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"Dai migranti un esempio, hanno il coraggio di denunciare.

«Gli immigrati negli ultimi mesi ci hanno dato una grande lezione di civiltà, dimostrando che non bisogna avere paura di denunciare i reati e che quando la denuncia diventa corale si stempera ogni rischio. Gli italiani dovrebbero fare lo stesso, mettendo a nudo l’usura, le estorsioni, tutti gli illeciti compiuti dalla criminalità organizzata. Dovremmo imparare ad avere coraggio, prendere esempio da chi lo ha avuto pur essendo in una condizione di grande debolezza». Per il procuratore Cataldo Motta, capo della Dda di Lecce, ciò che è avvenuto negli ultimi mesi in Salento, dove centinaia di extracomunitari hanno denunciato lo sfruttamento prima nei parchi del fotovoltaico e ora nei campi di angurie e pomodori, ha grande valenza giudiziaria e, soprattutto, sociale. È un esempio importante, in una regione in cui i cittadini preferiscono il silenzio alla denuncia. Gli stranieri, invece, hanno scelto di parlare e mettere nero su bianco i torti subiti, prima nei campi di silicio e ora tra i filari di angurie e pomodori. Il risultato sono stati i 15 arresti effettuati ad aprile nell’ambito dell’inchiesta Tecnova e ora il fascicolo sul caporalato a Nardò, aperto dal pm Elsa Valeria Mignone.
domenica 7 agosto 2011
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Criticità: lo sciopero di Nardò a una svolta?

“Le cose vanno crescendo, anche se non nel modo in cui ci aspettavamo, ma vanno crescendo”, cosi Yvan, camerunense, uno dei portavoce della protesta di Nardò. Ieri mattina quasi 150 lavoratori sono tornati nelle campagne a raccogliere i pomodori, mentre quasi altrettanti hanno deciso di continuare l’astensione dal lavoro. Gli scioperanti hanno deciso di non effettuare più i blocchi “dissuasori” intorno alle strade della masseria Boncuri alle tre del mattino, che hanno caratterizzato l’ultima settimana. In compenso però i caporali hanno iniziato a regolarizzare la posizione contrattuale dei lavoratori e alzato il prezzo del cassone fino a 6 euro, entrambe richieste della prima ora degli scioperanti. Nei fatti è uno scardinamento della compattezza fin qui dimostrata, sebbene le discussioni anche con questi immigrati ritornati al lavoro siano continue da parte degli scioperanti.
sabato 6 agosto 2011
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Quando migrano le lotte: lo sciopero nella fabbrica verde di Nardò (Lecce).

Sciopero ora! È la parola d’ordine che risuona da sabato nella masseria Boncuri di Nardò, a pochi chilometri da Lecce. A gridarla da un megafono sono lavoratori africani giunti da varie parti d’Italia per la raccolta. Chiusa in fretta quella delle angurie, con il 60% del raccolto lasciato a marcire nei campi – complici le importazioni a prezzi stracciati da Grecia e Turchia – i migranti si sono riversati sui pomodori. Anche per questo il salario imposto dai caporali, tutti a loro volta africani, è ancora più basso dell’anno scorso: 3,5 euro per cassone di 100 chili per i pomodori grandi, 7 euro per il ciliegino. Sabato mattina, quando a questo si è aggiunta la richiesta di selezionare il prodotto sui campi prima di infilarlo nei cassoni, è partita spontanea la protesta. Una quarantina di lavoratori si sono rifiutati di continuare il lavoro e son tornati alla masseria, dove da due anni l’associazione Finis Terrae e le Brigate di solidarietà attiva (Bsa) li sostengono per soddisfare alcuni dei bisogni quotidiani e con la campagna “Ingaggiami. Contro il lavoro nero”, iniziata nel 2010.
venerdì 5 agosto 2011
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Nardò, lo sciopero dei braccianti continua.

“Siamo arrivati a sette giorni di sciopero, ma possiamo continuare”, afferma orgoglioso Kwere, un trentenne ghanese. La lotta d’altri tempi dei braccianti africani di Nardò, cominciata al mattino di sabato 30 luglio con il blocco della strada antistante il campo allestito dall’associazione Finis Terrae e dalle Brigate di solidarietà attiva presso la Masseria Boncuri, continua. Ieri mattina in un centinaio erano di fronte alla Prefettura di Lecce per un sit-in convocato dalla Flai-Cgil. Un tavolo tecnico è stato convocato dalla Prefettura per lunedì, sembra un passo decisivo. Ma, come i lavoratori africani hanno imparato, è solo nei campi che i rapporti di lavoro si modificano, con o senza caporali: nell’assemblea di ieri sera alla Masseria hanno deciso di continuare lo sciopero.
venerdì 5 agosto 2011
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Caporalato, qualcosa si muove? AIAB con i braccainti migranti per la legalità.

Come da tradizione la bella stagione porta alla ribalta delle cronoache nazionali il cosiddetto fenomeno del caporalato, ovvero l'intermediazione illecita di manodopera basata sullo sfruttamento dell’attività lavorativa, che riduce in condizioni di schiavità centinaia di migliaia di lavoratori immigrati in agricoltura e che spesso si accanisce sulle migranti donne per sfruttarle anche sessualmente. Ma in questa calda estate 2011 a fare notizia non sono solo i 550.000 lavoratori stimati per difetto in mano ai caporali, né solamente il ricordo dei drammatici eventi di Rosarno. Questa volta le notizie che arrivano sul fronte del caporalato sono anche positive. Luglio si è aperto infatti con l'arresto di 17 persone nel Tarantino accusate a vario titolo di associazione per delinquere, estorsione aggravata, truffa aggravata a i danni dell'INPS, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione ed esercizio non autorizzato di attività di somministrazione di lavoro.
venerdì 5 agosto 2011
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tav: in 300 bloccano treno veloce francese in val di susa

In 300 'no tav' hanno bloccato un treno tgv alla stazione di Condove in Val di Susa. I manifestanti si sono riuniti dopo le 20 in piazza del municipio, da dove in ordine sparso si sono spostati in stazione dove hanno bloccato il passaggio del treno veloce che collega Lione a Torino.
giovedì 4 agosto 2011
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A noi spetta l’organizzazione e la lotta per un nuovo tipo di riforma agraria, Stedile su Carta Capital.

Che dimensioni ha, oggi in Brasile, la reale necessità di distribuzione di terre?Il Brasile è uno dei paesi con la maggiore concentrazione della proprietà della terra. Negli ultimi anni, anche durante il governo Lula, la concentrazione è andata avanti. Gli ultimi dati del catasto dell’Incra, del dicembre 2010, rivelano che abbiamo 66.000 aziende classificate come grandi proprietà improduttive, che controllano 175 milioni di ettari. Per la Costituzione e per la Legge Agraria Complementare, tutte queste proprietà dovrebbero essere espropriate e distribuite. Ci sono circa 4 milioni di famiglie di lavoratori agricoli senza terra che sarebbero i potenziali beneficiari.
giovedì 4 agosto 2011
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La giustizia oggi in Brasile e la necessità della riforma agraria – intervista all’avvocato Darci Frigo, in occasione del Processo per l’assassinio di Eduardo Anghinoni.

Viviamo una grande contraddizione: nello stesso momento in cui il governo “apre una finestra” per combattere la violenza nelle campagne e sostenere i difensori dei diritti umani, rafforza progetti di crescita economica che hanno reso più vulnerabili quelli che stanno in regioni distanti e che finiscono per vedere i propri diritti violati, dice Darci Frigo, avvocato, coordinatore della Ong Terra dei diritti, in una intervista di IHU del 27 luglio, giorno del processo per l’assassinio di Eduardo Anghinoni. Per 4 voti a 3, i giurati del Tribunale del Juri il 27 luglio hanno votato per la condanna di Jair Firmino Borracha, accusato di aver ucciso nel 1999, Eduardo Anghinoni – fratello di uno dei principali leader del MST del Paraná (Celso Anghinoni, invitato in Italia dal nostro Comitato nell’ottobre 2003) La condanna è a 15 anni, ma Borracha potrà ricorrere in appello restando in libertà.
giovedì 4 agosto 2011
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Video shock da Fukushima: le paure degli abitanti e il silenzio delle autorità.

“Abbiamo il diritto di evitare l'esposizione alle radiazioni e vivere una vita in salute, non pensate?”. Questa una delle domande che un abitante della prefettura di Fukushima ha rivolto ai rappresentanti del governo nipponico in un incontro tenutosi il 19 luglio scorso e ripreso da un videoamatore. Sconvolgenti i silenzi e le mezze risposte delle autorità ai cittadini che rivendicano il sacrosanto diritto ad una vita in salute. “Il governo ha cercato di ridurre l'esposizione alle radiazioni per quanto possibile”, risponde agli abitanti Akira Satoh, direttore del comando locale. “Non ha risposto alla domanda”, replica un cittadino, “quindi lei crede che loro non abbiano quel diritto?”. “Non so se avete quel diritto”: questa l'assurda risposta di Akira.
domenica 31 luglio 2011
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Naomi Klein: No logo dieci anni dopo.

La cultura delle multinazionali non governa solo i centri commerciali. Detta legge a Washington e alla Casa Bianca. E ha creato un presidente-marchio che produce gadget e false speranze. Il cambiamento deve venire dal basso. Nel maggio del 2009 la vodka Absolut ha lanciato una nuova serie limitata: no label, senza etichetta. Kristina Hagbard, la responsabile delle pubbliche relazioni dell’azienda, ha spiegato: “Per la prima volta abbiamo il coraggio di affrontare il mondo completamente nudi. Presentiamo una bottiglia senza etichetta e senza logo per veicolare l’idea che l’aspetto esteriore non conta, l’importante è il contenuto”. Qualche mese dopo anche la catena di caffetterie Starbucks ha inaugurato il suo primo negozio senza marchio a Seattle, chiamandolo 15th Avenue E Coffee and Tea.
martedì 26 luglio 2011
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