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Ridurre il debito? La contro manovra di “Sbilanciamoci!”

50 Miliardi in 3 anni per garantire diritti, lavoro e welfare. È disponibile online il dossier della campagna Sbilanciamoci! per risanare l’economia senza colpire le fasce deboli e senza imporre misure restrittive di scarsa efficacia nel lungo periodo. Una breve rassegna delle misure della campagna per un’altra economia fa riflettere sull’importanza delle linee guida che potrebbero accompagnare un progetto serio e sostenibile.
giovedì 15 settembre 2011
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Paolo Persichetti: «Il pareggio di bilancio non impedirà il default» .

Intervista ad Emiliano Brancaccio, docente di economia politica presso l'università del Sannio L'idea di un ricorso ad ipotesi di «default controllato» cominciano a farsi strada. Angela Merkel, decisamente restia a soluzioni del genere anche solo poche settimane fa, ha dichiarato nel corso di una intervista che nell'eurozona «il compito più importante è impedire un default "non gestito" perchè questo non riguarderebbe soltanto la Grecia». La cancelliera tedesca ha auspicato che venga «fatto tutto il possibile per tenere insieme politicamente l'eurozona, perchè altrimenti possiamo ottenere velocemente un effetto domino». Professor Brancaccio, tra le soluzioni alla crisi greca si fa strada l'ipotesi del fallimento tecnico. La dichiarazione di insolvibilità non sembra più uno spauracchio.
giovedì 15 settembre 2011
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Benetton nunca mas. È guerra al latifondo.

BUENOS AIRES ‐ «Contadini mandati alla guerra in frontiera, per dar la terra nuova ai gringos forestieri; e noi che siam qui da prima della bandiera, di nutrirci di rape dovremmo anche esser fieri». Lo diceva più di cent'anni fa il gaucho Martin Fierro, se si ammette la parafrasi piuttosto libera del poema epico argentino che porta il suo nome, ma ora il governo di Cristina Kirchner sembra deciso ad ascoltarne la rima: in parlamento c'è una legge che vieta agli stranieri la possibilità di acquistare grandi appezzamenti di terreno. Una norma non retroattiva, che permetterà ai grandi gruppi italiani di restare, anche se per farlo saranno probabilmente obbligati a riconoscere più diritti ai dipendenti e rispettare le comunità indigene, perchè l'Argentina del nuovo millennio cammina sola nella crisi e ha uno scudo ideologico contro parole come neocolonialismo e imperialismo.
martedì 13 settembre 2011
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L´incubo delle discariche atomiche. In Italia 300 ettari di scorie eterne.

La Ue ci impone di metterle in sicurezza entro il 2015. A Trino Vercellese un deposito appena sette metri sopra il Po: una piena farebbe un disastro ROMA - «AAA cercasi cimitero radioattivo per 80-90 mila metri cubi di sostanze radioattive». Il referendum dello scorso giugno ha sepolto il ritorno dell´atomo ma non ha potuto risolvere tutti i problemi accumulati in una breve stagione nucleare. In Italia non esistono impianti come quello di Marcoule, con il forno per la fusione di metalli a bassa radioattività. In compenso ci sono le scorie inviate all´estero per il cosiddetto ritrattamento (serve a ridurre i volumi ed estrarre l´uranio) che devono ancora tornare; quelle che devono ancora partire; quelle che devono ancora prodursi perché nasceranno dallo smantellamento delle quattro centrali nucleari chiuse dopo il referendum del 1987.
martedì 13 settembre 2011
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Franco Berardi: Il lungo purgatorio che ci attende.

“L’operaio tedesco non vuol pagare il conto del pescatore greco.” dicono i pasdaran dell’integralismo economicista. Mettendo lavoratori contro lavoratori la classe dirigente finanziaria ha portato l’Europa sull’orlo della guerra civile. Le dimissioni di Stark segnano un punto di svolta: un alto funzionario dello stato tedesco alimenta l’idea (falsa) che i laboriosi nordici stiano sostenendo i pigri mediterranei, mentre la verità è che le banche hanno favorito l’indebitamento per sostenere le esportazioni tedesche. Per spostare risorse e reddito dalla società verso le casse del grande capitale, gli ideologi neoliberisti hanno ripetuto un milione di volte una serie di panzane, che grazie al bombardamento mediatico e alla subalternità culturale della sinistra sono diventati luoghi comuni, ovvietà indiscutibili, anche se sono pure e semplici contraffazioni. Elenchiamo alcune di queste manipolazioni che sono l’alfa e l’omega dell’ideologia che ha portato il mondo e l’Europa alla catastrofe:
domenica 11 settembre 2011
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GIORGIO NEBBIA: Un progetto, per governanti veri.

In queste settimane tutto il paese è agitato dal dibattito sulla “manovra” che, se ho ben capito, consiste nel far affluire nella casse dello Stato più soldi e nel ridurre le spese statali in modo da diminuire il debito che lo Stato stesso ha con i cittadini e con le banche italiane e straniere. La manovra prevede due vincoli, la “crescita” del reddito nazionale, cioè della quantità di merci prodotte e vendute e della qualità dei servizi, e l’aumento dell’occupazione. Numerosi economisti e talvolta anche persone comuni avanzano ciascuno una propria proposta, su quali spese diminuire, su quali servizi salvare o sacrificare, su quali tasse applicare, e il tutto confluisce nel Parlamento che dovrà alla fine decidere. Mi azzardo anch’io ad avanzare una proposta che ha a che fare con l’ambiente, ben sapendo che è improponibile perché comporta altre spese e nessuna entrata immediata.
domenica 11 settembre 2011
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Un mare di soldi alle banche.

Accordo con 4 banche centrali per rifinanziare il sistema creditizio. Euforia delle borse Alle banche i soldi non si fanno mai mancare: la Bce ha annunciato un intervento congiunto di cinque banche centrali per reintrodurre le agevolazioni che garantiscano liquidità in dollari. La ripresa dei finanziamenti è stata decisa per aiutare le banche europee a finanziarsi in dollari visto che a causa della crisi dei debiti sovrani avevano enormi difficoltà a trovare credito. Nella sua opera di finanziamento, la Banca centrale europea ha trovato un accordo con la Federal reserve statunitense, con la Bank of Japan, la Banca centrale svizzera e quella inglese. Come avverrà l'operazione di finanziamento è spiegato in un comunicato emesso dalla Bce: nel quale si spiega che «ha deciso, in coordinamento con la Fed, La Boe, la Boj e la Snb di avviare tre diverse operazioni per fornire liquidità in dollari con prestiti a tre mesi fino alla fine dell'anno». Le operazioni saranno condotte a tassi fissi e sulla base di aste che si terranno il 12 ottobre, il 9 novembre e il 7 dicembre.
domenica 4 settembre 2011
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SACCHEGGIARE ALLA LUCE DEL GIORNO.

Sentiamo sempre dire che le rivolte in Inghilterra non erano politiche, ma che i saccheggiatori sanno che le loro élite stanno commettendo rapine alla luce del sole Continuo a sentire paragoni tra le rivolte di Londra e quelle nelle altre città europee, le finestre infrante ad Atene o i roghi delle auto a Parigi. E ci sono delle convergenze, in realtà: una scintilla accesa dalla violenza della polizia, una generazione che si sente dimenticata. Ma quegli eventi furono segnati dalla distruzione di massa; i saccheggi furono minori. Ci sono stati, comunque, altri saccheggi di massa negli ultimi anni, e forse dovremmo parlare anche di quelli. Ci furono a Baghdad subito dopo l’invasione degli Stati Uniti, un delirio di incendi dolosi e di saccheggi che svuotò librerie e musei. Anche le fabbriche sono state colpite. Nel 2004 sono entrata in una che produceva frigoriferi. I lavoratori avevano arraffato qualsiasi cosa avesse valore, e poi gli hanno dato fuoco così massicciamente che il magazzino era una scultura di lamiere deformate.
giovedì 18 agosto 2011
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dov'è IVAN, il leader della lotta dei braccianti di Nardò ?

IVAN, LEADER ATTIVO DELLO SCIOPERO DEI BRACCIANTI DI NARDÒ È SPARITO NELLA NOTTE TRA L'11 E IL 12 AGOSTO DALLA MASSERIA DI BONCURI. L'ipotesi più probabile è che si sia trattato di allontanamento volontario. Ma "volontario" per modo di dire, dato che è il frutto di minacce di morte già denunciate dallo stesso Ivan nel corso dello sciopero ad opera di caporali, tra cui un tunisino; a queste si sono aggiunti tentativi di aggressione antisciopero di alcuni altri immigrati, fomentati da padroni e caporali. Le azioni per dividere gli immigrati a fronte del grande sciopero non sono mai cessate, con Istituzioni e forze dell'Ordine in posizione di silenzio/assenso.
lunedì 15 agosto 2011
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Lo sciopero a Nardò (Lecce) è finito.

Dopo 13 giorni difficilissimi lo sciopero è sostanzialmente finito alla Masseria Boncuri di Nardò (Lecce). Yvan, il leader camerunense della protesta, se ne è andato dopo una notte, quella di giovedì 12 agosto, ad alta tensione tra gli stessi scioperanti. Il gruppo di migranti che, pur politicamente inesperto, aveva imposto una lotta coraggiosa si è fatto così consumare dal logorio continuo delle pressioni padronali e istituzionali, di attenzioni sindacali e massmediatiche (sono passati giornalisti della carta stampata e delle televisioni locali e nazionali), nonché di dicerie dispensate ad arte da altri migranti e dai caporali sui privilegi, in realtà inesistenti, di alcuni protagonisti. Certo, il decreto d’urgenza emanato ieri dal governo, peraltro una vera manovra di classe, introduce all’articolo 12 il reato di “intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro”: si tratta di un riconoscimento importante della lotta sostenuta dai lavoratori africani qui a Nardò. Per il momento, però, i caporali continuano indisturbati a muoversi dentro e fuori il campo, nonostante la decina di denunce che gli stessi migranti hanno risolutamente presentato in questi giorni alle forze dell’ordine.
lunedì 15 agosto 2011
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