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L’alluvione di Padova e Vicenza: catastrofi annunciate e colpevole inerzia.
Oltre 120 comuni e mezzo milione di persone colpiti dalla piena del Bacchiglione, che ha causato
tre vittime, oltre 10.000 sfollati ed un miliardo di danni. Come sempre ci si domanda, a posteriori, se
qualcuno aveva previsto ciò che poi è accaduto e se si potessero prevenire o quantomeno mitigare gli
effetti catastrofici di eventi naturali che tendono a riprodursi con sempre maggiore frequenza. In questo
caso una precisa risposta può essere trovata con la lettura del Piano di Assetto Idrogeologico predisposto
nel 2007 dall’Autorità di Bacino Brenta-Bacchiglione. Il piano infatti indicava in modo puntuale gli interventi
necessari per contrastare il pericolo di alluvioni. Tra questi in particolare la formazione di bacini di
espansione, la realizzazione di opere di laminazione, l’adeguamento delle sezioni idrauliche, le
sistemazioni arginali, la necessaria manutenzione dei manufatti, il potenziamento delle idrovore lungo
tutto il corso dei fiumi Brenta e Bacchiglione e dei loro affluenti e nei principali nodi idraulici quale quello
della città di Padova. Il tutto per una spesa complessiva prevista di 668.919 mila euro.
giovedì 11 novembre 2010
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SOVRANITA' ALIMENTARE, I GAP PRENDONO PAROLA .
La globalizzazione neoliberista, il modello produttivo agricolo che ne discende e la nuova divisione del lavoro agricolo a livello internazionale stanno provocando il collasso dell’economia agricola.
E’ infatti sempre più evidente la contraddizione tra il modo di produzione capitalistico e le forze produttive in agricoltura, che sono ostacolate e distrutte dai rapporti di mercato.
Laddove l’agricoltura resiste, costituendo pur sempre la maggioranza della forza lavoro a livello mondiale, si caratterizza prevalentemente per monocolture intensive e ambientalmente insostenibili, col compito di area produttiva per il Nord del mondo e deprivando gran parte dei contadini del Sud della necessaria agrobiodiversità per le necessità alimentari.
L’intreccio con la finanziariazione di beni alimentari, diventati merce “rifugio” della speculazione, rende ancor più problematica la situazione dal punto di vista del prezzo e dell’accesso al cibo.
L’accesso al cibo è comunque reso proibitivo dai bassi redditi delle popolazioni contadine del Sud , comportando un aumento della popolazione affamata nel mondo; tutto ciò nonostante le promesse di sconfiggere la fame con l’agricoltura industriale e gli Ogm da parte delle multinazionali dell’agroindustria.
lunedì 1 novembre 2010
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Gli italiani mangiano sempre peggio.
Cambia lo stile di vita e così le abitudini alimentari che dimenticano la tradizione. La salubrità dei pasti, con un'unica lodevole eccezione, è diminuita nel corso degli ultimi cinquant'anni.
sabato 30 ottobre 2010
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Centinaia di produttori di latte europei manifestano a Strasburgo.
Centinaia di produttori di latte europei hanno manifestato mercoledì a Strasburgo, su invito della Confederazione dei produttori di latte europei (Emb) per chiedere agli eurodeputati di promuovere "condizioni di concorrenza leale". Gli agricoltori provenienti da Francia, Italia, Irlanda, Benelux, Germania e Austria, sono stati un migliaio con 250 trattori secondo gli organizzatori, 500 con 160 attrezzi secondo la prefettura del Basso-Reno.
venerdì 29 ottobre 2010
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Chi sono (e cosa vogliono?) i lavoratori della conoscenza. Un’intervista a Sergio Bologna.
Sergio Bologna, storico del movimento operaio e teorico dell’operaismo italiano, è curatore di libri come “Il lavoro autonomo di seconda generazione” (Feltrinelli 1997, insieme a Andrea Fumagalli) ed è autore di “Ceti medi senza futuro?” (DeriveApprodi 2007). Ha creato riviste che hanno fatto un’epoca (Primo Maggio, raccolta riedita da DeriveApprodi nel 2010) e da 25 anni lavora come consulente nel campo della logistica (l’ultimo libro è “Le multinazionali del mare”, Egea 2010). “Abbiamo difeso il lavoro altrui, noi che operai non eravamo – ha scritto recentemente – Oggi dobbiamo difendere il lavoro cognitivo, il nostro lavoro, il lavoro intellettuale, più disprezzato e umiliato di quello manuale”. Con questa convinzione, Bologna segue da tempo le attività di Acta, l’associazione dei consulenti del terziario avanzato (www.actainrete.it), collaborando alla stesura del “manifesto del lavoro autonomo” (www.actainrete.it/2010/10/questo-e-il-nostro-manifesto). “Come molte altre associazioni in Inghilterra o negli Stati Uniti – spiega – Acta, per la quale curo i rapporti internazionali, denuncia le forti disparità di carattere previdenziale, fiscale, informativo e culturale del lavoro della conoscenza indipendente rispetto al lavoro dipendente e chiede nuove forme di welfare”.
venerdì 29 ottobre 2010
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Beni comuni.
Non molti decenni fa l’acqua era un bene abbondante, un bene gratuito, un bene di tutti. Oggi quasi un milione e mezzo di italiani hanno votato il referendum contro la privatizzazione dell’acqua, e la sua immissione sul mercato come un manufatto o un materiale raro; in tal modo peraltro inserendosi in una vastissima e complessa battaglia su questa materia, in cui molti popoli dei paesi più diversi sono impegnati.
Che cosa è accaduto negli ultimi trenta-quarant’anni a determinare questa situazione?
venerdì 29 ottobre 2010
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MEDECINS SANS FRONTIERES: ALLARME CONTRO GLI AIUTI ALIMENTARI DI SCARSA QUALITÀ AI PAESI POVERI.
Centinaia di migliaia di bambini malnutriti ricevono aiuti alimentari di scarsa qualità, e perfino nocivi, a causa della lenta introduzione di alternative più nutrienti, denuncia un'ONG medica. Gli Stati Uniti continuano a donare direttamente alle organizzazioni umanitarie miscele di farine fortificate di grano e frumento, arricchite con soia, che non rispondono agli standard internazionali, stabiliti negli anni sessanta, ha detto Medecins sans Frontieres International.
venerdì 29 ottobre 2010
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BP: I crimini e il saccheggio senza fine dell’imperialismo anglo-americano.
Alla luce del crimine assurdo e grottesco, tuttora in corso, commesso contro l’umanità nel Golfo del Messico dalla British Petroleum, è opportuno ricordare brevemente i non meno odiosi delitti perpetrati in Iran da questa compagnia petrolifera BP, quando dapprima si configurava come Anglo-Persian Oil Company (APOC) [Compagnia petrolifera anglo-persiana] e quindi come Anglo-Iranian Oil Company (AIOC) [Compagnia petrolifera anglo-iraniana]. All’alba del ventesimo secolo, William D’Arcy, magnate della finanza ed uomo politico, seguendo il consiglio e le indicazioni del suo associato negli investimenti e costruttore di imperi finanziari Cecil Rhodes, dette inizio alla sua ricerca frenetica di petrolio nel Golfo Persico [N.d.tr.: Cecil John Rhodes (1853 – 1902) è stato un imprenditore e uomo politico britannico, celebre per il ruolo che ebbe nell’evoluzione storica dell’Africa coloniale. Da lui ha preso il nome la Rhodesia, (oggi in parte Zambia e in parte Zimbabwe). Rhodes costruì la sua enorme fortuna sfruttando le ricchezze naturali dell’Africa meridionale. Quando morì, era uno degli uomini più ricchi del mondo. La sua sete di ricchezza è ben rappresentata da una sua celebre frase: “Tutte quelle stelle.. quegli immensi mondi che restano fuori dalla nostra portata. Se potessi, annetterei altri pianeti.” (all of these stars... these vast worlds that remain out of reach. If I could, I would annex other planets)].
domenica 24 ottobre 2010
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QUESTA POLITICA CHE DELEGA AL MANGANELLO.
La distanza siderale che separa il "mondo dorato" in cui alligna la classe politica ed il paese reale dove i cittadini si dibattono fra paure, incertezze e problemi (spesso più grandi di loro) di svariata natura, sta facendosi ogni giorno che passa più siderale.
La politica del nostro tempo vive esclusivamente di autoreferenzialità e ha ormai perso irrimediabilmente la capacità di rapportarsi con quella gente che a scadenze fisse è chiamata a delegare, gettando una scheda nell'urna, il proprio rappresentante. Un personaggio di "plastica" il politico, telegenico e dai modi accattivanti che si rapporterà con lei solo attraverso lo schermo TV, dove parlando a nome di tutti coloro che lo hanno votato (e perciò dello stato e della legalità) annuncerà immancabilmente decisioni deputate ad accrescere i problemi, le paure e le incertezze di cui sopra.
venerdì 22 ottobre 2010
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Vittime e carnefici E in Sardegna va in scena la guerra del latte.
È forse la più grande vertenza della Sardegna. Riguarda circa 14 mila aziende per non meno di 30 mila addetti. Ma quella dei pastori, a differenza di quella di altri lavoratori, è percepita come marginale. Vige un comportamento presindacale, ognuno per sé e Dio per tutti. E circola l’idea che le rivendicazioni dei pastori del settore ovicaprino non possano essere accolte perché sennò andrebbero estese a tutta l’economia delle campagne, se non oltre. Campagna in crisi profonda, strutturale, bisognosa di interventi finanziari, ma con differenze. I pastori che hanno manifestato a Cagliari e durante l’estate, a più riprese, nei porti ed aeroporti dell’Isola, subiscono una doppia tragedia. Quella di vivere la più grande vertenza in corso, e non riuscire a farla percepire, e quella, decisiva, di vivere la condizione sciagurata di dover pagare per vendere il latte.
venerdì 22 ottobre 2010
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