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Sì, Israele sta commettendo esecuzioni extragiudiziarie.

Nel 2016 non c'è bisogno di essere Adolf Eichmann per essere giustiziato in Israele - basta essere un'adolescente palestinese con delle forbici. Potremmo dirlo così: Israele giustizia persone senza processo praticamente ogni giorno. Ogni altra definizione sarebbe una menzogna. Se una volta c’era qui una discussione sulla pena di morte per i terroristi, ora sono giustiziati anche senza processo (e senza che se ne discuta). Se una volta c'era un dibattito sulle regole d'ingaggio, oggi è chiaro: spariamo per uccidere ogni palestinese sospetto.
martedì 26 gennaio 2016
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Sono soltanto sessantadue.

Quando il movimento Occupy Wall Street lanciò lo slogan «siamo il 99 per cento» probabilmente non immaginava che solamente pochi anni dopo quel 99 per cento sarebbe realmente stato la parte più povera del pianeta. Eppure oggi l’1 per cento più ricco della popolazione ha un patrimonio superiore a quello del rimanente 99 per cento. Sono alcuni dati contenuti nell’ultimo rapporto di Oxfam sulle diseguaglianze, presentato in vista del Forum di Davos dei prossimi giorni.
lunedì 25 gennaio 2016
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I forzati del mattatoio.

Oltre 5mila operai addetti alla preparazione dei prosciutti sono costretti a durissime condizioni di lavoro in cambio di paghe da fame. I turni possono durare anche 15 ore durante le quali viene ripetuto un unico movimento, lo stesso taglio ogni 3 o 4 secondi, con gravi danni a schiena, braccia e spalle. "Io faccio lo schiavo", ci ha raccontato uno di loro. La denuncia arriva dalla Flai Cgil che segnala anche il proliferare di società che cambiano nome e truccano i conti, i bilanci e le buste paga. False cooperative, confermano le inchieste della Finanza, che non applicano il contratto nazionale, non versano i contributi previdenziali ed evadono il fisco.
martedì 19 gennaio 2016
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PRIX, QUALITA’ ITALIANA? Sì, NELLO SFRUTTARE E LICENZIARE I LAVORATORI!

Lunedì 18 Gennaio senza preavviso il Prix ha disdetto anticipatamente ed unilateralmente l’appalto con la Coop. Leone all’interno del magazzino Prix di Grisignano di Zocco. Ieri mattina una settantina di lavoratori e lavoratrici si sono trovati improvvisamente in mezzo a una strada. Stiamo parlando di persone che lavorano anche da 10-15 anni all’interno di quel magazzino, che di fronte a un cambio d’appalto hanno solamente chiesto di non perdere i diritti acquisiti in anni di fatiche come ad esempio scatti d’anzianità e livelli. Voi accettereste dopo 15 anni di duro lavoro di perdere l’anzianità e ripartire da una condizione lavorativa come se foste stati appena assunti?
martedì 19 gennaio 2016
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AltrAgricoltura chiede un uso sociale del Patrimonio del Comune

Giovedì 14 gennaio, in comune a Padova, si è tenuto l'incontro dei portavoce di AltrAgricoltura con l'assesore al patrimonio Stefano Grigoletto e i dirigenti del settore (dottor Negrin e dottoressa Bettella); durante l'incontro sono state consegnate 3400 ‪firme‬ contro lo sgombero dell'associazione. Nel frattempo una cinquantina di soci e sostenitori hanno tenuto un ‪sitin‬ davanti al municipio.
lunedì 18 gennaio 2016
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Le multinazionali si divorano tra loro.

Se la fusione tra Monsanto e Syngenta non è andata per il momento a buon fine, un accordo è stato invece raggiunto tra la DuPont e la Dow Chemical, gli altri due colossi della chimica Usa che operano in modo devastante anche nell’agricoltura. Le grandi multinazionali che controllano la produzione di sostanze agrotossiche e di sementi OGM vogliono espandersi in settori sempre più vasti dell’agro-business. Se le fusioni tra i giganti del settore non verranno fermate, avremo oligopoli che danneggeranno, peggio di quanto fanno già ora, la sola vera soluzione per alimentare le persone e proteggere il clima della Terra: la produzione contadina, decentralizzata, diversificata, con sementi proprie, quella che nutre la maggioranza della popolazione che abita il pianeta.
domenica 17 gennaio 2016
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Monsanto e l’anno delle libellule.

Sono trascorsi più di due anni da quando gli abitanti di Malvinas Argentinas, una cittadina a pochi chilometri da Córdoba, hanno deciso di opporsi al mega-progetto della Monsanto per la lavorazione di sementi transgeniche. Il loro accampamento-presidio resiste e si rafforza malgrado le violenze subite, le repressioni poliziesche e i diversi ordini di sgombero. L’ultimo di questi è stato notificato il 30 dicembre, dando un ultimatum di 24 ore. Al momento è temporaneamente sospeso ma l’allerta tra gli occupanti del presidio resta alta. La Monsanto deve andarsene ma, come dice uno degli occupanti, bisogna cacciare non solo la Monsanto che è fuori ma anche quella che portiamo dentro. E per fare questo, come dice un’altra partecipante al presidio, occorre “abitare in modo diverso questo pianeta”.
domenica 17 gennaio 2016
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Noi, gli accademici e le accademiche e gli scienziati e le scienziate di questo paese non saremo parte di questo crimine!

Il testo che segue è un appello firmato da 112 accademici e accademiche in Turchia. Si stanno chiedendo firme e sostegni a tutto il mondo intellettuale occidentale perché è un appello che chiede, pace, diritti e democrazia. Aver firmato questo testo ha già esposto alla repressione del governo Erdogan, numerose persone colpevoli solo di non volere più vivere in uno stato di guerra.
sabato 16 gennaio 2016
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Israele irrora di Pesticidi la Striscia di Gaza

Sarebbe stata dettata da motivi di sicurezza la decisione dell’esercito israeliano di ricoprire di pesticidi i campi coltivati dai cittadini palestinesi, nelle vicinanze dei confini, nella striscia di Gaza. A rivelarlo è stata la testata online +972 che, una volta interpellato l’esercito, riporta una dichiarazione ufficiale: “L’irrorazione aerea di erbicidi e inibitori di germinazione è stata condotta nella zona lungo la recinzione di confine, al fine di consentire le operazioni ottimali di sicurezza”.
giovedì 14 gennaio 2016
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Zona grigie che preparano dittature.

di Giorgio Agamben Non è possibile capire l'obiettivo reale della proroga dello stato di emergenza in Francia [prorogato fino alla fine di febbraio] se non la si colloca nel contesto di una radicale trasformazione del modello statale che ci è più familiare. Bisogna prima di tutto smentire quel che dicono donne e uomini politici irresponsabili, secondo i quali lo stato di emergenza sarebbe uno strumento a difesa della democrazia. Gli storici sanno bene che è vero il contrario. Lo stato di emergenza è infatti il dispositivo attraverso il quale i regimi totalitari si affermarono in Europa. Negli anni che precedettero la salita al potere di Hitler, ad esempio, i governi socialdemocratici di Weimar avevano fatto un tale ricorso allo stato di emergenza (o stato di eccezione, come dicono i tedeschi) che è lecito dire che la Germania aveva smesso di essere una democrazia parlamentare già prima del 1933.
mercoledì 13 gennaio 2016
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