Cerca Contatti Archivio
 
“DECRESCITA - UN ESEMPIO CONCRETO DI ECONOMIA E FINANZA FONDATE SULLE RELAZIONI SOCIALI: IL CASO DEL BIOCASEIFICIO TOMASONI”

SABATO 17 OTTOBRE - ORE 20:30 MASSIMO TOMASONI OSPITE DI AltrAgricoltura Nord Est - Corso Australia, 61 - PADOVA “DECRESCITA - UN ESEMPIO CONCRETO DI ECONOMIA E FINANZA FONDATE SULLE RELAZIONI SOCIALI: IL CASO DEL BIOCASEIFICIO TOMASONI” Massimo Tomasoni è un produttore di formaggi che prosegue l’attività intrapresa dalla famiglia ben 200 anni or sono. La sua scelta produttiva, così ricca di storia ed esperienza, si è coniugata a tutto tondo con la scelta etica di produrre, bene e con il metodo biologico, formaggi per centocinquanta Gruppi di Acquisto in mezza Italia.

Il bio-caseificio F.lli Tomasoni, situato nella bassa bresciana, non è uscito indenne dalla crisi che negli ultimi anni ha investito l’intera filiera del latte e dei suoi derivati, in special modo i caseifici molto impegnati nella produzione tipica della nostra agricoltura regionale: il Grana Padano. Questa produzione, infatti, prevede un immobilizzo ingente di capitale poiché per 24 mesi (tempo di stagionatura ideale del grana) l’alimento resta immobilizzato a magazzino in attesa della sua maturazione ottimale. Nel frattempo il produttore di formaggi salda il latte alla stalla (ed in questo momento salda a 48 centesimi il litro contro i 36 centesimi del mercato convenzionale) paga i salari, salda i magazzini di stagionatura, paga gli interessi bancari, etc. etc.. Con il crollo del prezzo di mercato del grana anche Tomasoni si è trovato esposto ad una crisi di liquidità ed ha dovuto rivolgersi al credito bancario presso gli istituti con cui già lavorava. Si trattava di una esposizione comunque di modesta entità rispetto al radicamento dell’azienda presso il suo “pacchetto clienti” ed alla continua seppure lenta progressione delle vendite. Tutto questo accadeva attorno al gennaio del corrente anno, e la risposta delle banche, già in pieno marasma finanziario globale, alla richiesta di un allargamento di fido per 140.000,00 euro fu il consueto: il caseificio non presenta garanzie sufficienti!!! Alla faccia di 200 e più anni di storia professionale e di presenza sul mercato! In questa situazione una qualsiasi altra azienda avrebbe dichiarato forfait e sarebbe andata in liquidazione lasciando fornitori in difficoltà, le famiglie dei dipendenti senza reddito, migliaia di aderenti ai Gruppi di Acquisto Solidali privati dei buoni prodotti caseari su cui fondavano una sana, buona e sicura alimentazione.

E qui nasce il caso del biocaseificio Tomasoni che invece di continuare a sbattere il muso contro la porta dell’ottuso sistema bancario fa tesoro della sua specificità e forza, il radicamento sociale nel cuore dell’altraeconomia, ed espone pubblicamente la sua situazione ai GAS. Lo scopo era valutare assieme se l’ interesse che fino ad allora aveva accomunato il percorso produttore/consumatore potesse presentare soluzione possibile alla crisi finanziaria in atto. Con questo atto Tomasoni ed i GAS escono dai consuetudinari schemi che tutti noi viviamo quotidianamente, quelli che vedono la silenziosa via individuale e privata come unica praticabile e percorribile, laddove in mestizia si ricorre, secondo l’occasione, alla richiesta di un prestito al parente o all’amico con disponibilità finanziarie. Il franco dibattito ed incontro tra Tomasoni ed i GAS sposta sul piano pubblico e partecipativo l’intero problema produttivo e finanziario, rendendo consapevoli entrambe le parti di quanto le rispettive esigenze risultino accomunate in uno stesso piano di lavoro ed aspettative di qualità di vita. Si è così data concretezza ad un'esperienza di finanza dal basso che dimostra tutti i limiti delle politiche degli istituti di credito. Maturità, condivisione e impegno, ciascuno secondo le proprie possibilità, sono la piacevole sorpresa della partecipazione condivisa dai Gas al problema posto. Il risultato è stato una raccolta diretta di capitali per €. 91.000,00 da parte di 65 gas e una raccolta tramite MAG2 (Mutue AutoGestione) per € 30.880 da parte di altri 22 gas, più un finanziamento triennale di MAG2 € 30.000,00. Centocinquantunomilaottocentottanta euro utilizzati immediatamente per abbattere l’esposizione del caseificio con i produttori di latte e per rilanciare la produzione di qualità spostando l’asse dal grana stagionato ai latticini freschi e semistagionati.

Incontrando Massimo vogliamo sottolineare e riflettere su quanto la risposta positiva dei numerosi GAS, alla situazione sopraesposta, possa prefigurare una nuova modalità di articolazione del rapporto solidale GAS-produttori che concretizza la costituzione di quell’ “economia delle relazioni” cui facciamo riferimento. Si attua una vera e propria ricostruzione della filiera produttore/consumatore in cui la consapevolezza della reciproca dipendenza motiva le famiglie dei GAS a farsi carico di una parte del rischio della produzione costituendo un fondo e/o azioni ad hoc per sostenere gli agricoltori e/o trasformatori impegnati nell’iniziativa. Questa esperienza compartecipata da tutti gli attori di una filiera agroalimentare configura anche il primo esempio di salvataggio di una realtà del biologico utilizzando l’economia delle relazioni sociali: la rete dei GAS raggruppati in forma di D.E.S. (Distretto di Economia Solidale), assistiti in parte minoritaria da una M.A.G. (mutua auto gestione), e sotto il controllo diretto dell’andamento operativo dell’azienda in crisi da parte dei Gas stessi per mezzo di loro rappresentanti qualificati. Vi invitiamo a condividere l’incontro considerandolo un momento di autoformazione ed azione diretta propedeutico alla costruzione di quell’economia alternativa, basata su processi di de-crescita, capace di darci futuro recuperando la centralità del nostro rapporto comunitario e con l’ambiente. Considerate questa ora di socialità condivisa, strappata ai ritmi quotidiani impostici dalla necessità della nostra riproduzione, come un primo cambiamento possibile ed auspicabile di quella lunga lista di abitudini negative che non ci permettono di autodeterminare appieno e con soddisfazione l’indirizzo e tutti i risvolti della nostra vita. Piccoli gesti nel nostro quotidiano sono un vero mattone su cui edifichiamo la casa del nostro futuro possibile. Un futuro diverso è possibile. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- AltrAgricoltura Nord Est – Corso Australia , 61 – 35100 Padova – Tel. 049.7380587 - 049.7380554 - fax 049.8736516 www.altragricolturanordest.it - e-mail: infogas@altragricolturanordest.it
Altragricoltura Nord Est

martedì 13 ottobre 2009


 
News

Nuova protesta degli agricoltori a Bruxelles, 250 trattori intorno alle sedi Ue. Roghi davanti all’Eurocamera: polizia usa idranti e lacrimogeni.
Circa 250 trattori hanno bloccano le strade principali del quartiere delle istituzioni Ue a Bruxelles chiamati a manifestare da Fugea, dalla Federazione dei Giovani Agricoltori (FJA), dalla Federazione Vallone dell’Agricoltura ( Fwa), dalla Rete di sostegno all’agricoltura contadina (RéSAP) e dal Coordinamento europeo. >>



Gates e Zuckerberg puntano sull'agricoltura: "Cibo vero solo per ricchi"
Altro che carne sintetica e dieta vegetale. I grandi imprenditori dei Big Data sembrano andare proprio nella direzione opposta. Mentre, infatti, la sostenibilità planetaria spinge le economie a orientarsi verso la produzione di cibo sintetico, loro investono su terreni agricoli e sulla produzione di carne tradizionale di altissima qualità. E naturalmente altissimi costi e ricavi. >>



FPP2 GRATIS, ANNUNCIO DI BIDEN, COSA ASPETTA DRAGHI?
Il presidente USA Biden, raccogliendo la richiesta che da tempo avanza Bernie Sanders, ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno mascherine ffp2 gratis ai cittadini. >>