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OXFAM ACCUSA LE MULTINAZIONALI DELLA CIOCCOLATA DI PEGGIORARE LA SITUAZIONE NELLE ZONE POVERE.
Le tre aziende più importanti nel settore: Mars, Mondelez (produttore dei biscotti OREO) e Nestlè, “non stanno affrontando il problema nella forma appropriata” denuncia la ONG.
“Ci sono chiari indizi sul fatto che le donne che partecipano alle filiere di produzione di Mars, Mondelez (precedentemente Kraft) e Nestlè si trovino in una situazione lavorativa svantaggiata e che queste grandi aziende non stiano affrontando questi problemi in modo appropriato”. Così afferma un rapporto elaborato dall’Oxfam che è stato appena pubblicato nella sua campagna Dietro il Marchio, nella quale si analizza l’impatto sociale e ambientale delle dieci aziende più grandi del settore alimentare e delle bibite.
martedì 14 maggio 2013
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Usa, la protesta dei lavoratori dei fast food non si arresta.
"E' nota come "la rivolta dei fast food workers". Si tratta di una protesta che da qualche mese attiva negli Usa e, l'ultima da ricordare è quella relativa ai lavoratori dei fast food di Detroit.
Sono tutti lavoratori, sindacalizzati in modo scarso, e pagati male. Moltissimi di loro non arrivano a salari di otto o nove dollari all'ora, vale a dire stipendi annuali al di sotto di 18mila dollari.
Ma l'industria dei fast food resta una fonte importante di occupazione e secondo quanto detto dai sindacati il settore impiega, nella solo Detroit, quasi il doppio di lavoratori dell'industria dell'auto, un simbolo di questo pezzo dell'America.
lunedì 13 maggio 2013
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Se rinasce, non potrà che essere Ross@
Si chiamerà Ross@ – Resistenza, Organizzazione, Solidarietà, Socialismo, A come anticapitalismo, antipatriarcato, antirazzismo, antifascismo, ambientalismo – dove l’ultima a è la chiocciolina, simbolo di connessione. Connessione di soggetti smarriti. Soggetti che resistono ma che faticano a parlarsi. E’ quello che Francesco Piccioni, giornalista del Manifesto, disegna con efficacia: «Siamo le cinquanta sfumature di rosso». Ma il punto di rottura con la “tradizione” sta nel fatto che questa affollata assemblea dentro un cinema della Bolognina non è la fusione a freddo di gruppi dirigenti. E’ il primo incontro nazionale della “dichiarazione comune per un nuovo soggetto anticapitalista e libertario” che si tiene a pochi metri dal luogo dove il Pci scelse di sciogliersi più di vent’anni fa. «Il Pd è nato lì, speriamo di non fare lo stesso percorso», scherza Giorgio Cremaschi. «Non siamo all’anno zero ci sono storie, rancori, ragioni. Siamo in grado di metterle in discussione?», si chiede citando il motto di San Paolo: «Non voglio sapere da dove vieni ma che strada farai e come la faremo insieme».
lunedì 13 maggio 2013
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Oltre mille morti e 1 milione di «no» per il Rana Plaza.
Dopo 17 giorni di forsennate ricerche una ragazza di 19 anni, Reshma, imprigionata in una bolla tra le macerie del Rana Plaza imploso due settimane fa a Dacca, è uscita viva da un inferno che ha ancora un bilancio provvisorio. Ma superata quota mille morti, la speranza che altre Reshma possano uscire dalle macerie del palazzone alla periferia della capitale del Bangladesh sono tanto remote quanto è invece possibile che la conta dei cadaveri aumenti ancora decisamente.
Nessuno sa quante persone sono rimaste sepolte nel crollo, ma ogni giorno il loro numero cresce. Dall’implosione del Rana Plaza si salvarono in 2500 e un migliaio di persone se la cavò con delle ferite. Ma adesso si avvicina il momento del bilancio finale, sempre che si riesca a passare al setaccio tutte le tonnellate di macerie prodotte dal crollo.
domenica 12 maggio 2013
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La tragedia in Bangladesh deve essere l'ultima. Abiti Puliti ha pubblicato i nomi delle multinazionali coinvolte.
"I morti stanno aumentando. Ci vorrà del tempo per avere una stima completa. Forse non la otterremo mai”. Con poche, secche battute Deborah Lucchetti, coordinatrice nazionale della Campagna Abiti Puliti, sintetizza la drammaticità di quanto avvenuto in seguito al crollo del Rana Plaza, l’edificio situato alla periferia di Dacca, in Bangladesh, dove avevano sede cinque fabbriche tessili. Gli operai sapevano che la struttura era pericolante, lo avevano fatto presente. Del resto, le crepe sui muri erano ben visibili. Lo scorso 23 aprile, il giorno prima della tragedia, si era svolta un’ispezione. Il Rana Plaza era stato dichiarato inagibile. Agli operai si era detto di tornare alle proprie postazioni, e loro non si erano potuti sottrarre. Quando il lavoro è un ricatto, anche pochi spiccioli possono essere importanti.
sabato 11 maggio 2013
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[Nogara – Verona] Ai magazzini Coca Cola 30 lavoratori reintegrati grazie alla lotta!
Le lotte che da anni si stanno sviluppando nel Nord Italia nel settore della logistica non hanno solamente una matrice sindacale. I lavoratori, alle più o meno tradizionali rivendicazioni inerenti miglioramenti salariali, ritmi di lavoro più ‘umani’, una più equa distribuzione dei carichi di lavoro, ecc., aggiungono rivendicazioni dal significato più squisitamente politico.
Rivendicano infatti la libertà di organizzarsi, di riunirsi in un’organizzazione sindacale liberamente scelta. Un diritto che si dà troppo spesso per acquisito, considerando quindi i posti di lavoro in cui non è rispettato come emblematici di retaggi del passato duri da consegnare alla storia.
venerdì 10 maggio 2013
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RESPINGIAMO LA “MONOCOLTURA DELLA MENTE”.
In India i miliardari rinunciano alle colture ricche di ferro per puntare sulle banane geneticamente modificate
La natura ci ha regalato una cornucopia di biodiversità, ricca di sostanze nutritive. La malnutrizione e la carenza nutrizionale sono il risultato della distruzione della biodiversità. La Rivoluzione Verde ha permesso la diffusione di riso e farina chimici, bandendo la biodiversità dalle nostre campagne e dalle nostre diete. E ciò che è sopravvissuto come coltura spontanea – ad esempio l’amaranto verde (chaulai) ed il chenopodium (bathua) che sono ricchi di ferro- sono stati innaffiati con veleni ed erbicidi. Invece di essere acclamati come doni ricchi di ferro e vitamine, questi vegetali sono stati trattati come erbacce.
domenica 5 maggio 2013
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Oggi nasce la «terza camera» .
Difesa dell’acqua pubblica, tutela del patrimonio artistico, del territorio e della dimensione collettiva L’obiettivo è quello di formulare un nuovo codice per l’Italia, oltre ad avanzare proposte di leggi
L’hanno definita la «terza camera». Non è la «Convenzione» che negli auspici della politica delle grandi intese dovrebbe riscrivere in 18 mesi la legge elettorale, la costituzione e – chissà – far assapore il fantasioso gusto della «Terza Repubblica», ma si chiama «costitutente dei beni comuni». È il modo scelto da Stefano Rodotà, prima che il suo nome fosse lanciato nella gara truccata della presidenza della Repubblica, per costruire un «codice dei beni comuni» insieme ai movimenti sociali e a tutti coloro che in Italia hanno a cuore l’acqua pubblica, il patrimonio artistico, il territorio e «la dimensione collettiva che scardina la moderna dimensione proprietaria del diritto e della politica».
domenica 5 maggio 2013
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San Lorenzo, le vittorie dei cittadini contro il mattone, tra occupazioni e ricorsi.
A Roma, dove la speculazione edilizia prosegue e supera i confini del grande raccordo, c’è un quartiere che resiste e i cittadini si sono organizzati tra di loro per opporsi all’attacco della cementificazione selvaggia. Con qualche insperata vittorie. E’ San Lorenzo, quadrilatero che si estende dalle Mura Aureliane al Cimitero del Verano, noto per essere stato colpito dal bombardamento degli alleati del luglio 1943 e per la successiva partecipazione alla resistenza romana. Oggi la nuova resistenza dei suoi abitanti è fatta delle numerose occupazioni che chiedono la riqualificazione dell’esistente piuttosto che nuove costruzioni. Come spiega Gigliola, combattiva pensionata che nel quartiere è nata e cresciuta, durante l’assemblea dell’ultima occupazione alle ex Fonderie Bastianelli, si tratta di una “legittima occupazione dei cittadini per rivendicare spazi pubblici e servizi per la cittadinanza”. A partecipare all’occupazione tuttora in atto nella ex Fonderia in via dei Sabelli, non ci sono solo gli studenti della vicina Università o i militanti politici di un quartiere storicamente rosso, ma cittadini che si sono riuniti in vari comitati.
venerdì 3 maggio 2013
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Enorme vittoria per le api!!!
L'Europa ha appena messo al bando i pesticidi ammazza-api!! Mega-aziende come Bayer si sono scagliate con tutte le loro forze contro questa decisione, ma una grande mobilitazione, la scienza e le istituzioni che si sono finalmente aperte hanno permesso alla comunità ambientalista di vincere!!
Vanessa Amaral-Rogers dell'organizzazione per la conservazione delle specie Buglife, ha detto:
“E' stato un voto dal risultato incerto fino all'ultimo ma, grazie a un'enorme mobilitazione dei membri di Avaaz, degli apicoltori e di molti altri, abbiamo vinto! Non ho alcun dubbio sul fatto che i fiumi di chiamate e email ai ministri, le iniziative a Londra, Bruxelles e Colonia, e la gigantesca petizione firmata da 2,6 milioni di persone hanno reso possibile questo risultato. Grazie ad Avaaz e a tutti quelli che hanno lavorato così duramente per salvare le api!”
venerdì 3 maggio 2013
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