglia produzione convenzionale e biologica non
inquinata da OGM;
che la legislazione sull’etichettatura diventerebbe totalmente inutile,
considerando che, in futuro, tutti i prodotti agricoli saranno inquinati da
OGM;
che tali effetti azzererebbero le attività di tutte le imprese sementiere
italiane, e non solo di quelle produttrici di seme di grano duro, lasciando
l’Italia alla totale dipendenza delle imprese sementiere multinazionali, con
i relativi rischi per quanto riguarda gli inquinamenti da OGM del territorio
nazionale;
tutto ciò considerato, le Associazioni di categoria e le imprese sementiere
indicate
INVITANO
- il Governo a prevedere, prima dell’inizio delle semine, per il settore del
grano duro, con apposita disciplina di attuazione del Regolamento CE n.
1782/03, un regime provvisorio (così come avvenuto per il settore
lattiero-caseario e per il tabacco) che sposti l’inizio della nuova PAC al
1° gennaio 2007;
- il Governo ad attendere, prima di introdurre la coltivazione degli OGM in
Italia con decreto-legge, la decisione della Corte Costituzionale che, tra
pochi giorni, si dovrà pronunciare in merito alla legittimità della legge n.
26 del 2003 della Regione Puglia che ha dichiarato il territorio di tale
regione OGM free (ossia non coltivabile con gli OGM), nel rispetto della
volontà popolare, che tali OGM ha sempre respinto, e di quella di 13 Regioni
che hanno dichiarato il proprio territorio OGM free;
- il Presidente della Repubblica a non autorizzare la presentazione al
Parlamento del disegno di legge del Governo sulla conversione in legge del
decreto-legge in parola, tenendo conto che nessuna urgenza (e
indifferibilità) può sussistere di inquinare irreversibilmente, con gli OGM,
il territorio agricolo italiano, con danno irrimediabile dell’agricoltura
convenzionale e biologica;
- le Associazioni sindacali dei coltivatori, dei consumatori, le Regioni OGM
free, gli Enti e le Associazioni ambientaliste, i politici nazionali e
regionali contrari agli OGM, a promuovere, congiuntamente o disgiuntamente,
un referendum consultivo nazionale, ai sensi dell’articolo 9 e del 10°
considerando della Direttiva 2001/18/CE, che tale consultazione ammette
(operando le norme comunitarie e il dettato dell’art. 75 della Costituzione,
su piani giuridici distinti e diversi), per sollecitare i cittadini ad
esprimere, sulla coltivazione degli OGM, il proprio parere, prima che il
territorio nazionale, sia irrimediabilmente ed irreversibilmente inquinato
dagli OGM, senza che gli stessi cittadini siano stati informati e
consultati;
- gli Organi di stampa e di informazione radio-televisiva, a dare la massima
diffusione al tema, promuovendo ampi ed approfonditi dibattiti tra chi è
contrario e favorevole alla introduzione e coltivazione degli OGM nell’
ambiente;
DECIDONO
la continuazione dello stato di agitazione attuale della categoria dei
sementieri italiani, fino a quando non saranno risolti con giuste, eque e
rapide soluzioni i problemi evidenziati in premessa.
Rende - lì 30 ottobre 2004
ASSEME - Associazione Sementieri Mediterranei - Il Presidente, Francesco Savoca
ASSINDUSTRIA di CAPITANATA, Sezione Sementieri -Il Presidente, Armando Martino
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sabato 30 ottobre 2004
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