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I campesinos di Rosarno.
«Vi perseguiteranno ancora, ma alla fine avrete ragione». Nel comune calabrese della rivolta e dei pogrom contro i migranti si riunisce Via Campesina, una rete che unisce centinaia di sindacati contadini di tutto il mondo. Realtà diverse ma unificate dallo sfruttamento del lavoro e da politiche agricole che puniscono piccoli produttori, generano migrazioni ed esigono prodotti a basso costo
«Vi perseguitano perché avete rotto le frontiere. Vi intimidiranno, vi porteranno nei commissariati, ma alla fine vi rilasceranno perché voi avete ragione». Spitou Mendy è nato a Dakar e viene da Almeria, sud della Spagna. Rappresenta il Soc, sindacato andaluso dei lavoratori agricoli. Parla ai suoi fratelli, i lavoratori africani riuniti in assemblea nei pressi di Rosarno. È uno dei delegati di Via Campesina, la rete di 700 organizzazioni sindacali contadine sparse in tutti i continenti. Insieme al gruppo di studio europeo è venuto nella Piana di Gioia Tauro per confrontare la situazione calabrese con il sud della Francia impaurito dalla crisi e a rischio estrema destra; la Romania dove l'agricoltura povera porta all'emigrazione di massa; la Spagna meridionale dove convivono latifondo, sfruttamento e tensioni; il cuore agricolo d'Europa insoddisfatto per le politiche comunitarie.
venerdì 25 marzo 2011
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Dove c’è Barilla c’è…. amianto!
E’ più facile e veloce bonificare uno stabilimento di 9,58 ettari pieno di amianto o tappare la bocca ad un giornalista scomodo corrompendo Aruba per fargli chiudere il sito?
Per la Barilla evidentemente la seconda ipotesi è stata più conveniente. Forse pensavano che tappando la bocca ad un giornalista non ci sarebbe mai stata una cassa di risonanza… e qui si sbagliavano ! di grosso perché adesso metteremo in moto la macchina del fango.
La nota holding Barilla, produttrice di deliziose merendine, pasta, fette biscottate, snack, pani morbidi, sfoglie e merende varie, ha uno stabilimento a San Nicola di Melfi, in Basilicata. Lo stabilimento è pieno di amianto, ha il tetto fatto di eternit nonostante la legge 257 del 27 marzo 1992 che obbliga alla bonifica.
Con tutti i soldi che ha la Barilla, invece di bonificare lo stabilimento, preferisce pagare costose pubblicità che presentano le merendine più “sane” e belle d’Italia.
venerdì 25 marzo 2011
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Sabato tutti a Roma contro il nucleare.
I tentativi dei primi giorni volti a minimizzare gli effetti del disastro della centrale nucleare di Fukushima, hanno ormai definitivamente lasciato il posto alla consapevolezza che l’incidente atomico legherà per sempre il nome della città giapponese a quello di Chernobil e Three Miles Island. Infatti, la quantità di radionuclidi rilasciati comporterà gravi effetti nel tempo sulla salute dei giapponesi. Sono già elevati i livelli di contaminazione della catena alimentare e dell’acqua e una leggera nube radioattiva sta persino raggiungendo il nostro paese.
Il governo italiano ora tenta la carta della moratoria per evitare o depontenziare il referendum sul nucleare del 12 giugno, ma solo pochi giorni fa dichiarava inimmaginabile che l’Italia rinunciasse alla reintroduzione del nucleare e tacciava da "sciacalli" quanti, invitavano a rimettere in discussione la scelta del ritorno all’atomo.
Insomma, il partito dell’industria nucleare è evidentemente spiazzato di fronte alla tragedia giapponese, che ha riportato con brutale evidenza il dibattito sulle scelte energetiche ad un punto molto chiaro: il nucleare sicuro non esiste, in nessuna parte del mondo, nemmeno nei Paesi più tecnologicamente avanzati ed efficienti.
venerdì 25 marzo 2011
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LA TELEVISIONE TEDESCA RACCONTA GLI ORRORI DEGLI OGM.
Un diffuso inquinamento ambientale, una agricoltura avvelenata e contaminata; innumerevoli lesioni, deformità e morti tra gli esseri umani: questi e molti altri gli eventi orribili quale risultato dei raccolti OGM (geneticamente modificati) e della soya OGM in particolare.
Un recente documentario inchiesta trasmesso in una televisione tedesca ha mostrato la massiccia distruzione causata dalla coltivazione di soya OGM ed ha allertato i consumatori su come la catena del cibo sia più carica di materiali OGM di quanto si possa pensare. In Germania e in tutta l'Europa (Unione Europea), i prodotti alimentari che contengono OGM devono essere accuratamente etichettati. Di conseguenza sono pochi i prodotti OGM sugli scaffali, poiché una volta avvisati della loro presenza, i consumatori quasi all'unanimità li rifiutano.
Ma ciò che molti non riescono a comprendere, sia in EU che in USA, è che il bestiame convenzionale è spesso nutrito di grano e soya OGM, che alla fine finisce comunque sugli scaffali dei negozi in forma di carne, latte e uova convenzionali.
giovedì 24 marzo 2011
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Impediamo che i beni comuni vadano in pasto al mercato.
Il 12 e 13 giugno saremo chiamati a votare 4 quesiti referendari. Due riguardano la privatizzazione dei servizi idrici integrati, uno gli investimenti sull’energia nucleare, il quarto il cosiddetto “legittimo impedimento”. Pur se con origini molto diversi, i 4 quesiti sono intrinsecamente legati.
La Costituzione italiana dichiara sin dal primo articolo che la sovranità appartiene al popolo. Essa prevede tre strumenti di “democrazia diretta”, ovvero di potere esercitato da cittadini non eletti.
Si tratta della petizione (art. 50), dell’iniziativa legislativa popolare (art. 71), e del ricorso alle varie forme di referendum: quello abrogativo (art. 75) e quello confermativo (art. 138) a livello nazionale, e quello abrogativo, consultivo e propositivo a livello locale.
Tutte queste forme di democrazia diretta sono rimaste sempre armi spuntate. Solo alcuni referendum abrogativi nazionali si sono dimostrati, nel corso della storia della Repubblica, i soli in grado di mobilitare le coscienze, l’opinione pubblica e, quindi, l’intervento dei cittadini sulla politica, al di là dell’evento delle lezioni, ovvero del processo di delega.
giovedì 24 marzo 2011
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Principi e buone pratiche per una ristorazione scolastica sana e sostenibile.
Resoconto dell’incontro pubblico promosso dal Distretto di Economia Solidale di Padova, con il patrocinio del CdQ 5, tenuto in Fornace Carotta - Padova, il 14 marzo 2011. - PERCHÉ SERVIRE CIBO BIOLOGICO NELLE MENSE SCOLASTICHE
Interventi di R. Pinton – FederBio, C. Santaterra – Progetto Città, F. Zecchinato – DES Padova e AIAB Veneto. -
giovedì 24 marzo 2011
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COSA COSTA MENO, E PERCHÉ.
La forte richiesta di alimenti che costano poco (e visti i tempi che corrono presumo che la cosa peggiorerà ancora) ha spinto i produttori a cercare nuovi sistemi per ridurre i costi. Generalmente si tratta di risparmiare sulle materie prime. Tenete presente che la qualità ha un costo, se un prodotto costa troppo poco non può essere di qualità. Le materie prime incidono per non più del 40% del costo complessivo, questa è la regola di tutti i produttori di alimenti. Quando acquistate un prodotto che costa molto poco non potete pretendere che sia di qualità.
Ma cos‟è questa QUALITA‟? Il concetto di qualità ha molti aspetti: le materie prime, il luogo di produzione, le modalità di produzione, i controlli fatti prima della commercializzazione. Un alimento che costa poco è necessariamente privo di gran parte di questi aspetti.
Per chiarirvi meglio le idee facciamo qualche esempio: se al pubblico in un supermercato una mozzarella costa 40 centesimi dobbiamo dare per scontato che almeno 15 centesimi siano il ricarico di chi vende. Restano 25 centesimi. Il 40% di questa cifra ci dice quanto è stato speso per le materie prime. E vi stupite che le mozzarelle diventino blu? Se potessero diventerebbero rosse. Per la vergogna. A causa delle quote latte siamo costretti a importare latte di qualità molto bassa da paesi in cui le norme igieniche non sono come le nostre, e nei quali gli animali sono allevati in condizioni scandalose.
venerdì 18 marzo 2011
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Ugo Mattei: Acqua o nucleare, la logica è la stessa
Sovente ripetiamo che per poter essere difesi i beni comuni devono essere riconosciuti come tali e che per riconoscerli occorre praticare il pensiero critico. Per esempio, tutti diamo per scontato che la terra sia ferma perché è proprio la terraferma ad averci garantito la possibilità di sviluppare il nostro modello di vita stanziale. La sismicità è rimossa dalla collettività, ma chi ha responsabilità di governo del bene comune «territorio» deve necessariamente tenerne conto. Male gestisce i beni comuni chi miri al profitto o alla concentrazione del potere, ed è per questo che essi devono essere governati in modo partecipato e diffuso da quanti ne assorbono i benefici e ne subiscono i costi. In questo modo, i beni comuni non rispondono alla logica della produzione ma, guardando alla sostenibilità di lungo periodo (ossia anche all' interesse delle generazioni future) devono rispondere alla logica della riproduzione: la logica eco-logica che è qualitativa e non quantitativa.
Chi mira al profitto e alla concentrazione del potere investe in modo sostanziale nell'occultamento dei beni comuni, proprio perché profitto privato e potere politico si soddisfano entrambi nel loro saccheggio. È interesse convergente tanto del potere economico quanto di quello politico, che ne è sempre più servo, indebolirne le difese democratiche (come per esempio il referendum). I beni comuni divengono molto più facilmente riconoscibili quando posti a rischio letale e la loro emersione pubblica ne facilita enormemente la difesa. In questi momenti , il potere mette in campo, disordinatamente, ogni possibile tattica per occultare la verità.
venerdì 18 marzo 2011
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Nucleare, tre domande e tre risposte.
“Non facciamoci prendere dalle emozioni”, hanno detto a caldo i governanti di fronte alla tragedia di Fukushima. Salvo poi farsi prendere dai sondaggi e innestare una rapida e forse falsa marcia indietro. Ma prendiamoli alla lettera: ragioniamo.
venerdì 18 marzo 2011
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L'apocalisse è già qui.
Apocalisse significa rivelazione. Che cosa ci rivela l'apocalisse scatenata dal maremoto che ha
colpito la costa nordorientale del Giappone?
Non o non solo - come sostengono più o meno tutti i media ufficiali - che la sicurezza (totale)
non è mai raggiungibile e che anche la tecnologia, l'infrastruttura e l'organizzazione di un paese
moderno ed efficiente non bastano a contenere i danni provocati dall'infinita potenza di una
natura che si risveglia. Il fatto è, invece, che tecnologia, infrastrutture e organizzazione a volte -
e per lo più - moltiplicano quei danni, com'è successo in Giappone, dove la cattiva gestione di
una, o molte, centrali nucleari si è andata ad aggiungere ai danni dello tsunami.
Non è stato lo tsunami a frustrare anche le migliori intenzioni di governanti, manager,
amministratori e comunicatori: l'apocalisse li ha trovati intenti a mentire spudoratamente su
tutto, di ora in ora; cercando di nascondere a pezzi e bocconi un disastro che di ora in ora la
realtà si incarica di svelare. È un'intera classe dirigente, non solo del nostro paese, ma
dell'Europa, del Giappone, del mondo, che l'apocalisse coglie in flagrante mendacio,
insegnandoci a non fidarci mai di nessuno di loro. Solo per fare un esempio, e il più "leggero":
Angela Merkel corre ai ripari fermando tre, poi sette, poi forse nove centrali nucleari che solo
fino a tre giorni fa aveva imposto di mantenere in funzione per altri vent'anni. Ma non erano
nelle stesse condizioni di oggi anche tre giorni fa? E dunque: c'era da fidarsi allora? E c'è da
fidarsi adesso?
giovedì 17 marzo 2011
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