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“DECRESCERE PER SUPERARE LA RECESSIONE E LA CRISI ECONOMICA.”

SABATO 3 OTTOBRE – ORE 20:30 MAURIZIO PALLANTE OSPITE di AltrAgricoltura Nord Est - Corso Australia, 61 - PADOVA - Maurizio Pallante, saggista, esperto dei temi concernenti il risparmio energetico e le tecnologie ambientali, teorico e divulgatore della proposta politica della “Decrescita felice” è il nostro ospite narrante in occasione della presentazione del suo ultimo (21 Agosto 2009) breve saggio intitolato: “Decrescere per superare la recessione e la crisi climatica”.

Nell’attuale fase storica, in cui la variante liberal/liberista dell’ideologia della crescita, sconfitte le versioni socialdemocratiche e socialiste, ha raggiunto il suo apice esercitando una egemonia assoluta su tutti i popoli della terra e su tutte le correnti politiche, è sotto l’occhio di ciascuno di noi che la crescita della produzione di merci è rimasta inceppata dalla sua stessa affermazione. Ciò ha determinato: a)- un eccesso di offerta sulla domanda, da cui una crisi di sovrapproduzione ed un aumento della disoccupazione; b)- un eccesso di consumo di risorse, sia non rinnovabili (energia fossile), sia rinnovabili (quantità e tempi di riproduzione che non reggono la velocità del consumo per il sostegno della crescita) da cui derivano scarsità di risorse ed aumento dei prezzi; c)- un eccesso di immissione di scarti delle attività antropiche nelle acque, nell’aria, nei suoli, sotto forma di rifiuti solidi urbani, industriali e agricoli, di sostanze inquinanti, di anidride carbonica in atmosfera, da cui originano problemi ambientali gravi e diffusi tanto da avere innescato una mutazione climatica. La combinazione degli effetti a livello economico ed a livello ambientale configurano l’attuale crisi come la più grave attraversata dall’economia capitalista. L’ideologia della crescita non da soluzione ai problemi da essa stessa originati, anzi, in un meccanismo illogico, per superare la recessione si incentiva ancora il sostegno dei consumi ed in particolare in quei settori industriali (edilizia, automobile, elettrodomestici) in cui si sono verificati i maggiori eccessi di offerta e quindi le difficoltà maggiori (ci sono 34 milioni di auto non vendute su un totale di 94 milioni di auto prodotte nel mondo). Sussidi alla rottamazione, concessioni edilizie in deroga ai vincoli amministrativi esistenti non consentono di risolvere la crisi economica perché i mercati dell’auto e dell’edilizia sono saturi; si aggravano invece la crisi ambientale e climatica perché questi settori industriali producono gli oggetti più energivori in assoluto. Per capire basta considerare che: in Italia dal milione ed ottocentomila veicoli degli anni ’60 si è passati nel 2008 ai 35.000.000, in un sistema di trasporto che assorbe un terzo circa di tutte le importazioni di fonti fossili e genera un terzo delle emissioni di CO2 , che sono la causa principale dell’innalzamento della temperatura terrestre; a Roma ci sono 245.000 abitazioni vuote su un patrimonio immobiliare di 1.715.000 abitazioni, situazioni analoghe si verificano in tutte le città di ogni dimensione. I consumi energetici delle abitazioni superano quelli delle automobili e nei 5 mesi invernali si consumano in riscaldamento quanto tutto l’autotrasporto in un anno: un terzo dei consumi totali. Vediamo che la crescita del PIL (Prodotto Interno Lordo) resta la necessità che accomuna le politiche di destra e di sinistra in tutti i paesi del mondo, ma anche se non competenti in materia economica basta un po’ di buon senso per capire che per affrontare con successo sia gli aspetti economici occupazionali, sia gli aspetti ambientali climatici della crisi bisogna fare esattamente il contrario di quanto è stato messo in campo.

Diviene oggi necessario indirizzare il sistema economico produttivo verso settori che presentano ampi spazi di mercato e a parità di produzione riducono l’inquinamento, il consumo di risorse, in particolare quelle energetiche. Ampio spazio c’è nei settori che accrescono l’efficienza nell’uso delle risorse consentendo di diminuire l’inquinamento, le emissioni di CO2 e i rifiuti. Se cresce l’efficienza nell’uso delle risorse, diminuisce automaticamente il loro consumo, e quindi una volta ammortizzati i costi di investimento con i risparmi sui costi di gestione, si riduce il PIL. La decrescita, nell’accezione di riduzione della produzione e del consumo di merci che non sono beni, ha le potenzialità per superare sia gli aspetti economico-occupazionali, sia gli aspetti energetici e climatici della crisi facendo fare un salto di qualità alla storia umana. In Italia mediamente per il riscaldamento di edifici si consumano 200 chilowattora al metro quadrato l’anno. In provincia di Bolzano la norma in vigore non consente di costruire edifici se il loro consumo ne richiede più di 70 Kw. Ma alle costruzioni più efficienti ne bastano 15 ! Le possibilità di riavviare un ciclo economico positivo e di ampliare l’occupazione incentivando la ristrutturazione energetica degli edifici dissipativi costruiti negli ultimi 60 anni sono maggiori di quelle offerte dall’estensione della cementificazione delle aree agricole adiacenti alle aree urbane, dalla costruzione delle grandi opere, da infrastrutture viarie, di porti e aeroporti, di edifici faraonici per usi episodici (olimpiadi, centenari, expo ecc.). Spostare l’asse produttivo indirizzato alla crescita del PIL ad un asse indirizzato alla riduzione dell’inquinamento, dello spreco delle fonti energetiche fossili e di materie prime, alla riduzione degli oggetti dimessi ed al recupero delle materie secondarie contenute in essi, porterebbe ad una riduzione della produzione e del consumo di merci che non soltanto non comportano un miglioramento nella qualità della vita e degli ambienti ma oggi le peggiorano. Una riduzione guidata e selettiva del PIL aprirebbe ampie opportunità occupazionali, non altrimenti ottenibili, in attività connotate qualitativamente. Per mettere in moto un processo di questo genere è decisivo il ruolo della politica non solo a livello nazionale ma anche a livello locale. Strumenti decisivi per compiere questa inversione di tendenza sono nelle mani degli enti locali che debbono porre nei piani regolatori ed al centro dei lavori pubblici l’obiettivo di ristrutturare energeticamente gli edifici invece di devastare la bellezza residua del territorio con strade, autostrade, tangenziali, rotonde, grattacieli e alte velocità.

In sostanza, la strada per uscire dalla crisi economica e climatica passa attraverso lo sviluppo di innovazioni tecnologiche in grado di accrescere l’efficienza nell’uso delle risorse e di ridurre gli sprechi. Queste tecnologie più efficienti hanno enormi spazi di mercato; pagano i loro costi d’investimento con i risparmi sui costi di gestione che consentono di ottenere; riducono il consumo delle risorse e una volta ammortizzati i loro costi d’investimento con la riduzione dei costi di gestione fanno diminuire il PIL. La strada per uscire dalla crisi economica e climatica, per creare occupazione in lavori utili socialmente ed ecologicamente, è lo sviluppo delle tecnologie della DECRESCITA. Una uscita dalla crisi su un piano dove ciò che conta non è la crescita della produzione di merci ma la qualità della vita e degli ambienti in cui essa si svolge; dove le attività economico-produttive tornano ad essere il mezzo con cui gli esseri umani migliorano la qualità della loro vita migliorando gli ambienti in cui vivono. La capacità di futuro di queste scelte che si sostengono costituisce le coordinate culturali e valoriali di un possibile cambiamento che già vive nelle pieghe del tessuto sociale come testimonia la diffusione di cinque prefissi: ri- e self- come risposta alla diminuzione della disponibilità di denaro (riciclo, riuso, autoproduzione, riduzione); de- come risposta alla diminuzione di risorse materiali (decrescita, chilometri zero, fonti rinnovabili); con- come risposta a un bisogno di maggiore socializzazione (gruppi di acquisto solidale, condivisione, co-housing, car-sharing, social network); tele- come bisogno di più tecnologia informatica (telelavoro, teleconferenza, skype). Una importante presenza di stili di vita che rivalutano l’importanza della qualità, della sobrietà, della durata, della responsabilità ambientale, della socializzazione al posto dell’isolamento e del consumismo frenetico necessari all’economia fondata sulla crescita del PIL. ----------------------------------------------------------------------------------------------------- Maurizio Pallante (Roma, 1947) è un saggista italiano. Laureato in lettere ha svolto lavori di consulenza per il Ministero dell'Ambiente riguardo all’efficienza energetica. Biografia: è stato tra i fondatori, con Mario Palazzetti e Tullio Regge del Comitato per l’uso razionale dell’energia (CURE) nel 1988, ha svolto l'attività di assessore all'Ecologia e all'Energia del comune di Rivoli. Svolge attività di ricerca e di pubblicazione saggistica nel campo del risparmio energetico e delle tecnologie ambientali. Collabora con Caterpillar per la festa della Decrescita felice, di cui è il principale ispiratore. È membro del comitato scientifico di "M'illumino di meno". Opere: La decrescita felice, ISBN 8835957273 - Un futuro senza luce? Come evitare i black out senza costruire nuove centrali, ISBN 8835955319 - Metamorfosi di Bios: Le molecole raccontano, ISBN 8835953472 - Ricchezza ecologica, ISBN 887285279X Un'idea di Roma, ISBN 8880681958, con acquerelli di Gabriella Arduino - Attimi di Piemonte, con acquerelli di Gabriella Arduino - L'estraneità, la ricerca, il tempo , con acquerelli di Gabriella Arduino - L'uso razionale dell'energia: Teoria e pratica del negawattora, ISBN 8833910350 - Scienza e ambiente. Un dialogo, ISBN 8833909808, con Tullio Regge - Le tecnologie di armonia, ISBN 8833908593 - I Tallone, ISBN 8876441220 - Moesta et errabunda, raccolta di poesie - Decrescita e Migrazioni, ISBN 9788896085-10-3 AltrAgricoltura Nord Est – Corso Australia , 61 – 35100 Padova – Tel. 049.7380587 - 049.7380554 - fax 049.8736516 www.altragricolturanordest.it - e-mail: infogas@altragricolturanordest.it
AltrAgricoltura Nord Est

mercoledì 30 settembre 2009


 
News

Nuova protesta degli agricoltori a Bruxelles, 250 trattori intorno alle sedi Ue. Roghi davanti all’Eurocamera: polizia usa idranti e lacrimogeni.
Circa 250 trattori hanno bloccano le strade principali del quartiere delle istituzioni Ue a Bruxelles chiamati a manifestare da Fugea, dalla Federazione dei Giovani Agricoltori (FJA), dalla Federazione Vallone dell’Agricoltura ( Fwa), dalla Rete di sostegno all’agricoltura contadina (RéSAP) e dal Coordinamento europeo. >>



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Altro che carne sintetica e dieta vegetale. I grandi imprenditori dei Big Data sembrano andare proprio nella direzione opposta. Mentre, infatti, la sostenibilità planetaria spinge le economie a orientarsi verso la produzione di cibo sintetico, loro investono su terreni agricoli e sulla produzione di carne tradizionale di altissima qualità. E naturalmente altissimi costi e ricavi. >>



FPP2 GRATIS, ANNUNCIO DI BIDEN, COSA ASPETTA DRAGHI?
Il presidente USA Biden, raccogliendo la richiesta che da tempo avanza Bernie Sanders, ha annunciato che gli Stati Uniti forniranno mascherine ffp2 gratis ai cittadini. >>