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Le lobbies degli OGM tentano di rompere la diga. L’Europa decida da che parte stare.
Comunicato Stampa di Altragricoltura 2 maggio 2021
Per capire quale è la posta in gioco in questi giorni basta guardare alla mossa con cui l’UE fa retromarcia sulla questione degli NBT/NGT publicando uno studio sulle “nuove tecniche genomiche”, in cui suggerisce che l’attuale legislazione sugli OGM non è “adatta al progresso scientifico e tecnologico” delle nuove tecniche di modificazione genetica.
Un altro chiaro segnale di come le lobbies e le multinazionali siano all’attacco dello spazio “politico” dell’UE tentando di imporre la propria agenda e i propri interessi. Sarà, questo, il Lite Motiv di gran parte dei prossimi mesi con il tentativo di dipingere di “modernità, scienza, ecologia” le richieste sempre più arroganti della speculazione. Strategia tanto palese quanto facilitata dai ritardi, dalle debolezze e dalle contraddizioni con cui l’UE sta procedendo.
martedì 11 maggio 2021
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Padova - la giunta di centrosinistra fa cortocircuito sui percorsi partecipati tanto promossi e voluti dagli esponenti più rappresentativi del consiglio comunale.
E' di questi giorni la notizia che il Distretto di Economia Solidale (D.E.S.) non vedrà la luce nonostante le delibere di giunta e di consiglio comunale lo avessero messo in cantiere. Il D.E.S. nasceva dal percorso partecipato di Agenda 21 sul problema della riqualificazione della grande area dell'ex macello di Padova, in corso Australia ad un migliaio di metri dal centro cittadino. Un’area di 40.000 mq. al coperto e più di 200.000 mq di scoperto, destinata a ospitare la multinazionale Leroy Merlin, alla quale si contrappone una forte protesta cittadina riaprendo la discussione sull'affidamento. Il comune nella veste dell’allora vicesindaco Lorenzoni (Coalizione Civica) aveva optato per il percorso partecipato di Agenda 21 per "dirimere" la questione.
sabato 8 maggio 2021
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Quanto costa davvero un extravergine 100% italiano.
Salvo promozioni, sconti e offerte un litro di extravergine 100% italiano della campagna olearia 2020-2021 non dovrebbe costare meno di 7,25 euro. Il prezzo scende per una miscela di oli comunitari della nuova annata e si attesta intorno ai 4 euro a bottiglia. E se invece troviamo un blend di origine Ue intorno ai 2,50 euro a scaffale? “Di certo stiamo acquistando una miscela di oli comunitari vecchi”, spiega Alberto Grimelli agronomo e giornalista, direttore della rivista on line TeatroNaturale.it, portale di riferimento per gli appassionati dell’olio e per gli esperti del settore che per il Salvagente ha ricostruito i costi di filiera di un extravergine.
sabato 8 maggio 2021
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Il mistero del grano contaminato: la nave non è più a Bari…e il suo carico?
E’ finito nell’aula del Senato il mistero legato alla nave “Sagittarius”, contenente 250.000 quintali di grano statunitense destinato molto probabilmente al pastificio De Cecco, contaminato da carie: il cargo è rimasto a largo di Bari per tre settimane e – dalle ultime informazioni – risulta sia partito, diretto a Port Said (Egitto) e stia percorrendo le coste della Grecia. Che fine ha fatto il grano che trasportava? E’ questa la domanda principale che i senatori Saverio De Bonis e Gregorio De Falco rivolgono ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e della salute.
venerdì 7 maggio 2021
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Piano nazionale di ripresa e resilienza quanti fondi stanziati per la vera agricoltura.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr denominato anche Recovery plan) è stato spedito a Bruxelles e ora si attende il parere definitivo dell’Ue, che dovrebbe fare arrivare in Italia i primi 25 miliardi entro l’estate. Il piano prevede complessivamente entrate per 222 miliardi che saranno spalmati su sei aree di intervento. Più precisamente: digitalizzazione e innovazione; transizione ecologica (che assorbe il 30%); infrastrutture e mobilità; salute; istruzione e ricerca; inclusione e coesione.
giovedì 6 maggio 2021
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Piano nazionale di ripresa e resilienza quanti fondi stanziati per la vera agricoltura.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr denominato anche Recovery plan) è stato spedito a Bruxelles e ora si attende il parere definitivo dell’Ue, che dovrebbe fare arrivare in Italia i primi 25 miliardi entro l’estate. Il piano prevede complessivamente entrate per 222 miliardi che saranno spalmati su sei aree di intervento. Più precisamente: digitalizzazione e innovazione; transizione ecologica (che assorbe il 30%); infrastrutture e mobilità; salute; istruzione e ricerca; inclusione e coesione.
mercoledì 5 maggio 2021
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QUEL TAROCCO CHE CHIAMIAMO PANE FRESCO.
di PAOLO CARUSO (agronomo) – Il pane è giustamente considerato una conquista dell’uomo che, grazie alla sua inventiva e al suo estro, è riuscito con la tecnica a trasformare un prodotto della terra poco commestibile (frumento), in uno squisito.
Nel corso dei secoli il pane ha assunto una rilevanza simbolica assoluta, prova ne sia che la religione cristiana utilizza l’espressione ‘’pane della vita’’ in riferimento al Cristo eucaristico, la cui essenza viene ritenuta presente nell’ostia sacra.
Anche la letteratura è piena di riferimenti: per Omero il pane era il midollo degli uomini, mentre coloro che non conoscevano questo alimento venivano definiti non uomini.
In Italia, grazie all’elevato numero di varietà locali di frumento e agli antichi saperi tramandati nel corso dei secoli, l’arte panificatoria ha raggiunto vette di eccellenza assolute.
mercoledì 5 maggio 2021
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Il movimento ambientalista deve guardare in faccia alla realtà.
Gli effetti sulla salute causate dall’inquinamento atmosferico raggiungono solo in Italia una cifra compresa tra i 330 e i 940 miliardi di euro all’anno. Siamo al nono posto nel mondo per i decessi causati da gas e polveri sottili. Gli alimenti contaminati causano 600 milioni di malati e 420mila morti nel mondo e costano ogni anno almeno 100 miliardi di dollari nei Paesi a basso e medio reddito. Tutto questo si chiama “diseconomia dello sviluppo”. Eppure il percorso imboccato dal green washing è esattamente quello dell’affarismo verde. Ovviamente senza colpo ferire da parte dell’ambientalismo storico abituato come è a non farsi domande, un mutismo che ha continuato la sua devastante presenza anche in epoca Covid.
mercoledì 5 maggio 2021
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…MA ORA MEGLIO UNA FORTE OPPOSIZIONE.
LA COMMISSIONE EUROPEA HA PUBBLICATO OGGI UNO STUDIO CHE APRE ALLE NBT IN AGRICOLTURA.
(di Daniela Conti)
La notizia è appena arrivata fresca fresca. Oggi mi limito a pubblicare solo il Comunicato stampa visibile nel sito della Commissione Europea. La notizia era troppo importante – purtroppo attesa – per non darla subito; mi impegno però a pubblicare un commento più preciso sullo studio, una volta letto tutto il documento, nel più breve tempo possibile. Ma un commento a caldo, sul comunicato stampa, mi sento di farlo.
Questa presa di posizione della Commissione era purtroppo attesa, visto che fin da subito, nel 2019, le organizzazioni ambientaliste e contadine hanno denunciato il forte squilibrio nella composizione del gruppo incaricato di produrre questo studio, squilibrio a netto vantaggio dei rappresentanti della lobby biotech, molto potente come ben sappiamo.
Né si può non vedere come l’avvento della pandemia non abbia fatto che rafforzare lo strapotere delle grandi multinazionali biotech, in cui domina lo stretto intreccio tra Big Pharma e l’agribusiness (un esempio su tuitti, Bayer/Monsanto) e la loro capacità di ricatto sulle istituzioni europee e nazionali.
Il comunicato preannuncia una fase di consultazione pubblica su questo tema e più volte agita le parole d’ordine (foglia di fico) della sostenibilità ambientale e dell’agricoltura biologica. Facciamo – noi – in modo che la informazione e la consultazione siano davvero le più generali e pubbliche possibili. Che sia sempre più chiaro, all’Europa e a tutti, che, per salvare la biodiversità e avviare una vera trasformazione ecologica di questo sistema, le soluzioni non possono che partire da un’agricoltura rigenerativa della fertilità del suolo e degli ecosistemi. Le soluzioni non stanno nelle NBT, o NGT, come oggi le si vuole chiamare, tentando ancora una volta con una capriola linguistico-propagandistica di nascondere la loro natura di OGM.
domenica 2 maggio 2021
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Industria del pomodoro e Stazione sperimentale di Parma, SSICA. Allarme rosso.
La Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari (SSICA), a Parma e ad Angri (Salerno), lavora da 99 anni al fianco dell’industria italiana del pomodoro.
Un servizio di Report ‘Conserve e buoi dei paesi tuoi’, trasmesso su Rai3 il 19.4.21, ha portato alla luce gravi anomalie nella gestione di SSICA degli ultimi anni, sollevando dubbi su appalti e bilanci.
L’allarme rosso riguarda però l’interruzione della ricerca scientifica che ha consentito alla Stazione sperimentale di identificare con certezza l’origine del pomodoro utilizzato nelle conserve. #VanghePulite.
SSICA, 99 anni di storia
SSICA, la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari, venne creata nel 1922 – come ente pubblico, al pari delle altre sette Stazioni sperimentali d’Italia (1) – con la funzione di promuovere il progresso tecnologico dell’industria conserviera alimentare italiana. Un ente di ricerca applicata che ha sempre fornito supporto alla filiera del pomodoro da industria e ai processi tecnologici per la sua trasformazione, che ha portato l’Italia al terzo posto al mondo (€ 4,7 miliardi il fatturato 2020 delle conserve di ‘rosso’ e legumi Made in Italy. Fonte ANICAV).
Nel 2003 SSICA è stata trasformata in ente pubblico economico. La privatizzazione ha riguardato solo il personale, da quel momento assunto non più per concorso pubblico (con contratti di settore ricerca) ma con assunzioni dirette (con contratti privati, CCNL Industria Alimentare). A maggio 2010, l’allora ministro Giulio Tremonti trasferiva alle Camere di Commercio (CCIA) la gestione delle 8 Stazioni sperimentali. SSICA veniva così trasformata in un’Azienda Speciale della CCIA di Parma.
domenica 2 maggio 2021
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