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La conferma del Canada: “Glifosato nel grano, nel baby food e nei vegetali”

Un report della Canadian Food Inspection Agency conferma che mobilitazione contro l’uso di questo erbicida che si sta registrando in tantissimi Paesi è più che giustificata. Così come le preoccupazioni sulla pasta ‘made in Italy’ fatta con il grano canadese…. Mancava solo la conferma ufficiale. Che adesso è arrivata: l’Agenzia per la sicurezza alimentare del Canada ha diffuso un report sulla presenza di glifosato nei prodotti alimentari e i risultati confermano che la mobilitazione contro l’uso di questo erbicida che si sta registrando in tantissimi Paesi è più che giustificata. Di questo report danno notizia gli stessi media canadesi, a partire dal colosso CBC (http://www.cbc.ca/news/health/cfia-report-glyphosate-1.4070275).
venerdì 14 aprile 2017
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Grano a picco, aziende nella morsa degli industriali, consumatori traditi.

E' da diversi giorni che a Bari ci sono navi di speculatori che scaricano merce di dubbia provenienza. Gli speculatori sono sempre in agguato. Nello stabilimento di Martinelli (Candeal Commercio nella zona industriale di Melfi), attaccato al noto mangimificio di proprietà Cargill srl, si scaricano centinaia di camion di grano c.d. alimentare provenienti da Bari. Nel frattempo le quotazioni scendono e i sindacati dormono...
giovedì 13 aprile 2017
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Ora anche il Canada lo ammette: nel 30% del grano c’è glifosato.

Un campione su tre con residui di glifosato. La campagna di test fatta dalle autorità canadesi mostra, se ce ne fosse ancora bisogno, come il pesticida più utilizzato al mondo sia tutt’altro che poco persistente e finisca negli alimenti che consumiamo. È questo il risultato delle analisi ufficiale relative al 2016 appena divulgato dall’Agenzia canadese di ispezione degli alimenti. In dettaglio i risultati mostrano come il 7,3% della frutta e dei vegetali freschi presentino residui di glifosato, sebbene entro i limiti e il 12,1% di quelli trasformati facciano rivelare tracce del pesticida.
giovedì 13 aprile 2017
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Il prezzo del grano in Italia è fermo al 1987, ma il pane costa il 1450% in più. Non trovate che c’è qualcosa che non quadra?

Lucio Battisti, uno dei più apprezzati cantautori italiani, in “Pensieri e Parole” chiedeva appunto “Che ne sai tu di un campo di grano…”. Infatti i passaggi oscuri dalla terra alla tavola sono sconosciuti a milioni di comuni mortali. In effetti il prezzo del grano in Italia è paralizzato al 1987, ma il pane dal fornaio costa il 1450 per cento in più. Eppure il consumatore non se ne accorge: oggi ci vogliono trenta chili di grano per arrivare alla quotazione di un chilo di pane.
martedì 11 aprile 2017
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La distruzione della biodiversità alimentare.

La grande varietà del mangiare all’italiana è resa possibile ancora oggi, nonostante il grande e devastante processo di standardizzazione messo in moto dal secondo dopoguerra, grazie all’agro biodiversità presente e resistente sul nostro territorio, caratterizzata da una enorme ricchezza di varietà (nelle forme, nei colori, nei sapori), razze, forme di vita e genotipi vegetali ed animali, nonché dalla presenza di diverse tipologie di habitat, di elementi strutturali (siepi, stagni, rocce, etc.), di colture agrarie e modalità di gestione del paesaggio. Ancora oggi ogni comune ha la sua tradizione alimentare e prova anche a procurarsi le varietà necessarie coltivando le materie prime agricole, grazie alla resistenza di migliaia di piccoli agricoltori, di agricoltori-pensionati, di coltivatori part-time che producono anche solo per l’autoconsumo delle loro famiglie.
lunedì 10 aprile 2017
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Schiavi nei campi dall'Est Veronese a tutto il Nord.

Sono gli schiavi del ventunesimo secolo. Sono invisibili, lavorano di notte e dormono di giorno. Viaggiano su furgoni di queste organizzazioni criminali nella tarda serata per sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine. Ogni giorno partono dall’Est veronese e raggiungono industrie avicole (non coinvolte nelle indagini ndr) sparse per il nord Italia, transitando sulla Porcilana, considerata meno rischiosa per questi trafficanti.
sabato 8 aprile 2017
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L’Italia per la prima volta pro Ogm. Grazie Ministro Lorenzin!

Il governo italiano ha votato a favore degli Ogm in sede europea. Era da molto tempo che non succedeva. Dobbiamo ringraziare di questo la ministra della salute Lorenzin, da sempre schierata a favore di Ogm e glifosato. Allo stesso tempo dobbiamo anche capire che in Europa, con l’acquisizione tedesca della Monsanto, si apre probabilmente una nuova fase sulla quale è bene cominciare a tener alta la guardia. Ma prima i fatti. Nei giorni scorsi – e per la prima volta da molti anni – l’Italia a Bruxelles ha votato a favore dell’autorizzazione ex novo e del rinnovo di autorizzazioni in scadenza per la coltivazione di alcuni mais Ogm della Monsanto. Questo clamoroso “scivolone”, come lo ha definito Greenpeace, può almeno in parte essere considerato un ennesimo “danno collaterale” della catastrofe del terremoto e delle nevicate in Centro Italia. Mentre i ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente Martina e Galletti sono impegnati con queste emergenze e il dramma di un tessuto economico e sociale devastato e da ricostruire, la ministra Lorenzin ha avuto modo con un blitz di spostare a favore degli Ogm un equilibrio fra componenti del governo già messo a dura prova all’epoca del voto sull’autorizzazione per il glifosato.
sabato 8 aprile 2017
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La lotta dei facchini della Coca Cola è di tutti e per tutti!

I DIRITTI NON SI CANCELLANO! Da quasi un mese i lavoratori delle cooperative della logistica sono in sciopero. A fine febbraio l’ennesimo cambio appalto all’interno del magazzino ha visto il via libera grazie ad un accordo sottoscritto da Consorzi e cooperative con la Uil, che prevedeva l’allontanamento dal magazzino di 14 lavoratori considerati in “esubero”, quasi tutti aderenti all’ADL Cobas. Un allontanamento politico, fatto con la complicità di un sindacato come la Uil, che colpisce quella organizzazione e quei lavoratori che in questi anni hanno riportato, con le lotte, la legalità all’interno del magazzino. Lo strumento del cambio di appalto ancora una volta viene usato per liberarsi di chi rivendica migliori condizioni di vita e di lavoro all’interno dei magazzini, di chi lotta per cedere risconosciuti i propri diritti.
martedì 4 aprile 2017
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Altamura: Te lo do io il made in Italy — il grano da dove arriva?

Sono 5 le multinazionali che controllano il prezzo del grano duro a livello mondiale distribuendo in Europa circa 6 milioni di tonnellate, oltre a circa 3 milioni di tonnellate in Italia. Il Made in Italy avversato dalle normative europee che si sovrappongono a quelle nazionali IL “MOVIMENTO RISCATTO” SUL PIEDE DI GUERRA
giovedì 30 marzo 2017
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A Ibm tutti i nostri dati sanitari. In cambio della nuova sede sull’area Expo

A fine marzo 2016, i quotidiani italiani danno la notizia entusiasti: il presidente del Consiglio Matteo Renzi, durante il suo viaggio negli Stati Uniti, ha firmato a Boston un importante accordo con l’Ibm. La multinazionale americana farà sorgere a Milano – sull’area Expo, accanto all’ipotizzato polo di ricerca Human Technopole – un suo centro europeo, con investimenti per 150 milioni di dollari e almeno 400 giovani ricercatori assunti. “Renzi”, scrive felice, per esempio, il Messaggero, “trasforma in un fatto quella che solo fino a ieri era una promessa, il polo d’eccellenza della ricerca internazionale da far nascere nell’area che ha ospitato l’Expo. E non lo fa con un annuncio. Ma firmando, nero su bianco, un Memorandum of understanding con l’Ibm per impiantare il primo centro in Europa del Watson Health proprio a Milano”.
domenica 19 marzo 2017
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