 |
|
|
 |
 |
L'Ilva si controlla dal basso.
I fischi alla Fiom non sono un dramma: fa parte del ruolo dei sindacalisti. E Landini ha avuto coraggio Il comitato può svolgere un ruolo fondamentale per non lasciare il risanamento nelle mani degli inquinatori.
L'Ilva (già Italsider) di Taranto inquina e uccide da cinquant'anni la città e i suoi abitanti, insieme a diversi altri impianti che ne occupano il territorio. Tuttavia, nonostante numerosi tentativi, in corso da anni, di portare la situazione all'attenzione dell'opinione pubblica, Taranto è diventata un caso nazionale solo ora: innanzitutto per l'impegno di un magistrato coraggioso che ha scelto di obbedire alla legge e non ai padroni della città; ma soprattutto per l'iniziativa del Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti, che ha rotto la cappa di omertà nei confronti delle malefatte dell'azienda che le forze politiche - e gran parte di quelle sindacali - avevano steso da anni sulla fabbrica e sulla città: in uno stile sovietico che calza a pennello a un territorio cui è stato assegnato il destino di città dell'acciaio; e null'altro. Cittadini e lavoratori liberi e pensanti è un bellissimo nome: una risposta anticipata all'establishment politico e massmediatico locale e nazionale, che da un mese a questa parte cerca di contrapporre i cittadini ai lavoratori, sostenendo che i primi, in nome della salute e dell'ambiente, vorrebbero la morte della fabbrica; e che i secondi, in nome del lavoro e del salario, sono disposti a condannare a morte mogli, figli e parenti, oltre che se stessi. E questo nonostante nella maggior parte dei casi cittadino e lavoratore coincidano nella stessa persona.
sabato 1 settembre 2012
Leggi
l'articolo...
|
 |
|
 |
Un quartiere e la contaminazione: quella da polveri, e tra le persone.
C’è un vocabolo, nella lingua italiana, la contaminazione che assume una duplicità di significati, se volgiamo lo sguardo alle vicende che si dipanano in questi giorni nel quartiere Tamburi, quello che si trova a duecento metri dal siderurgico più grande d’Europa, l’Ilva di Taranto. Contaminazione, come quella radioattiva, con connotati decisamente negativi: avvelenamento delle falde acquifere, della catena alimentare, dell’intero ecosistema, delle vie respiratorie per i suoi abitanti. Quella da polveri di minerale, che si depositano ovunque, sulle strade, sui tetti, entrano nelle case, nei negozi, nelle scuole. Un fenomeno, questo, lungo cinquant’anni. E poi invece, c’è la contaminazione tra persone, che diventa, invece,un fenomeno positivo e vitale nelle “giornate di Taranto”.
In migliaia scendono in strada giovedì 30 Agosto. Un corteo notturno in concomitanza con la diretta della trasmissione Piazza Pulita, in onda su La7. Un lunghissimo serpentone di corpi e colori inonda l’arteria principale del quartiere. Ci sono mamme, bambini, giovani studenti, e uomini adulti, in larga parte operai, quelli che sono la forza che muove l’acciaio, a due passi da lì, in quello stabilimento che sembra un inferno a cielo aperto. Ognuno con le proprie storie da raccontare, marchiato a vita dai segni della malattia e della sofferenza. Nella leggerezza dei loro sguardi, si intravede, però, tutta la dignità di un popolo per tanto tempo dimenticato, che ora chiede riscatto, sfuggendo dal ricatto salute-lavoro, in cui da troppo tempo, ormai, la città di Taranto è sprofondata. E che lo fa, contaminandosi gli uni con gli altri, mescolando linguaggi e codici diversi, riuscendo a minare la stessa integrità del modello di sviluppo tramandato e fissato dalla tradizione industriale italiana in mezzo secolo di storia. Un fenomeno, questo, che infatti rompe l’ordine del discorso di sistema, ibridando invece, e contaminando le stesse forme.
sabato 1 settembre 2012
Leggi
l'articolo...
|
 |
|
 |
DENUNCIATI BRACCIANTI E MILITANTI DEL PRC DI TORTONA PER LA LOTTA A CASTELNUOVO SCRIVIA CONTRO SFRUTTAMENTO
(Fonte PRC Tortona) - Apprendiamo da un giornale locale tortonese di essere tra i denunciati per concorso in violenza privata (sic!), tutti manifestanti del Presidio di Castelnuovo Scrivia , in occasione dei blocchi stradali di agosto che hanno impedito o ritardato i rifornimenti dei camion della grande distribuzione in carico verso l’Azienda Lazzaro, indagata a sua volta dalla Procura di Torino (indagini affidate al giudice Guariniello) per riduzione in schiavitù, frode fiscale, violazione delle leggi sull’immigrazione, etc. etc.
I blocchi erano azioni di protesta a fronte di tutto questo, decisi ed attuati dai lavoratori e dai solidali. Denunciati i braccianti, alcuni sindacalisti, le compagne del Prc Tortona , un compagno delle Brigate di Solidarietà Attiva di Pavia, membri di alcune associazioni tortonesi e alcuni privati cittadini che hanno partecipato alle azioni di protesta in solidarietà ai braccianti.
sabato 1 settembre 2012
Leggi
l'articolo...
|
 |
|
 |
Atene ormai è senza medicine. Novartis sospende la fornitura.
La catastrofe sociale si aggrava. Sciopero dei dipendenti locali. In arrivo misure da 11,5 miliardi
L’autunno è arrivato e in Grecia sarà sicuramente caldo dopo i nuovi tagli – tra gli 11,5 e i 13,5 miliardi – che entro martedì prossimo dovrà presentare il governo di Samaras. Tra lo sciopero di 48 ore dei dipendenti pubblici locali e le proteste dei farmacisti, i tre leader che sostengono il governo (Samaras, Venizelos e Koubelis), insieme con il ministro della Finanze Stournaras, hanno cercato invano ieri di trovare un accordo sui tagli, vista la paura di aggravare le ferite della classe media e dei ceti sociali che si sono impoveriti drammaticamente negli ultimi tre anni.
Sul tavolo un taglio dei cosiddetti «stipendi speciali» del settore pubblico: polizia, militari, diplomatici, magistrati e perfino clero ortodosso. Finora sono stati risparmiati ma nel secondo memorandum è scritto che questi salari dovranno calare almeno del 12%. Il governo pensa a un taglio modulare che andrebbe da -6% per i poliziotti fino a -20% per preti e ambasciatori. Allo studio anche l’abolizione totale di tredicesima e quattordicesima e il taglio delle pensioni degli agricoltori.
giovedì 30 agosto 2012
Leggi
l'articolo...
|
 |
|
 |
Acqua, soffrono 1,6 miliardi di persone.
Adnkronos) - Secondo la Fao sono circa 1,6 miliardi le persone che vivono in paesi o regioni con un'assoluta scarsità d'acqua e si stima che per il 2025 due terzi della popolazione mondiale potrebbe vivere in condizioni di stress idrico. Riduzioni evidenziate dal World Business Council for Sustainable Development: in Africa si passerà dai 16.000 metri cubi del 1960 a meno di 4.000 al 2025, in Medio Oriente dai 4.000 metri cubi del 1960 ai 2.000 al 2025, in Asia da circa 6.000 a 2.000.
lunedì 27 agosto 2012
Leggi
l'articolo...
|
 |
|
 |
Spagna, cominciano gli assalti ai supermercati per rubare generi alimentari.
Una cinquantina di persone ha preso d’assalto ieri un supermercato Carrefour, a Merida, (Estremadura), rubando generi di prima necessita’ in segno di protesta per i tagli alla spesa sociale. Si tratta, secondo fonti della delegazione di governo, di attivisti della Piattaforma per il reddito minimo dell’Estremadura e di associazioni di disoccupati e di cittadini, guidati dal deputato di Izquierda Unida (IU) della regione dell’Estremadura, Victor Casco. I manifestanti sono entrati in massa nella supermercato e, dopo aver riempito alcuni carrelli di olio, riso, pasta, latte e legumi, hanno tentato di abbandonare il supermercato, al grido di ‘El pueblo unido jamas sera’ vencido’. L’esponente di IU ha spiegato in dichiarazioni televisive che i prodotti erano destinati alle “90.000 persone che in Estremadura non hanno lavoro né alcun sussidio e che non sanno cosa mangiare”.
domenica 26 agosto 2012
Leggi
l'articolo...
|
 |
|
 |
Mais destinato soltanto al biogas.
Allarme lanciato da “Il Moraro”: «Quotazioni in aumento per la siccità».
BAGNOLI DI SOPRA. Nell’estate della grande siccità, segnata dal crollo della produzione di mais, coltura principale della Bassa Padovana, nella campagna di Bagnoli si coltiva quasi esclusivamente per “alimentare” gli impianti di biogas concentrati sul territorio. Da settimane il granoturco raccolto finisce direttamente nei biodigestori per la produzione di energia elettrica, anziché essere destinato all’alimentazione e alla produzione di mangimi per gli allevamenti. A denunciare l’anomalia e a lanciare un appello alle istituzioni e alle organizzazioni professionali agricole è l’associazione “Il Moraro”, che da anni mette in luce le contraddizioni di grandi impianti ad energia rinnovabile.
lunedì 20 agosto 2012
Leggi
l'articolo...
|
 |
|
 |
Scene di lotta di classe nella crisi della «città industriale». Discutendo dell’Ilva con Cataldo Ranieri e il "Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti".
Cataldo Ranieri ci dà appuntamento in un piazzale, alle otto di sera, in uno dei tanti baracchini in cui si mangiano le pucce tarantine. La nostra intervista dovrebbe svolgersi prima della riunione del Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti, ma ben presto si tramuta in una sorta di chiacchierata collettiva con circa trenta persone che, a nostro avviso, mostrano bene le diverse sfaccettature di questo movimento ancora in fasce. L’incontro avviene il 9 agosto, cioè il giorno prima che il giudice per le indagini preliminari di Taranto, Patrizia Todisco, notificasse all’Ilva che il risanamento va fatto a fuoco spento. Colpisce come l’onnipotente governo tecnico sia messo in crisi dalla decisione tecnica di una funzionaria burocratica. Improvvisamente la decisione politica torna a essere occasionale e in deroga alle regole. E’ persino divertente che il provvedimento di ieri esautori Bruno Ferrante, scelto affinché la sua faccia tecnico-burocratica nascondesse quella del padrone interessato solo al profitto. Ma più che sulle sventure tecniche dei vari livelli di governo tecnico della crisi, o sul ruolo della magistratura che, immaginiamo, abbia ancora molto altro da indagare, ci interessava cominciare a ragionare sulla condizione operaia in Italia, a partire da quanti sembrano esprimere nuove forme di soggettività dentro e fuori le fabbriche.
La rottura consumata durante lo sciopero della settimana scorsa sembra aver fatto da detonatore per le diverse esperienze di militanza che fino ad allora si esprimevano nel chiuso dei piccoli gruppi politici tarantini. Ora, invece, si coglie l’esigenza di «fare sintesi», confrontandosi collettivamente. Non che manchino i tentativi di monopolizzazione, ma sembrano resti di un passato che questo Comitato cerca di superare. Lo slancio messo in campo oscilla tra la decisione di rovesciare le contraddizioni esplose all’interno dei rapporti lavorativi, con i sindacati e gli altri operai, e quella di volgersi verso l’esterno, per rafforzare le relazioni costruite in quest’ultimo periodo tra pezzi di società coinvolti direttamente dal disastro ambientale e sanitario dell’Ilva. Un’oscillazione che, tuttavia, lungi dall’essere espressione particolare del «caso» tarantino, emerge come una costante delle prese di parola nella precarietà e ne scandisce tanto i limiti quanto la forza.
venerdì 17 agosto 2012
Leggi
l'articolo...
|
 |
|
 |
Taranto: "La salute, senza compromessi".
Gli operai dell' Ilva l'avevano annunciato ieri in conferenza stampa, "i politici tarantini non saranno graditi al cortero", stanchi di essere rappresentati dalla casta politica che da sempre tutelano i propri privilegi e quello dei loro amici, come il patron Riva.
Migliaia le persone, fra cui molti giovani, che oggi a Taranto hanno infranto il divieto imposto dalla questura contro la manifestazione annunciata giorni fa dal comitato Cittadini e lavoratori liberi e pensanti e da varie associazioni ambientaliste per contestare l'incontro in prefettura fra i ministri Clini e Passera e il procuratore della Puglia Vendola.
venerdì 17 agosto 2012
Leggi
l'articolo...
|
 |
|
 |
Insubordinazione operaia sulla frontiera dello «sviluppo». Scene di lotta di classe alla Maruti Suzuki, Manesar, India.
Il 30 ottobre 2011, accompagnato dalle proteste delle popolazioni locali contro gli espropri effettuati per la costruzione del Buddh International Circuit, il circus della Formula 1 è sbarcato in pompa magna a Greater Noida, nello Stato indiano di Uttar Pradesh. Pur rappresentando una goccia nel mare delle tensioni che attraversano l’India, lo spot voluto dal governo per riparare il parziale fiasco d’immagine dei Giochi del Commonwealth del 2010 ha in parte funzionato. Anche se si è tenuto in una fase di frenata dell’economia indiana, che risente della crisi globale e deve scontare un calo nella crescita del PIL impennatasi nell’ultimo decennio, le autorità indiane lo hanno dimostrato: si può organizzare un Gran Premio di Formula 1 nei dintorni di New Delhi.
Non era in discussione la capacità tecnologica del gigante Sud Asiatico, quanto la possibilità di domare una popolazione irrequieta e spesso ingovernabile, come dimostrano i numerosi conflitti accesi nel paese. La prova di efficienza del governo è stata duplice. In tempi rapidi, esso ha garantito la costruzione del circuito e delle infrastrutture necessarie, attingendo all’arsenale di assemblaggi giuridici sperimentati a partire dagli anni ’90 – rispolverando anche pezzi di legislazione coloniale come il Land Acquisition Act del 1894 – per permettere la svolta liberista nel paese superando le legislazioni esistenti in tema di lavoro e indirizzo dell’attività economica, il cosiddetto Licence Raj. Allo stesso tempo esso ha represso con la forza le proteste che ogni volta accompagnano l’avvio di grandi progetti nel paese. Lo ‘sviluppo’ ha infatti fame di terra, letteralmente di spazio da sottoporre a distruzione creatrice per potervi produrre i propri strumenti e farli funzionare, oltre che di mani, braccia e cervelli da mettere al lavoro. Certo, in tutta la regione a sud di New Delhi, fino a oggi le forme di resistenza alle dinamiche di spossessamento non hanno raggiunto la forza della sollevazione aperta, come accaduto invece in West Bengala. Lo stesso può dirsi per Gurgoan e Manesar, nello Stato dell’Haryana, dove le grandi case automobilistiche hanno avuto vita più facile rispetto alla Tata, che ha dovuto rinunciare a impiantare la produzione della Nano in Singur, abbandonando un impianto già costruito per sfuggire alle proteste popolari e all’atteggiamento ambiguo del governo.
giovedì 16 agosto 2012
Leggi
l'articolo...
|
 |
|
|
|
 |
 |