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Banche e crisi. Dal petrolio ai container.

Segnaliamo l'uscita del libro "Banche e crisi. Dal petrolio ai container" di Sergio Bologna, storico del movimento operaio, intellettuale militante tra i protagonisti dell'operaismo italiano negli anni '60 e '70, fondatore della rivista Primo Maggio, studioso delle trasformazioni del lavoro ed esperto di logistica. Vi proponiamo la prefazione dell'autore. (di Sergio Bologna) - Quando Marx inizia la collaborazione con la «New York Daily Tribune» è alle prese con la prima stesura di quel nucleo d’idee che sarà sviluppato nei tre libri de Il Capitale. È un magma incandescente che prende forma pian piano, alimentato più che dalle conoscenze e dalle riflessioni sedimentate negli anni precedenti, dalla realtà di tutti i giorni dell’innovazione capitalistica[1]. Non sappiamo come definire questa coincidenza. Un caso o in realtà non si tratta di coincidenza ma di genesi?
lunedì 30 settembre 2013
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Banche e crisi. Dal petrolio ai container.

Segnaliamo l'uscita del libro "Banche e crisi. Dal petrolio ai container" di Sergio Bologna, storico del movimento operaio, intellettuale militante tra i protagonisti dell'operaismo italiano negli anni '60 e '70, fondatore della rivista Primo Maggio, studioso delle trasformazioni del lavoro ed esperto di logistica. Vi proponiamo la prefazione dell'autore. (di Sergio Bologna) - Quando Marx inizia la collaborazione con la «New York Daily Tribune» è alle prese con la prima stesura di quel nucleo d’idee che sarà sviluppato nei tre libri de Il Capitale. È un magma incandescente che prende forma pian piano, alimentato più che dalle conoscenze e dalle riflessioni sedimentate negli anni precedenti, dalla realtà di tutti i giorni dell’innovazione capitalistica[1]. Non sappiamo come definire questa coincidenza. Un caso o in realtà non si tratta di coincidenza ma di genesi?
lunedì 30 settembre 2013
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Front de Gauche solidale con Erri De Luca: LTF ritiri denuncia.

Il Parti de Gauche critica la decisione della società Lyon Turin Ferroviaire (LTF), promotrice del progetto della TAV Torino Lione, di denunciare in sede giudiziaria lo scrittore Erri De Luca «per istigazione al sabotaggio». Si tratta di una nuova offensiva della LTF contro gli oppositori al progetto di linea ad alta velocità Torino Lione. Ne è stato vittima, anche, il filosofo e deputato europeo Gianni Vattimo, denunciato dopo avere fatto visita ad un attivista del movimento in carcere ad agosto. Da parte sua, Stefano Rodotà, candidato alla presidenza della Repubblica, è stato oggetto di una campagna mediatica orchestrata contro di lui per la sua vicinanza con le rivendicazioni del movimento No-TAV. In un’intervista recente rilasciata all’edizione italiana del Huffington Post, Erri De Luca riaffermava il suo sostegno e la sua vicinanza al movimento No-TAV della Valsusa.
lunedì 30 settembre 2013
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Appello contro la repressione in Honduras.

Pubblichiamo un riassunto dei fatti e l'appello lanciato da Copinh e, per l'Italia, dal CICA - Collettivo Italia CentroAmerica riguardante l'arresto arbitrario di Bertha Caceres Flores, coordinatrice del Copinh (Consejo Cívico de Organizaciones Populares e Indígenas de Honduras), una delle poche organizzazioni in resistenza contro il golpe del 2009 e la "restaurazione" pseudodemocratica avvenuta nel paese centroamericano dopo la vittoria elettorale del presidente attuale. Porfirio Lobo. La repressione nei confronti del Copinh, e in generale contro i popoli indigeni e i contadini, è stata costante.
domenica 29 settembre 2013
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…e i francesi che si incazzano…

(di MAURIZIO FONTANA - Prime osservazioni sulla riforma pensionistica del governo Hollande) In Francia, a fine agosto, il primo ministro Ayrault ha annunciato una riforma pensionistica che, vista dall’Italia, appare piuttosto come una modesta e circoscritta serie di interventi che, per quanto finalizzati a ridurre la spesa pubblica secondo il consueto schema teso a tagliare le prestazioni nel contempo aumentando i contributi, si propone di ridurre parzialmente il debito del sistema pensionistico d’oltralpe con una gradualità del tutto sconosciuta nel nostro paese.
venerdì 27 settembre 2013
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GRECIA, IPOTESI COLPO DI STATO DI ALBA DORATA. “SIETE DISPOSTI A SACRIFICARVI ?”

(DI FRANCESCO DE PALO, ilfattoquotidiano.it) - La preoccupazione trapela da fonti governative che sarebbero state allertate da un'informativa dei servizi segreti greci e israeliani. E la figlia del leader Mikalioliakos scrive sul portale del movimento: "Chiedetevi se si può perdere tutto per la nostra idea" La stessa aria di trent’anni fa, con il rischio Weimar che si trasforma in realtà: un paese un crisi, con una classe dirigente che ha male amministrato e il vento di protesta che si fa violenza, grazie agli appoggi nelle forze dell’ordine. Alba dorata prepara il colpo di stato in Grecia ?
venerdì 27 settembre 2013
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In difesa dei territori e dei beni comuni, contro vecchi e nuovi colonialismi.

“Il 12 ottobre 1492 l’America scoprì il capitalismo…” (E.Galeano) - Siamo donne e uomini che si oppongono quotidianamente al saccheggio sistematico dei nostri territori e dei beni comuni, alla vorace produzione di profitti su beni e risorse che appartengono a tutti e sono fondamentali per le nostre vite, alla continuativa espropriazione della ricchezza collettiva a favore dei mercati e degli interessi del capitalismo neoliberista. Ma affermando i nostri no, affermiamo nuovi e diversi si. Lo facciamo praticando una nuova partecipazione e ambiti di democrazia diretta, immaginando territori sostenibili nelle loro produzioni e consumi, realizzando una nuova cooperazione sociale, impegnandoci collettivamente alla costruzione delle dinamiche del comune. Su questa base, l’assemblea conclusiva del campeggio del monte Amiata ha indicato una settimana di mobilitazione comune che si aprirà il 12 ottobre, in connessione diretta con le lotte di oltreoceano, a partire da quella contro la diga di Quimbo in Colombia, con azioni diffuse in tutti i territori, che avverranno in maniera coordinata ed in una cornice comunicativa comune e si concluderà il 19 ottobre con una manifestazione nazionale promossa dai movimenti per il diritto all’abitare. La settimana di mobilitazione comprende anche lo sciopero dei lavoratori indetta dai sindacati di base per il 18 ottobre.
venerdì 27 settembre 2013
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LE "TROPPO GRANDI PER FALLIRE" ORA SONO PIÙ GRANDI CHE MAI.

(DI MICHAEL SNYDER, The Economic Collapse) - Le banche "troppo grandi per fallire" sono ora molto, molto più grandi di quanto non fossero l'ultima volta che hanno causato così tanti problemi. Negli ultimi cinque anni le sei maggiori banche degli USA sono cresciute del 37%. Nel frattempo, 1.400 banche più piccole sono scomparse nello stesso periodo. Ciò significa che la salute di JPMorgan Chase, Bank of America, Citigroup, Wells Fargo, Goldman Sachs e Morgan Stanley è più critica per l'economia degli Stati Uniti rispetto al passato. Se nel 2008 erano "troppo grandi per fallire", ora devono essere "troppo colossali per crollare". Senza queste banche, non abbiamo un'economia.
venerdì 27 settembre 2013
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La svendita di Telecom.

Un governo inetto e senza idee ha rispolverato nelle scorse settimane la geniale idea di privatizzare i beni pubblici. Intanto non sappiamo cosa effettivamente si vorrebbe vendere e Letta non lo dice a noi, ma andrà a raccontarlo in giro per il mondo. Evidentemente nessuno ha apparentemente pensato che cedere un rilevante volume di immobili in un mercato estremamente depresso significherebbe andare incontro ad un fallimento totale. Se invece si trattasse di esitare delle quote di imprese ancora a controllo pubblico, vorrebbe dire che si è cancellata del tutto la memoria degli eventi passati, come è ormai del resto normale nel nostro paese. Da questo punto di vista vogliamo pensare, per essere benevoli, che l’annuncio sia stato forse imposto dalla troika ad una governo sempre più commissariato, per placare un po’ i burocrati di Bruxelles e i funzionari della Bundesbank.
giovedì 26 settembre 2013
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Telecom-Telefonica… E ora si prepara il disastro occupazionale.

Domani l’amministratore delegato di Telecom Franco Bernabé sarà ascoltato in Senato. C’è da giurare che non farà il minimo cenno al disastro occupazionale che l’operazione Telefonica-Telco-Telecom che si annuncia. Del resto, nessuno per il momento si espone troppo sul timore, più che fondato, che tra qualche mese non possa spuntare un maxi-esodo di dipendenti. Quello degli esuberi è una costante nelle operazioni di fusione. Tutti parlano di una non meglio precisata “italianità” da difendere, come se fino ad oggi la privatizzazione non avesse in realtà rappresentato proprio l’esproprio della mano pubblica.
martedì 24 settembre 2013
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