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Resoconto da Gaza 12 agosto 2014.

Sono partita venerdì 8 agosto scorso e il mio viaggio è stato accompagnato da una 'piacevole' lettura: il Corriere del Veneto riportava la notizia che il giorno 7 agosto l'Ambasciatore di Israele in Italia, Noar Gilan, era stato a Verona per un incontro con la comunità ebraica, incontro che non era stato pubblicizzato per timore di manifestazioni a favore della Palestina e in solidarietà con il popolo che da un mese sta subendo una criminale aggressione. Costretti a nascondersi, a rinchiudersi tra i loro sostenitori per paura di contestazioni!
giovedì 14 agosto 2014
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Striscia di Gaza: la morte di Simone Camilli.

Gaza, notte 13-14 agosto 2014 - Dalla volontaria di Gazzella a Gaza. Oggi ero partita presto per andare a visitare gli ospedali della zona centrale della striscia di Gaza, Deir El Balah, El Burej. Doveva essere una giornata per monitorare gli ospedali colpiti dai bombardamenti israeliani e raccogliere informazioni sulle loro condizioni dopo 35 giorni di attacchi. Caldo e umido mi hanno accompagnato per l'intera giornata. Nel primo pomeriggio ricevo una telefonata da un fotografo presente a Gaza che mi chiede di contattare il Consolato italiano per comunicare che a Beit Lahiya è morto un video-giornalista italiano, Simone Camilli. Dal quel momento è stato un incrocio di telefonate con il Consolato italiano a Gerusalemme, il direttore dell'ospedale El Karam di Beit Lahiya, il ministro della salute di Gaza e altre persone che lavorano in ambito sanitario.
giovedì 14 agosto 2014
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La rivoluzione in Rojava: costruire autonomia nel Medio Oriente

I ribelli curdi stanno instaurando l'autogoverno nella Siria dilaniata dalla guerra, ricordando l'esperienza Zapatista e fornendo un'alternativa democratica per la regione.
lunedì 11 agosto 2014
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Il silenzio sull’apartheid a Gaza.

Le fami­glie erano tor­nate nelle loro case senza tro­varle, i bam­bini gio­ca­vano vicino ai fune­rali dei loro coe­ta­nei, i pesca­tori get­ta­vano reti senza spe­ranza. 72 ore senza bom­bar­da­menti israe­liani, ma dal Cairo non pote­vano arri­vare né l’estensione della tre­gua né la pace. Per­ché i pale­sti­nesi sono soli. Per i governi euro­pei, che i ter­ri­tori pale­sti­nesi restino occu­pati è un fatto mar­gi­nale. Il governo ita­liano dell’ex scout Renzi che ha taciuto su tutti mas­sa­cri di que­sti giorni, è impe­gnato in uno sforzo di diplo­ma­zia par­roc­chiale: invia alla gente di Gaza, pen­sate, 30 ton­nel­late di aiuti. Gli aiuti ser­vono e quel che resta della sini­stra deve rac­co­glierli, a par­tire dai medi­ci­nali e soste­nendo le orga­niz­za­zioni uma­ni­ta­rie pale­sti­nesi. Ma per favore basta ele­mo­sina e com­pli­cità. Per­ché l’Italia tace sul Trat­tato mili­tare in vigore con Israele e non fa come la Spa­gna che, sim­bo­li­ca­mente, ha fer­mato per un mese l’import-export di armi con Israele.
domenica 10 agosto 2014
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Alcune migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione No Muos che oggi pomeriggio si è svolta nella contrada Ulmo nei pressi di Niscemi. Sindaci e amministratori di una decina di comuni, cittadini, ragazzi dei centri sociali, lavoratori, hanno sfilato per raggiungere i cancelli della base americana di trasmissione Muos, il sistema satellitare di telecomunicazioni ad altissima frequenza, e chiederne la chiusura. In tre delle 46 antenne del presidio statunitense ci sono ancora, arrampicati ai tralicci, i sette attivisti "No Muos" che dalla mezzanotte di giorno 6 manifestano il loro dissenso alla presenza degli americani a Niscemi. Massiccio lo schieramento di forze dell'ordine con un elicottero della polizia che ha sorvolato per tutto il tempo la zona.
sabato 9 agosto 2014
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Sette nomuos occupano le antenne.

Ieri sera sette nomuos sono saliti su tre delle antenne da cui, lo scorso anno, é partita la mobilitazione che ha portato all'invasione della base militare all'interno della quale, da allora ad oggi, sono state innalzate le parabole della stazione MUOS di Niscemi. Se in queste ultime settimane questure e magistratura hanno provato a intimorire il movimento con fogli di via e divieti di dimora, l'occupazione delle tre antenne ieri notte ha ribadito ancora una volta che la paura non é di casa tra i nomuos e che i divieti sono fatti per essere infranti.
venerdì 8 agosto 2014
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La strategia della lumaca. Teatro Valle, alcuni appunti.

Che cosa resta di una torre che venga svuotata da chi ci è entrato o di un teatro occupato che decida di disoccuparsi? Che cosa rimane, che cosa si acquista e che cosa, eventualmente, rischia di perdersi nei passaggi? Oppure, ancora: è possibile pensare che il tipo di processo interno all’esperienza abbia condotto, indifferibilmente, sin dal principio, verso l’uscita, ovvero abbia influenzato la conclusione della storia? La chiusura del caso del teatro Valle i cui occupanti hanno accettato di lasciare lo spazio perché venga “messo in sicurezza” in cambio di “riconoscimento”, al di là degli aspetti tecnici e dei dettagli dell’accordo con il comune di Roma e con il ministero dei Beni Culturali, ci offre l’occasione di fare un breve riepilogo dei ragionamenti sull’esperienza dei teatri occupati e sul lavoro cognitivo già avviate da qualche tempo.
giovedì 7 agosto 2014
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Resoconto del viaggio di Gazzella a Gaza 26 giugno – 6 luglio 2014

Arrivo a Gerusalemme alle 23.00 dopo una giornata passata tra aeroporti e voli e trovo una città deserta. Negozi chiusi e solo un ristorante tra la Porta di Giaffa e la Porta Nuova è aperto. Gerusalemme Est è già off limits. Pattuglie di soldati e della sicurezza israeliana si muovono per le strade. Ho davanti una decina di giorni da passare in Palestina. Da Nablus mi dicono che la situazione è molto difficile, gli spostamenti da Gerusalemme sono lunghi e difficili.
mercoledì 6 agosto 2014
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SOSTENIAMO GAZA!!! RACCOLTA STRAORDINARIA DI FONDI PER ACQUISTO MATERIALE SANITARIO PER GLI OSPEDALI DI GAZA.

A 24 giorni dall'attacco israeliano continua il massacro nella Striscia di Gaza. Oltre 1400 morti di cui 252 bambini, 230.000 sfollati, 11.000 case totalmente distrutte, interi quartieri rasi al suolo. ...
mercoledì 6 agosto 2014
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McDonald’s carne scaduta importata dalla Cina utilizzata per gli hamburger anche da altre catene di fast food.

Nuovo scandalo alimentare in Cina, questa volta protagonista è la sussidiaria cinese di un’azienda statunitense, la OSI Group, che fornisce carne di manzo e di pollo a varie catene di fast food, tra cui McDonald’s, KFC e Pizza Hut. Un’inchiesta della Dragon Tv di Shangai ha documentato come carne scaduta sia stata lavorata una seconda volta negli impianti cinesi della Shanghai Husi Food Company, mischiata a carne fresca, e inviata ai fast food per essere cucinata. La carne della Shangai Husi è arrivata, attraverso un intermediario, anche a Starbucks e alla catena cinese di fast food Dicos. Ikea ha detto di essersi rifornita di carne di pollo dalla Shangai Husi dal settembre 2012 all’agosto 2013.
martedì 5 agosto 2014
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