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Crisi, i nuovi poveri sono i cinquantenni in giacca e cravatta che dormono in aeroporto

Chi sono i nuovi poveri di oggi? raggiungono l'aeroporto in serata, dopo il lavoro con il loro trolley alla mano, si lavano nei bagni e lì rimangono per la notte fino alla mattina seguente, quando si prepararano, rimettono le loro cose in valigia, salgono su un autobus e si recano a lavoro. Questa è la vita degli uomini di mezza età che a seguito di una separazione perdono la casa di famiglia e, anche se hanno ancora un lavoro non hanno la possibilità di pagare un altro affitto.
mercoledì 21 novembre 2012
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No ad Ayraultport, che brutto ambiente.

Gli agricoltori si ribellano contro le espropriazioni di terreni agricoli. Uno scontro quarantennale PARIGI. Oggi ci sarà una nuova manifestazione a Notre Dame des Landes, 25 chilometri a nord-ovest di Nantes, dove dovrebbe sorgere il nuovo aeroporto della città. L'obiettivo è rioccupare le terre da dove i proprietari sono stati espulsi, costruire in fretta nuove abitazioni per impedire la realizzazione del progetto guidicato «faraonico». Da metà ottobre le proteste si sono intensificate e la repressione è stata molto forte contro chi si è opposto alle espulsioni. Negli ultimi giorni la tensione è salita. Un guardiano è stato aggredito e ferito, ma gli oppositori, finora organizzati in un movimento pacifico, negano di essere stati responsabili della violenza.
venerdì 16 novembre 2012
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Crisi, doveva essere il 2012 della ripresa e invece siamo al disastro. I dati Eurostat e Istat .

I dati di Eurostat e Istat mettono il timbro su una recessione conclamata che arriva fin dentro le "due locomotive" dell'Ue, Francia e Germania. Tecnici e politici avevano previsto per la fine del 2012 una lieve ripresa e invece sarà l'ennesimo segno negativo. Mentre negli Usa, con l'acqua alla gola, si va verso un aumento delle tasse nel Vecchio continente aggrappati sulle disastrose politiche liberiste.
venerdì 16 novembre 2012
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Sotto le bombe, la tragedia di Gaza.

GAZA CITY. Piange Sami Ajrami, per la sua bimba. La scheggia di una bomba esplosa a pochi metri dalla sua casa ha reciso di netto due dita della piccola. Sami non si dà pace, lo sfogo del pianto non basta a tenere a freno quel misto di rabbia e disperazione che gli stringe lo stomaco da quando uno dei raid aerei israeliani ha rischiato di sterminare la sua famiglia. Un dramma umano ma anche professionale, perché lui con gli israeliani lavora da anni, come giornalista. Il suo ebraico perfetto lo ha portato qualche anno fa all'incarico di collaboratore fisso di un canale tv. Lavoro che però non lo ha reso immune dall'offensiva aerea cominciata giovedì con l'assassinio del comandante militare di Hamas, Ahmed Jaabari. Anche Sami è sotto le bombe, come tutti i palestinesi. E nemmeno il potente nome della Bbc ha potuto proteggere Jihad Misharawi, cameraman dell'emittente britannica. I medici e gli infermieri dell'ospedale Shifa raccontano di quando giovedì sera Mishrawi è entrato di corsa nella sala del pronto soccorso con in braccio il figlio più piccolo, Omar, ormai senza vita. E non dimenticano neanche la giovane donna incinta arrivata morta all'ospedale.
venerdì 16 novembre 2012
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Paese in regressione, rabbia crescente.

Perchè i giovani - e le loro famiglie - non dovrebbero essere incazzati? Tutti gli indicatori confermano il peggioramento delle condizioni sociali complessive. Se è il presente e non solo il futuro a minacciare la sicurezza della gente, la politica dei “due tempi” non funziona più. Il governo si chiude nei suoi club protetto dai manganelli e i giovani non possono che prendersi le strade. E' interessante leggere alcuni recentissimi indicatori della situazione sociale in Italia rilevati da alcuni centri di ricerca e indagini. E' ancora più interessante trarne qualche considerazione sul piano politico. L'economia italiana non sembra proprio vedere l'uscita dal tunnel della recessione “divinata” da Monti qualche settimana fa. Infatti sono ormai cinque trimestri consecutivi che certificano una contrazione dell'attivita' economica. Secondo la stima preliminare dell'Istat nel terzo trimestre dell'anno il pil accusa una contrazione dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,4% nei confronti del terzo trimestre del 2011 (lo stesso valore registrato nel secondo trimestre).
venerdì 16 novembre 2012
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Povere famiglie

Più di una famiglia su tre, il 38%, ha dichiarato di non essere in grado di poter affrontare una spesa imprevista di 800 euro. Quasi la metà, il 46%, di non avere i soldi per una settimana di ferie all'anno. Una sua cinque (il 18%) di non essere in grado di riscaldare adeguatamente la propria abitazione. E più di una su dieci (il 12,7%) addirittura di non poter consumare un pasto a base di carne o di pesce ogni due giorni. Solo un anno fa le famiglie che si trovavano in questa condizione erano il 6,3%, meno della metà.
venerdì 16 novembre 2012
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Gaza sott'attacco.

Valico di Erez, 15 novembre 2012, Nena News - Continuano i bombardamenti israeliani contro la Striscia di Gaza. Il nostro inviato al valico di Erez riporta di numerose esplosioni nelle prime ore dell'alba. L'Operazione Pillar of Clouds annunciata da Israele sta provocando un'escalation di violenza contro la Striscia. Almeno 11 le vittime palestinesi, tre quelle israeliana.
giovedì 15 novembre 2012
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Una «Piombo fuso 2» sarebbe rischiosa, Israele preferisce gli omicidi «mirati».

LE VITTIME PALESTINESI DEGLI ULTIMI GIORNI DIVENTANO SETTE. IL MINISTRO BARAK: «NON È FINITA» «Non è finita, ristabiliremo il nostro potere di deterrenza». Aveva il tono da battaglia il ministro della difesa Ehud Barak mentre ieri visitava Ashkelon e altri centri israeliani rimasti per tre giorni nel raggio di tiro dei razzi palestinesi. Ordigni che, quasi sempre, fanno pochi danni alle persone ma sono un'arma di pressione psicologica. Ben più devastanti sono le bombe e le cannonate israeliane. Il bilancio dei morti palestinesi di questi ultimi giorni è salito a sette (cinque civili e due miliziani). È spirato in ospedale uno dei 55 feriti, Mohammed al-Qanua, colpito dalle schegge di una cannonata mentre partecipava ai funerali di una vittima dei bombardamenti.
mercoledì 14 novembre 2012
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SOSTENIAMO LA LOTTA DEI LAVORATORI DI TARANTO IN SCIOPERO PER LA SICUREZZA DENTRO E FUORI LA FABBRICA.

Da oltre 13 giorni i lavoratori dell’ILVA di Taranto sono in sciopero per rivendicare sicurezza e salute dentro e fuori dall’ILVA. Allo sciopero, determinato dalla morte di un lavoratore nel reparto MOF, aderiscono centinaia di lavoratori dell’acciaieria ed in particolare tutti i lavoratori del reparto movimentazione ferroviaria (MOF) che hanno deciso di lottare fino a quando non saranno ripristinate le condizioni di sicurezza ed eliminate le cause che hanno provocato la settimana scorsa l’ omicidio sul lavoro di Claudio Marsella. E’ un lotta durissima che chiede la cancellazione dell’accordo firmato dai sindacati due anni fa che ha peggiorato di molto le condizioni di lavoro, portata avanti con coraggio e con l’orgoglio di chi non vuole più mettere a rischio la propria salute e la propria vita per accrescere i profitti di Riva.
martedì 13 novembre 2012
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Colosso alimentare USA accusato di produrre biocarburanti ‘macchiati di sangue indiano’.

Un colosso dell’industria alimentare USA è coinvolto nello scandalo brasiliano della produzione di canna da zucchero responsabile di aver tenuto un’intera comunità indigena lontana dalla sua terra, di aver inquinato i corsi d’acqua e inflitto malattie e morte agli Indiani Guarani. La Bunge, un’azienda USA che commercia cereali a livello mondiale, è profondamente coinvolta nel fiorente mercato brasiliano dei biocarburanti e si procura canna da zucchero dagli agricoltori che si sono accaparrati la terra ancestrale dei Guarani.
martedì 13 novembre 2012
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