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TRITURATI CENTINAIA DI ALBERI ED ARBUSTI NEL PARCO DEL SILE


TRITURATI DA POTENTI ROTORI MECCANICI CENTINAIA DI ALBERI ED ARBUSTI NEL CUORE DEL PARCO NATURALE DEL FIUME SILE. LA LAC NOTIFICA UNA DIFFIDA AL GENIO CIVILE E ALL’ENTE PARCO SILE E CHIEDE AL CORPO FORESTALE DELLO STATO IL SEQUESTRO DELL’AREA. Dopo numerose segnalazioni giunte alla LAC da numerosi cittadini indignati relative ad uno scempio ambientale in atto nell’area di Villa Pendola, nel cuore Parco Naturale Regionale del Fiume Sile, ieri il Presidente della Sezione Veneta, Andrea Zanoni, ha effettuato un sopralluogo sul posto rilevando una situazione disastrosa. Forse nemmeno uno dei più potenti tornado americani avrebbero potuto far peggio di quello che qualcuno aveva fatto ad una delle aree più tutelate del fiume Sile, il percorso ciclopedonale di Villa Pendola è considerato dal Piano Ambientale del Parco come “Riserva naturale orientata”, la Comunità Europa inoltre ha tutelato quest’area addirittura con la Direttiva “Habitat” ovvero la n.43 del 1992 che la individua come SIC Sito di importanza Comunitaria, poi con la Direttiva “Uccelli” la n.409 del 1979 che la individua come ZPS ovvero Zona di protezione speciale per gli uccelli migratori e stanziali. Lungo la pista ciclopedonale più bella di tutto il Sile, lunga circa 4 chilometri, si potevano vedere i resti di quelle che erano piante dell’età di ben 25 anni, maciullate sino alla base da potenti rotori meccanici installati su altrettante motrici agricole, tra le quali l’Acero campestre (Acer campestre), il Sanguinello (Cornus sanguinea), l’Acacia (Robinia pseudoacacia), il Sambuco (Sambucus nigra), il Fico (Ficus carica), la Catalpa (Catalpa bignonioides). Sono stati distrutti addirittura degli alberi nati ancora prima del 1991 anno di istituzione del Parco del Sile. La brutalità dell’intervento ha fatto tabula rasa di un prezioso habitat nel quale trovavano rifugio decine di Gallinelle d’acqua dolce, Folaghe, Tuffetti, Germani reali; sono infatti visibili diverse covate di pulcini di pochi giorni di Gallinelle d’acqua spaesati ed impauriti da un luogo ormai irriconoscibile. Alcuni testimoni che abitano nella zona hanno riferito che, nella giornata di ieri e lunedì data di inizio dei lavori, passare lungo questa pista ciclopedonale risultava pericolosissimo perché c’erano schegge di legno schizzate dai rotori meccanici a fortissime velocità in tutte le direzioni Più che un parco quello che si puo’ vedere adesso sembra una immensa segheria a cielo aperto dove gli alberi però non sono stati tagliati ma triturati da potentissimi rotori metallici in grado di disintegrare addirittura alberi di un quarto di secolo. Buona parte degli alberi ed arbusti caduti sulle acque del fiume sono stati abbandonati sul posto con i rischi di costituire gravi ostacoli al normale deflusso delle acque. Interessante è stato osservare due individui che ieri sera, con un trattore ed un carro entrambi senza targa, facevano la raccolta del bottino costituito dai vari tronchi di alberi. Il Piano Ambientale del Parco del Sile, approvato l’1/03/2000 dal Consiglio Regionale del Veneto, all’articolo 22 prevede espressamente che “all’interno delle aree ricomprese nel perimetro del Parco l’assetto viario interpoderale, ove abbia conservato le sue caratteristiche tradizionali, è salvaguardato vietando l’eliminazione della vegetazione arborea ed arbustiva”. All’articolo 32 invece prevede il divieto di “trinciatura della vegetazione ripariale e di fondo alveo con dischi rotanti o similari” ammettendo solo lo sfalcio della vegetazione spondale ed in alveo. Questa situazione disastrosa, di palese, chiara ed inconfutabile violazione delle leggi, ha portato la LAC, nella persona del suo presidente, Andrea Zanoni, a stilare una diffida formale, notificata questa mattina di buon’ora al Responsabile dell’Unità periferica del Genio Civile di Treviso e al Presidente dell’Ente Parco, affinché vengano immediatamente interrotti gli interventi in corso per scongiurare il protrarsi del possibile reato di deturpamento di bellezze naturali. Contemporaneamente è stata notificata al Responsabile del NIPAF - Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo Forestale dello Stato, Dott. Gianfranco Munari, con sede a Vittorio Veneto, una richiesta urgente di intervento per porre fine allo scempio nonché una richiesta contestale di sequestro dell’area. La LAC si riserva di effettuare un dettagliato esposto alla Magistratura in attesa delle decisioni che verranno intraprese dal Genio Civile, dall’Ente Parco e dal Corpo Forestale dello Stato. Ha dichiarato Andrea Zanoni, Presidente della LAC del Veneto: “Credo sia quasi impossibile descrivere lo scempio che ho visto tale è la sua portata e gravità, sono cose da non credere. Ieri ho visto alcuni cittadini arrabbiati, affranti, altri dal dispiacere avevano le lacrime agli occhi, io personalmente ero avvilito e rattristato. Questa mattina ho parlato direttamente con i responsabili del Genio Civile, Ente Parco e Corpo Forestale dello Stato invitandoli ad intervenire immediatamente con un approfondito sopralluogo nell’area interessata per bloccare subito lo scempio. In anni di vigilanza ambientale in veste di guardia volontaria non ho mai visto in tutto il territorio della provincia un disastro simile a questo, nemmeno gli incaricati dei comuni per pulire fossati e siepi li ho mai visti arrivare a tanto. Credo che chi ha sbagliato ora deve pagare, per fortuna in Italia c’è ancora il reato relativo alla distruzione e deturpamento di bellezze naturali. Speravo che dopo l’esposto dei giorni scorsi qualcosa fosse migliorato, i fatti purtroppo dicono il contrario. Da questi fatti posso solo fare una constatazione: per il Sile si aggira un nuovo fantasma, quello dell’Ente Parco.” Fotografie dello scempio: http://www.lacveneto.it/site/agenda/sile.25-08-2004.1.html http://www.lacveneto.it/site/agenda/sile.25-08-2004.2.html SCRIVICI: lacveneto@anticaccia.it - CONSULTA il nostro sito web www.lacveneto.it


mercoledì 25 agosto 2004


 
News

FPP2 GRATIS, ANNUNCIO DI BIDEN, COSA ASPETTA DRAGHI?
Il presidente USA Biden, raccogliendo la richiesta che da tempo avanza Bernie Sanders, ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno mascherine ffp2 gratis ai cittadini. >>



Pesticidi in Unione europea.
La European Food Safety Authority (EFSA) ha pubblicato un report sugli ortaggi e frutta più contaminati da pesticidi... studio pubblicato nel mese di febbraio 2021 che discute i dati del 2019. In tutta Europa, nell’anno 2019, sono stati analizzati 96.302 campioni e la frequenza media si attesta su 19 analisi per 100mila abitanti. I paesi più virtuosi sono la Lituania (125 analisi su 100mila abitanti), la Bulgaria (104 analisi) e il Lussemburgo (81 analisi). I meno virtuosi sono la Gran Bretagna (1,5 analisi), la Spagna (5 analisi) e la Polonia (7 analisi). L’Italia e la Francia si attestano sulla media europea di 19 analisi per 100mila abitanti, la Germania appena un po’ in più con 25 analisi. >>



Sesto Rapporto IPCC - Working Group I su nuove conoscenze e cambiamenti climatici.
In occasione della presentazione del rapporto del Working Group I dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) che delinea le nuove conoscenze scientifiche in merito ai cambiamenti climatici, ai loro effetti e agli scenari futuri, di seguito sono proposti i dati del VI rapporto Ipcc riassunti e forniti dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) di Bologna. Sesto Rapporto IPCC – Working Group I Annalisa Cherchi, Susanna Corti, Sandro Fuzzi Lead Authors IPCC WG I Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima Consiglio Nazionale delle Ricerche Bologna INTRODUZIONE SU IPCC Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), creato dalle Agenzie delle Nazioni Unite UNEP (UN Environmental Program e WMO (World Meteorological Organisation) nel 1988, ha il compito di redigere a scadenza regolare rapporti di valutazione sulle conoscenze scientifiche relative al cambiamento climatico, ai suoi impatti, ai rischi connessi, e alle opzioni per la mitigazione e l’adattamento. È attualmente in corso di finalizzazione il 6° Rapporto IPCC (AR6). Ogni Rapporto IPCC si compone di tre parti, ognuna redatta a cura di un apposito Working Group (WG). Working Group I: valuta le nuove conoscenze scientifiche emerse rispetto al rapporto precedente. Working Group II: valuta gli impatti del cambiamento climatico sull’ambiente e la società e le azioni di adattamento necessarie. Working Group III: valuta le azioni di mitigazione del cambiamento climatico. Ogni WG redige un rapporto mediamente dell’ordine di 2-3000 pagine, accompagnato da un Riassunto tecnico che mette in evidenza i punti salienti del rapporto e un breve Summary for Policy Makers ad uso dei responsabili politici dei paesi associati all’ONU, nei quali sono condensate per punti essenziali tutte le informazioni analizzate nel dettaglio nei singoli rapporti. Ogni WG si compone mediamente di 200-250 scienziati (Lead Authors) scelti su proposta dei singoli governi dal Bureau IPCC. La partecipazione dei singoli scienziati è volontaria e non retribuita. È bene ricordare che i risultati dei Rapporti IPCC sono basati esclusivamente sull’esame critico di diverse migliaia di lavori scientifici pubblicati (14.000 solo per quanto riguarda il WG I). I Rapporti IPCC, la cui stesura impegna gli scienziati per circa tre anni, sono soggetti prima della stesura finale a due fasi di revisione da parte di diverse centinaia di altri scienziati esperti del settore e da parte di esperti dei singoli governi. Il giorno 9 agosto 2021 verrà presentato ufficialmente il Rapporto del Working Group I dedicato allo stato dell’arte delle basi scientifiche del cambiamento climatico e degli avanzamenti rispetto all’ultimo rapporto AR5. Gli altri due Rapporti di cui si compone AR6 sono tuttora in corso di elaborazione e verranno presentati nei primi mesi del 2022. Per quanto riguarda il Working Group I, sui 234 Lead Authors provenienti da 66 Paesi, tre sono gli scienziati appartenenti a un’istituzione di ricerca italiana, tutti ricercatori dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche. >>