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Migranti morti di freddo sui confini chiusi dei Balcani. L'eliminazione invisibile: gelo, marce forzate nei boschi e deportazioni...

Migranti congelati o morti di gelo. Con la discesa brutale delle temperature e la chiusura della rotta balcanica la scorsa primavera, migliaia di migranti si ritrovano bloccati in Serbia, intere famiglie o minori non accompagnati, senza vestiti per il clima invernale. 7.000 profughi circa in Serbia secondo l’Unhcr, ma secondo stime delle organizzazioni locali circa 10.000, di cui 6.000 ospitati nelle strutture ufficiali e solo 3.140 adatti all’inverno; il resto dorme fuori in edifici abbandonati di Belgrado o sui confini, alcuni persino nei boschi, a meno 20 di notte, e 30 cm di neve.
venerdì 13 gennaio 2017
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IL DESIDERIO CHE ECCEDE IL BISOGNO

TONI NEGRI intervistato da FRANCESCO RAPARELLI, Tra i più importanti filosofi politici mondiali, Toni Negri non smette di pensare il problema del comunismo. Per farlo, si colloca nell’unica posizione che conta: quella dei movimenti reali. Con lui abbiamo ripreso il filo della riflessione sulla crisi del neoliberalismo, ma abbiamo soprattutto insistito sui nuovi soggetti produttivi e le loro potenzialità rivoluzionarie.
giovedì 12 gennaio 2017
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Rosarno, tornano le aggressioni a sprangate contro i lavoratori africani.

Sembra un incubo. Per le migliaia di giovani africani che raccolgono agrumi non basta essere sfruttati come animali e vivere in luoghi che farebbero orrore anche ai maiali. Devono anche stare attenti alle bastonate. Tutto nell'assenza imbarazzante dei pubblici poteri, attoniti di fronte a questa vergogna. Le denunce di Sos Rosarno, Medici per i Diritti Umani e di una parrocchia.
lunedì 9 gennaio 2017
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IL CASO IN FRANCIA: Processato il contadino che semina umanità.

“Agisco illegalmente, ma lo faccio per salvaguardare i diritti dei minori, dei migranti. È nostro dovere alzarsi in piedi quando le cose vanno male. Per questo io continuerò. La democrazia ci impone di uscire per le strade e guardare negli occhi le persone che ci sono accanto, e aiutarle anche quando non le conosciamo”. Cédric Herrou, contadino francese di 37 anni, da tempo aiuta a entrare in Francia, per motivi umanitari,i migranti sprovvisti di permesso di soggiorno. E il suo è ormai un caso politico, che ha superata i confini francesi. In questi giorni ne ha parlato anche il New York Times, con un reportage di Pierre Terdiman.
domenica 8 gennaio 2017
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I CIE come dispositivi di criminalizzazione del corpo migrante.

Logiche della paura, razzismo istituzionale e controllo sociale. - (di MAURILIO PIRONE) In memoria di Sandrine Bakayoko (1991-2017). Per non dimenticare. “Per anni questi nomi, con il loro carico di carne e ossa, sono andati lontano dal luogo della loro nascita, via dalla loro casa, componendo un testo scritto, un testo arrivato fino ai confini dell’Occidente. Sono nomi che hanno sfidato frontiere e leggi umane, nomi che disturbano, che interrogano i governanti africani ed europei” (Dagmawi Yimer per il cortometraggio “Asmat-Nomi”)
sabato 7 gennaio 2017
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In piedi, esseri umani, la povertà è un furto.

«manifesto per la dignità universale». Primo: demolire da cima a fondo tutto il sistema finanziario, che depreda la vita fin nelle sue basi elementari, geni e cellule- La povertà non è un fatto di natura ma il prodotto di società ingiuste perché inegualitarie e predatrici . In piedi, umanità contro il furto della vita.
giovedì 5 gennaio 2017
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CIBO PER LA MENTE

CIBO PER LA MENTE 4 APPUNTAMENTI CON GLI AUTORI, DA GENNAIO A MARZO 2017,PER AFFINARE LA CURA DEL PROPRIO INTELLETTO,RI/ACQUISIRE IL SENSO DELLA CRITICA ED IL POSSESSO DELLA VITA IN COMUNE....
martedì 3 gennaio 2017
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Bye bye al cotone della Monsanto.

Nel 2009, il Burkina Faso aveva riposto tutte le sue speranze nel cotone OGM. Le promesse erano state straordinarie: meno lavoro, più rendimenti e profitti. La coltura transgenica era arrivata a coprire l’80 per cento della produzione nazionale, la seconda risorsa del Paese dopo l’oro. Poi, nel 2012, era cominciata la crisi, perché la qualità del raccolto era scarsa, le fibre non abbastanza lunghe. Il cotone burkinabè non era più competitivo e la crisi dilagava. Con la fine della dittatura. appoggiata dalle potenze occidentali, i produttori hanno trovato il coraggio di abbandonare l’opzione Ogm per tornare ai metodi tradizionali. L’ultimo raccolto è stato ottimo, sia dal punto di vista quantitativo che per la qualità del prodotto. Il business della multinazionale acquisita dalla Bayer si è così dissolto e il governo democratico eletto in Burkina chiede al colosso Ogm un risarcimento per il danno subito che l’Association interprofessionnelle du coton quantifica in circa 74 milioni di euro.
lunedì 2 gennaio 2017
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31/12/2016. Primi lampi

Quello che si conclude in queste ore è l’anno dell’arrivo della tormenta. Nella primavera scorsa l’allarme lo lanciarono, per prime, le sentinelle del Chiapas. Istrionici e inguaribili visionari per alcuni, tra i pochissimi capaci di cercare con tenacia una visione profonda e di lungo periodo delle cose, per altri. Nel momento in cui le raffiche di vento spalancano le porte del 2017, quel che sembra più urgente non è più il “se” ma il “come”. Come affrontare l’espressione più violenta della crisi di una forma di organizzazione sociale che conduce a velocità folle il pianeta e chi lo abita nel vortice dell’autodistruzione? Con la consueta lucidità di analisi, Raúl Zibechi prova a guardare dentro le nubi che si addensano con crescente intensità sull’anno che va a cominciare e legge tre rilevanti aspetti di una tempesta che può seppellire il capitalismo ma incombe come una terribile minaccia su tutti i popoli.
lunedì 2 gennaio 2017
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NoTav. Un bilancio (di fine anno) di resistenza

L’anno che si chiude è un altro anno passato sul sentiero del nostro cammino di lotta, costellato di tantissimi avvenimenti che, positivi o negativi, ci hanno rinforzato ulteriormente. Non inficia sicuramente nel fare un bilancio positivo, la ratifica dell’accordo tra Italia e Francia, anzi ci stimola ulteriormente nell’intensificare e variegare la nostra lotta sul territorio in vista di scenari futuri, e su tutto il piano nazionale per far comprendere, una volta in più, che ogni euro speso per il Tav è un euro rubato a qualcosa di veramente utile per tutti.
domenica 1 gennaio 2017
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