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MANIFESTO DEL DOPOSVILUPPO.

La corrente di pensiero che si riferisce alla decrescita ha conservato fino a oggi un carattere quasi confidenziale. Nel corso di una storia già lunga ha prodotto, ciò nonostante, una letteratura non disprezzabile che si trova rappresentata in numerosi campi di ricerca e d'azione nel mondo.1 Nata negli anni sessanta, il decennio dello sviluppo, da una riflessione critica sui presupposti dell'economia e sul fallimento delle politiche di sviluppo, questa corrente riunisce ricercatori, attori sociali del Nord come del Sud portatori di analisi e di esperienze innovatrici sul piano economico, sociale e culturale. Nel corso degli anni si sono intrecciati dei legami spesso informali tra le sue diverse componenti e le esperienze e le riflessioni si sono mutuamente alimentate. Il movimento per la decrescita s'inscrive dunque nel più ampio movimento dell'International Network for Cultural Alternatives to Development (INCAD) e si riconosce pienamente nella dichiarazione del 4 maggio 1992. Intende proseguire e ampliare il lavoro così cominciato.
domenica 8 ottobre 2006
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IL PROGRAMMA DELLE 8 R, per la decrescita serena, pacifica e solidale.

La “società della decrescita” presuppone, come primo passo, la drastica diminuzione degli effetti negativi della crescita e, come secondo passo, l’attivazione dei circoli virtuosi legati alla decrescita: ridurre il saccheggio della biosfera non può che condurci ad un miglior modo di vivere. Questo processo comporta otto obiettivi interdipendenti, le 8 R: rivalutare, ricontestualizzare, ristrutturare, rilocalizzare, ridistribuire, ridurre, riutilizzare, riciclare. Tutte insieme possono portare, nel tempo, ad una decrescita serena, conviviale e pacifica.
sabato 7 ottobre 2006
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Campagna per la decrescita. I primi 10 consigli per entrare nella resistenza con la decrescita.

1. Liberarsi dalla televisionePer entrare nella decrescita, la prima tappa è prendere coscienza dei propri condizionamenti. Il rimo portatore di condizionamenti è la televisione. La nostra prima scelta sarà di liberarsene. Così come la società dei consumi riduce l’uomo alla sua dimensione economica – consumatore -, la televisione riduce l’informazione alla superficie, l’immagine. Media della passività, quindi della sottomissione, non smette di far regredire gli individui. Per sua natura, la televisione richiede la rapidità, non tollera i discorsi approfonditi. La televisione inquina al momento della sua produzione, durante l’utilizzo e poi come rifiuto.Noi le preferiamo la nostra vita interiore, la creatività, imparare a fare musica, fare ed assistere a spettacoli viventi…Per tenerci informati abbiamo delle scelte: la radio, la lettura, il teatro, il cinema, incontrare gente, ecc.
venerdì 6 ottobre 2006
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QUOTE LATTE: De Petris (Verdi) "E’ ora di discuterne senza pregiudizi"

La Commissione europea ha ufficializzato ieri l'entità delle multe a carico degli Stati membri per il mancato rispetto delle quote di produzione di latte nella campagna 2005-2006. Per l'Italia l'addebito è in forte crescita con 188 milioni di euro da pagare, mentre si incrementa anche il numero degli allevatori che hanno prodotto fuori quota (circa 6.000). Su questo tema vi inviamo i comunicati diffusi dal gruppo parlamentare dei Verdi e dalla CIA.
martedì 3 ottobre 2006
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CRITICAL BOOK & WINE.

critical book & wine, il mercato degli editori e dei vignaioli indipendenti - Milano Leonkavallo 17, 18, 19 novembre 2006. Libri da gustare - vini da leggere, contro il libro-cibo spazzatura, contro il supermercato del libro-cibo, per l’autopromozione, il prezzo sorgente e la coproduzione.
martedì 3 ottobre 2006
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Quote Latte e crisi del settore Lattiero caseario.

Il 21 luglio, a Verona, numerosi allevatori, in rappresentanza di tanti comitati spontanei fuori dalle storiche organizzazioni sindacali degli allevatori italiani, si sono ritrovati per fare il punto sulla ormai ventennale questione delle quote latte. Ancora una volta anche noi di AltrAgricoltura N.E. ci siamo ritrovati in questo grande e differenziato universo di organizzazioni con cui negli anni, con reciproca autonomia, ci siamo confrontati, in particolare nelle lotte contro il decreto 119/Alemanno del 2003. Oltre a Roberto Cavaliere, di Brescia per tutte le realtà autorganizzate della Lombardia e del Piemonte, erano presenti Wilmare Giacomazzi del COSPA nazionale, Cosimo Gallone di Brindisi per le realtà organizzate della Puglia, i rappresentanti del Lazio, Carnevale e Valentina Vidor. Erano inoltre presenti alcuni avvocati dei comitati ed in particolare Maddalena Aldegheri. L’intento che ci proponiamo con queste righe che prendono spunto da questa discussione del 21 luglio è quello di riportare l’attenzione degli operatori del settore, della società civile che ne vive i devastanti effetti, della politica che non ha saputo trovare soluzioni adeguate, alla centralità politica e sociale della crisi del settore lattiero caseario, settore fondamenta portante della nostra agricoltura.
lunedì 2 ottobre 2006
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IL MANIFESTO INTERVISTA VANDANA SHIVA.

Un'intervento della ricercatrice laureata in fisica quantistica, di cui Feltrinelli ha pubblicato «Il bene comune della Terra». Dal miracolo economico indiano ai «suicidi dei semi», analisi di un pianeta sempre più ostaggio delle grandi corporation. L'unica strada per resistere è la disobbedienza civile.
venerdì 29 settembre 2006
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Lettera aperta alla European Food Safety Authority (EFSA).

Oggetto: Importazione del riso LL62, resistente al glufosinato, prodotto dalla Bayer CropScience. Gentili signore e signori, esprimiamo qui la nostra preoccupazione per la richiesta, inoltrata dalla Bayer, di approvazione all'introduzione sul mercato europeo del riso LL62 resistente al glufosinato. Negli Stati Uniti un tipo di riso geneticamente modificato simile, denominato LL601, è stato ritrovato in campioni di forniture destinate al consumo umano. La Bayer ha condotto esperimenti in pieno campo della varietà LL601 tra il 1998 e il 2001, ma non è chiaro come sia avvenuta l'attuale contaminazione. Come la varietà LL62, questo riso è resistente al diserbante Liberty Link prodotto dalla Bayer. La varietà LL601 non è mai stata sottoposta ad esami per accertarne la sicurezza nei confronti del consumo umano che non è dunque mai stato autorizzato da parte delle autorità preposte.
lunedì 18 settembre 2006
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FRANCIA, VIETATO PARLARE DI ORTICHE.

Dal 2002 è fuorilegge anche la vendita del macerato, usato per proteggere le piante. Usato da secoli nella protezione dei vegetali, il macerato di ortica ha come unico ingrediente oltre all'acqua le foglie di questa pianta spontanea chiamata molto ingiustamente erbaccia. L'ortica è in effetti un democratico alimento molto ricco di minerali, e al tempo stesso consolida e nutre i suoli; in Africa la «Rete per l'agroecologia» sostiene i contadini che la curano a questi scopi.
venerdì 15 settembre 2006
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I TEDESCHI (E GLI SVIZZERI) (E I FRANCESI) MANGIANO RISO OGM.

C'è da morire dalle risaie. I chicchi illegali «firmati» Bayer, vietati dall'Unione europea, sono già nella catena alimentare. E i consumatori continuano a fare da cavie. ANALISI RIVELANO LA PRESENZA IN FRANCIA DI UNA VARIETÀ DI RISO OGM AMERICANO VIETATO ANCHE NEGLI USA. Si è appreso ieri che un riso geneticamente modificato, la cui commercializzazione è vietata in Europa, è stato trovato in carichi di riso americano importato in Francia e in Svezia. Per la Francia, su venti campioni sospetti, sette sono risultati positivi.
martedì 12 settembre 2006
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